Presuntuoso, duole dirlo ma così è. Latella in maniera quasi didascalica ripercorre il testo del maestro sovraccaricando di ulteriore simbolismo, gravando noi spettatori di un peso troppo grande da sostenere. Un'immanente rappresentazione che per due ore e mezzo distrugge il presepe di Luca e la nostra attenzione. Finiamo per annichilirci ammantati dal pessimismo dominante dell'autore e non cogliere le sfumature ma solo la scelta di demolire le certezze do ognuno di noi. Peccato.
Vedo, con piacere, si fa per dire, trattasi di soddisfazione di poco conto, che anche Cotola (vd. IL SERVITORE DI DUE PADRONI) ha notato questa arte del regista di demolire opere magistrali in nome di una presunta modernità ..
Mi spiace di farti arrivare prevenuto allo spettacolo...e di aggiungere che credo non colmerai la lacuna "vergognosa" con questa rappresentazione. Ti dico solo che lo spettacolo è stato diviso in 2 atti. Il primo è terminato dopo 120 minuti, aggiungo che durante la pausa una buona parte di pubblico, sfinito, ha abbandonato il teatro. Alla ripresa, quanto meno è iniziata una parte cantata, che ha un po' destato noi sopravvissuti, che comunque in gran parte sono letteralmente fuggiti a fine spettacolo (compreso lo scrivente).
Se vai ad una rappresentazione serale armati di caffè e RedBull....
:)
Eh eh eh ...no! Di De Filippo non resta quasi più nulla. Salvo gli attori e l'uso delle luci, ma non basta. Una ciofeca: pubblico sconvolto e sconcertato
per buona parte della rappresentazione.
Ai miei amici però è piaciuto o piaciucchiato: mi viene il dubbio di non aver capito qualcosa.
Cotola ebbe a dire: Eh eh eh ...no! Di De Filippo non resta quasi più nulla. Salvo gli attori e l'uso delle luci, ma non basta. Una ciofeca: pubblico sconvolto e sconcertato
per buona parte della rappresentazione.
Ai miei amici però è piaciuto o piaciucchiato: mi viene il dubbio di non aver capito qualcosa.
Se decidi di intraprendere un corso online per comprendere l'opera fammi un fischio che pure io non devo aver capito qualcosa.
:)