Mare/amore - Frammenti di storie d'amore - Film (1985)

Ancora storielle di mare: amori giovanilistici, tiritere sentimentali, lumaconi italici da spiaggia, qualche fiacca battuta e i regolari quattro salti in discoteca. Semisconosciuto vacanziero di Pannacciò, regista che ha cercato di seguire il boom di Sapore di mare con una serie di film girati con quattro soldi, attori sconosciuti e qualche caratterista passato per l’occasione a primattore. Si ride poco e la povertà di mezzi è palese, ma va riconosciuto al film un certo ritmo narrativo che potrà soddisfare chi è alla ricerca di uno svago senza pretese.

Agghiacciante vacanziero di Pannacciò che cerca di sfruttare la moda del momento. Arduo parlare di trama o di recitazione. Ovviamente ci sono storielle d’amore, lunghe scene in discoteca e alle feste. Qua e là giovani e pregevoli poppe al vento (anche rubacchiate alle ignare bagnanti). Il punto più basso è rappresentato dalle apparizioni della Montagnani, conciata in maniera assurda, che si limita ad ascoltare barzellette, forse inconsapevole di ciò che stava facendo. Nel mentre la Turina corteggia goffamente Diogene. Micidiale.

Difficile pensare e dire di essere dinanzi a un film. Altrettanto difficile catalogarlo nel filone vacanziero-sentimentale di cui vorrebbe far parte. La trama praticamente non esiste, il filo narrativo - chiamiamolo così - è esilissimo. Si assiste a una serie di scenette messe insieme nel peggiore dei modi e che affogano pienamente nella bruttezza e nello squallore. Incredibile pensare che all'epoca si producessero e distribuissero nei cinema prodotti simili. Spiace vedervi coinvolti la Turina e soprattutto Diogene. Agghiacciante.

L'ascolto, nei titoli di testa, di quello che è forse il brano più orecchiabile e spensierato mai scritto ad hoc per un vacanziero tricolore, crea aspettative poi disattese sin dalla prima scena, alla quale seguirà un crescendo di povertà, trasandatezza tecnica, totale mancanza di vero umorismo, vera trama e vera recitazione, nonostante qualche buon nome nel cast. Scorci periferici dal sapore neorealista, atroce finale stile Il tempo delle mele 2 e, in pieno stile Pannacciò, abbondanti riprese palesemente abusive (almeno quanto la presenza della Bertè e di Cyndi Lauper nella OST).

Tra i vacanzieri di Pannacciò è quello più povero e improvvisato, ambientato in una grigia ambientazione marittima, con sequenze girate palesemente in fretta. A malapena esiste un filo logico nelle singole scene che si barcamenano tra sfiancanti sbrodolate e tristarelli siparietti tra i caratteristi (Turina e Diogene): impagabili gli scambi di barzellette con Nerina Montagnani che sembra essere stata catapultata sul set all'ultimo momento. L'improvvisa apparizione di qualche personaggio del luogo (il violinista e lo pseudo Jimmy il Fenomeno) strappa qualche faticosa risata.