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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il nonno amorevole e la nipotina non vedente: una coppia ideale per mettere in scena una storia di disillusione e affetto, accompagnata dalla canzone di Celentano che dà il titolo al film e che, nella strofa finale, sintetizza lo stato d'animo del protagonista: Villaggio infatti, insieme alla nipotina (Francesca Pipoli), decide di partire per la Svizzera dal profondo Sud dove abitano per trovare i 60 milioni per l'operazione alle cornee rintracciando il suo vecchio datore di lavoro (“E allora, io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te” ). Ma questi sembra quasi non riconoscerlo (“Il treno dei miei pensieri, dei desideri all’incontrario va”), e la “missione” pare destinata al...Leggi tutto fallimento. Quasi interamente girato in Svizzera spesso con la neve sullo sfondo e la colonna sonora delicata di Louise Crelier a sottolineare la ricercata melensaggine del regista e sceneggiatore Denis Rabaglia, AZZURRO (coprodotto dalla tv svizzera RTSI) non è niente di più del solito viaggio del vecchio e della bambina che mollano tutti (compresi i genitori di lei, Soraya Gomaa e Antonio Petrocelli, i quali partiranno alla loro ricerca preoccupati) per un paese lontano e che non rispecchia più i ricordi (qualche flashback in bianco e nero) di chi come Villaggio vi aveva lavorato in gioventù. Vorrebbe essere un film dolce, a tratti struggente, ma nonostante la corretta confezione e la bravura del protagonista (non nuovo a personaggi del genere) non riesce ad andare molto oltre la superficie, dando l'impressione (e la durata di appena 1h20’ sembrerebbe confermarlo) di poter appartenere solo alla sfera televisiva. Un film decadente, malinconico, crepuscolare.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Stefania 28/12/09 14:37 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

Mi è sembrata un'occasione sprecata per raccontare in maniera interessante il rapporto (che non è fatto solo di nostalgia) tra gli ex-emigranti e il paese dove hanno vissuto, nonché i legami con i vecchi colleghi e datori di lavoro. Ne è uscito un film sicuramente malinconico, un po' patetico, senza vere trovate narrative che facciano crescere i personaggi. Va detto che Villaggio è bravo e ben diretto, il che non è poco, visto che Rabaglia era un regista esordiente. Monocorde, senza profondità.

Rambo90 22/08/17 23:18 - 7698 commenti

I gusti di Rambo90

Un Villaggio ispirato per un film tenero e dolce, che potrà risultare banale per trama e sviluppo delle situazioni ma che sa catturare lo spettatore con semplicità. La confezione è buona e Rabaglia sa costruire i personaggi in modo da farli risultare il più realistici possibile. Anche la condizione degli immigrati italiani in Svizzera nel dopoguerra è toccata con molta delicatezza, pur facendo sentire tutta la sua drammaticità. Qualche lacrima ci scappa, qualche piccolo sorriso anche. Buono.

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