Jesus - Film (2000)

L'Amasi Damiani post-conversione realizza la sua rilettura degli ultimi giorni della vita di Cristo, ma è solo la sua firma - di culto per i fan del bis nostrano - a distinguere il film dagli innumerevoli video straight-to-oratorio. Fotografia da video amatoriale, location minimali, attori impostati, montaggio rallentato, sceneggiatura che segue alla lettera i testi sacri lasciando a bocca asciutta anche chi sperava in qualche risata goliardica. Film di minime ambizioni e minimi risultati, cinematograficamente nullo.

Scegliendo arbitrariamente alcuni episodi della vita di Gesù, Damiani gira (e ottiene il logo del Giubileo 2000), con la sceneggiatura del fratello, questa pesante variazione su un tema già meglio sfruttato da altri che, seppur realizzato con intenti didattici, risulta freddo e impersonale anche per colpa di una realizzazione a dir poco sciatta a budget minimo. La regia utilizza spesso inquadrature granitiche con qualche delirante greenscreen e alla fiacchezza generale contribuiscono anche le dissolvenze più lente del mondo.

Terrificante film che vorrebbe essere edificante e invece non trova in Amasi Damiani una regia in grado di supportarlo. Una storia raffazzonata senza capo né coda che spinge semmai verso un ateismo irriducibile di ritorno. C'è anche il grande Mimmo Palmara in un ruolo satanico, ma nemmeno la sua presenza riesce in qualche modo a scuotere lo spettatore dalla noia più totale.