All the way - Film (2016)

Dopo aver raccontanto in modo magistrale la storia di Dalton Trumbo, la coppia Jay Roach/Bryan Cranston torna sullo schermo (questa volta piccolo) per dare vita a una biografia - a volte quasi agiografia - del presidente democratico Lyndon Johnson, famoso ai più per essere stato colui che prese il posto di JFK dopo l'attentato di Dallas. Un film verboso e poco magniloquente ma allo stesso tempo interessante, anche se il vero interesse del film risiede nella performance attoriale del protagonista.

L'ex vice presidente Johnson, sbalzato al vertice di potere dopo l'assassinio di Kennedy, mette in atto tutta una serie di manovre per far passare la legge sui diritti civili, nonostante l'opposizione di parte del suo stesso partito, guadagnandosi così l'appoggio di M.L.King ed i voti dell'elettorato nero. Concentrato sulla politica interna, un film interessante ma troppo fitto di riferimenti alla realtà USA per poter essere interamente fruito da chi non ne è avvezzo. Poco fondate le accuse di agiografia: il Johnson di Cranston è rappresentato come un politico cinico e manipolatore.

Il difficile compito di essere confermato alla presidenza Usa dopo l'assassinio di Kennedy porta Lyndon Johnson a stare in equilibrio tra tradizione democratica e la spinta innovativa del predecessore, con tutti i necessari compromessi o peggio... Una ricostruzione volta a un pubblico in molti casi ignaro di quegli eventi che punta sulla concitazione spettacolare del periodo pre-elettorale e più attenta alla cronaca che all'approfondimento specie di certi personaggi cardine. Ottimo il cast, ma il film si regge soprattutto sulla performance di Cranston, vero mattatore iper presente.