The fat spy - Film (1966)

The fat spy

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Indescrivibile commedia musicale talmente sgangherata e mal accozzata da far pensare che Barry Malkin (futuro montatore di film come IL PADRINO PARTE II o PEGGY SUE!) fosse rimasto a bersi un drink sulla spiaggia, al momento dell'editing. L'ambientazione è infatti esotica e siamo su di un'isola dove un gruppo di teenager canterini giunge in motoscafo per una inizialmente non specificata caccia al tesoro. Wellington (Donlevy), il proprietario dell'isola, preoccupato da tale intrusione avverte Irving (Leonard), l'unico abitante della stessa, di indagare sui ragazzi. E' lui...Leggi tutto la fat spy del titolo e non certo la prosperosa Jane Mansfield, che nei panni di Junior, la figlia di Wellington, è innamorata di Irving e si comporta da perfetta oca giuliva per l'intero film, tutta mossette, smorfie, frasi sconnesse e abiti semplici che evidenzino il generoso petto. Ma non è certo solo lei a comportarsi in modo a dir poco singolare quanto piuttosto l'intero cast (ad eccezione forse del povero Brian Donlevy, che probabilmente si stava ancora domandando come fosse finito lì in mezzo). Leonard è addirittura in doppio ruolo: oltre all'effeminato Irving, che rifiuta le tenere avances di Junior per dedicarsi ai fiori, suo vero amore, interpreta anche Hermann, il gemello appena più serio di Irving, braccio destro di Wellington e innamorato della perfida Camille Salamander (Diller), alla ricerca come tutti – lo si scoprirà presto - della Fonte dell'eterna giovinezza. Già, perché anche i teenager, che passano il tempo a cantare sulla spiaggia, a ballare e amoreggiare senza sosta, cercano il medesimo tesoro scoprendo (come scritto su un cartello in riva al mare!) che sta in un galeone spagnolo custodito in un museo della vicina Cape Coral (siamo in Florida). Incredibile sequela di scenette d'impostazione comico-slapstick in cui Leonard cammina sbilenco e fa le faccine, la Diller si produce in ridicoli slanci teatrali e i ragazzi mostrano il fisico asciutto, THE FAT SPY prosegue interrompendo di tanto in tanto l'azione con cartelli disegnati a fumetto che dovrebbero spiegare meglio le cose ma ottengono quasi sempre l'effetto di creare ancor più confusione! Innumerevoli gli stratagemmi per riempire impunemente metri di pellicola: un gran numero di brani cantati dagli attori un po' dove càpita, lunghe e silenziose riprese di barche in movimento, sketch sadomaso (la Diller frusta il servitore indiano), flashback che flashback non sono, poveristiche evoluzioni in aereo e surreali dialoghi tra innamorati del tipo: “Frankie...?” “Sì?” “Niente... Solo Frankie, tutto qui”. Difficile pensare a un film altrettanto scalcinato, insulso e inutile, anche se il finale, con ripetuti colpi di scena legati alla natura vera della Fonte della giovinezza, alle sue proprietà e addirittura alla presenza sotto mentite spoglie di personaggi del passato (!) lascia davvero di sasso. E alle tante domande senza risposta citate nei titoli di coda gli autori rispondono (sempre nei titoli di coda) promettendo i seguenti sequel: "THE RETURN OF THE FAT SPY", "THE SON OF THE FAT SPY" e "BRIDE OF THE FAST SPY". Grazie a Dio nessuno ha mai pensato di realizzarli...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/12/16 DAL DAVINOTTI
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Panza 3/12/23 10:08 - 1842 commenti

I gusti di Panza

Musicarello comico che tenta di parodiare diversi generi cinematografici, infilando una serie di patetici strabuzzamenti di occhi, mossette e cacchinni che non fanno mai ridere. Ad essere generosi l'unica scena che muove al sorriso è l'incontro nel giardino tra il fratello gemello e la cattiva, ma tutto il resto è iper-soporifero, aggravato dagli interminabili break musicali disseminati qua e là. A Jayne Mansfield tocca fare per l'ennesima volta il ruolo della bionda svampita. Talmente scombiccherato che nella conclusione appaiono dei cartelli stile film muto per chiudere la storia.

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