Al ritmo delle scatenate musiche di Umiliani, una pseudo-inchiesta giustificata, se così si può dire, da un sociologo che dichiara come la tv, la pubblicità, la nuova smania di denaro e successo abbiano incrementato sempre più - "dati alla mano" - il numero di esaltati (matti). C'è da riconoscere al regista Veo di averci risparmiato, seppur non del tutto, la consueta tediosa carrellata di spogliarelli per incentrare l'inchiesta su qualche "sorprendente" bizzarria. Quasi inutile film "passatempo" inchiodato al periodo di uscita.
MEMORABILE: "Il giovane negretto ha imparato a mormorare "sia fatta la volontà di Dio".
La cosa più interessante la si vede subito con il reportage sull'inserimento dei pazienti psichiatrici nella città di Geel. Visto questo, il resto è di una noia mortale. Balletti lunghi e tediosi che sono visibilmente girati in luoghi che non rispondono a quanto dichiarato; montaggio di pezzi vari che poco o nulla c'entrano con l'argomento trattato e una voce off che martella incessanti rime più o meno azzeccate che diventano alla lunga estenuanti. Pessimo.
Il film inizia con una delirante spiegazione pseudoscientifica sul "tema" della pellicola e "muore" pochi minuti dopo, allorché spara la sua migliore (e unica) cartuccia: quella sulla comunità psichiatrica belga di Geel. Per il resto si assiste a segmenti che poco o nulla hanno a che fare con il mondo dei matti e ad infiniti e sfibranti balletti da cui è assolutamente assente la componente erotica, ma non, purtroppo per chi guarda, quella del tedio. Se proprio volete vederlo, spegnete la tv al minuto numero sette: tutto il resto è noia.
MEMORABILE: L'incipit con la spiegazione del tema del film; La comunità di Geel.
Tra psicoanalisi elementare (e anche decisamente reazionaria) e balletti che vorrebbero stmolare le voglie erotiche dello spettatore, ecco un mondo movie raffazzonato, diretto da Carlo Veo e - visto oggi - quasi incomprensibile. Può essere però considerato un documento significativo per raccontare un'epoca in cui bastava veramente poco per scatenare la pruderie dello spettatore
Sconclusionato mondo che inanella sequenze che non c'entrano nulla le une con le altre accompagnate da un micidiale commento in rima, partorito dello stesso Carlo Veo. Dal marasma generale si staccano però un paio di brani non spregevoli: quello dedicato alla comunità psichiatrica aperta di Geel, in Belgio, e quello che ricorda la tragica morte dei tre fratellini della famiglia circense Casartelli. La componente "licenziosa" è ridotta al minimo sindacale, con un paio di noiosissimi balletti e castissimi spogliarelli, quanto meno nella versione televisiva probabilmente sforbiciata.
MEMORABILE: L'intervista al sedicente psichiatra Theo Rossi!
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.