Carnage Park - Film (2016)

Carnage Park

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/16 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 8/09/16 23:20 - 12662 commenti

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Rapinatore in fuga con una donna in ostaggio finisce nel mirino di un reduce viet schizzato che ammazza e sevizia tutti coloro che violano i confini del suo stato privato... Horrorino survival che omaggia gli anni '70, con una dose di slasher modesta ma efficace, girato con due soldi ben spesi: la confezione è curata, gli interpreti convincenti, il sonoro risulta decisivo come pure l'ambientazione desertica sempre suggestiva. Niente di originale, ma 80 minuti di tensione quasi ininterrotta, il che è comunque un bel risultato.
MEMORABILE: Il risveglio ammanettata al cadavere con lo testa esplosa

Herrkinski 13/09/16 00:02 - 8112 commenti

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Una trama per nulla originale, che oltretutto deve vedersela con cult-movies del calibro di Turkey shoot e Deadly prey (ma perché no, pure col discreto Sopravvivere al gioco); una prima parte dai tocchi stylish che imita fin troppo esplicitamente Tarantino e Stone (musiche, ralenti); una protagonista senza appeal, seppur credibile nella sua normalità. Ci sono comunque buoni momenti; Keating non è un incompetente, la confezione è di livello e Wyatt convince, ma l'ultima mezz'ora gira a vuoto. Si fa vedere, ma la mezza palla è più per l'impegno.

Puppigallo 15/09/16 10:43 - 5275 commenti

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Il "park" psicopatici in territori brulli e isolati si arricchisce di un nuovo personaggio, che col supporto di una ragazza tutt'altro che arrendevole, dà vita a una discreta pellicola, priva di particolari pretese, ma che si segue senza troppa fatica. In più, qua e là propone momenti simpaticamente crudi e violenti, mettendo quel poco di sale sulle ferite sufficiente a dare scosse rivitalizzanti. Nel complesso, non male, nonostante un buio finale eccessivamente tirato, seppur decisamente claustrofobico e inquietante (si perde ogni riferimento, come la povera protagonista).
MEMORABILE: L'uomo col piede nella tagliola; Lo sceriffratello fa le prove del discorso (deve sembrare allibito); "Mi hai proprio conciato per le feste".

Buiomega71 3/06/17 01:12 - 2910 commenti

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Il parco dei supplizi tra tirassegni umani (e cadaveri sparsi tutt'attorno) e lo smarrimento nelle enormi distese desertiche della California. Keating omaggia il secondo Texas alla motosega (la galleria sotterranea degli orrori), crea un villain sui generis (con look slasheriano), dissemina crudeltà e scoppi splatter (la mano maciullata a sassate, la testa spappolata), ci infila incubi jodorowskiani in bianco e nero, un finale simil The descent e riempie il tutto con una soundtrack da urlo. Un po' fastidiose le tarantinate iniziali ma l'atmosfera putrida settantiana è ben resa.
MEMORABILE: L'incipit che omaggia lo spaghetti western; Le distorsioni vocali degli altoparlanti; Il cadavere sulla sedia a rotelle; Fessenden nella tagliola.

Kinodrop 8/04/18 18:07 - 2950 commenti

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Un esercizio di discreta fattura che ricalca generi consimili degli anni '70 (dal western nella prima parte, allo slasher conclamato e caccia all'uomo). Nulla di spiazzante o di non visto, sia nella location desertica, sia nel crescendo di tensione con tanto di splatter (che però si sgonfia nella parte finale). Credibile il personaggio di lei, per il suo aspetto piuttosto ordinario e la sua astuzia, mentre il resto dei protagonisti risente della schematicità dell'impianto e della storia. Effetti sonori e musica funzionali solo all'inizio, poi si esagera.

Pesten 26/08/18 10:04 - 790 commenti

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Simpatico slasher desertico. Parte male col suo voler a tutti i costi ricordare certa exploitation, poi si riprende e diventa abbastanza classico, tra citazioni più o meno velate raggiungendo una sufficienza molto striminzita. I lati positivi sono innanzitutto i colori e il taglio delle riprese, con vedute ampie sul deserto e l'esaltazione dei gialli per dare al tutto un effetto seventies ma soprattutto di isolamento. Buoni alcuni momenti sanguinari, meno qualche vuoto di troppo.

Pumpkh75 12/01/21 15:25 - 1749 commenti

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Una grigliata mista all’ombra del solleone, tra profumi tarantiniani e duelli all’O.K. Corral: complimenti per il modo sapido e convincente di cammuffare uno slasher, visto che le strizzatine d’occhio a Leatherface, Mick Taylor e anche al minatore Harry Warden denudano sensualmente quali siano scopo e passione del regista. La durata è corretta, lo splatter pragmatico e alcuni espedienti (le sirene, il buio pesto del finale) cancellano qualche esuberanza di troppo a favore di un disturbo tangibile. Cotto a puntino.

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  • Discussione Daniela • 8/09/16 23:30
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Herr, ho visto che sei il solo ad aver commentato l'unico film del regista presente nel Davinotti, ossia POD. Se ti capita, dai un'occhiata a questo Carnage Hall, visto stasera per la presenza nel cast di quella bella faccia da psicopatico di Pat Healy. Ho poi scoperto, al momento in cui sono andata a pescare i dati per la scheda, che su IMDB è accreditato di un misero 4,9 - a mio parere è invece un horrorino poco innovativo ma ben fatto.
  • Discussione Herrkinski • 9/09/16 02:09
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Grazie, ci darò sicuramente un'occhiata nei prossimi giorni a questo punto! POD aveva delle potenzialità ma era ancora acerbo, a giudicare dal tuo pallinaggio questo pare decisamente più riuscito :-)
  • Discussione Daniela • 9/09/16 12:07
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Niente per cui gridare al miracolo, ma comunque mi fa sempre piacere imbattermi in qualcuno che riesce a far le nozze (ossia un horrorino di fattura decente, magari derivativo ma che non offende l'intelligenza e si fa seguire fino alla fine senza sbadigli) con i fichi secchi (è un film indipendente girato con due soldi).
    Curiosa di conoscere il tuo parere...
    Ultima modifica: 9/09/16 17:58 da Daniela
  • Discussione Buiomega71 • 3/06/17 10:06
    Consigliere - 25999 interventi
    Se si accantona la solita (e ormai abusatissima) storiellina al là Non aprite quella porta, questo "survivor movie" del talentuoso regista di Darling (là omaggiava il cinema paranoico/femmineo/sessantianopolanskiano, quì il cinema settantiano hooperiano/craveniano) e stata una piacevole sorpresa.

    Sorpresa , in primis, per il talentaccio innato di Keating, che mescola abilmente i (de)generi, frullandoli a suo gusto da vero appassionato, con montaggio febbrile , tra flashback e scorci di cinema sperimentale (la figura stroboscopica del killer, la sua "resurrezione")

    Quindi ci mette soprattutto il secondo Texas con la motosega (il parco dei "divertimenti", la lunga galleria sotteranea degli orrori), qualcosa del Bogdanovich di Bersagli (molto più sporco e polveroso), spizzichi dell'Aja delle nuove colline con gli occhi (il cimitero delle auto, il deserto come riserva di caccia), echi del parco delle punizioni watkinsiane, qualcosa di The Bunny Game (ma anche di Bunnyman) e un finale che cita lo smarrimento e l'angoscia della perdizione nei meandri dell'oscurità di The Descent.

    Bellissimo l'icipit che omaggia lo spaghetti western (e anche nei titoli di testa), poi ci sono alcune tarantinate un pò fastidiose (che, francamente, hanno rotto) per fortuna lasciate cadere quasi subito, per prendere la via di un "survivor movie" feroce, spietato, crudele, che getta subito nell'azione e nell'incubo, senza tanti preamboli o orpellini vari

    Gli anni settanta sono omaggiati alla grande e l'atmosfera putrida e zozzerella di quegli anni di "piombo" (in tutti i sensi) e ben resa (anche come fisionomia dei personaggi , vedere Darby Stanchfield, la sopravvissuta che scamperà poco) il tutto avvolto in una soundtrack da urlo, con pezzi musicali che sono una gioia per le orecchie.

    A proposito di orecchie, il serial killer a là Panico nello stadio in mezzo al deserto le colleziona come feticcio e la faccia naturale da psicopatico di Pat Healy è valore aggiunto e il suo ghigno da gran bastardo non si scorda più.

    Keating non lesina scoppi di grande violenza e pucciate nello splatter (colpi in arrivo peckinpahniani, teste spappolate, mani maciullate a sassate, orecchie tagliate, piedi triturati dalle tagliole-povero Larry Fessenden- forbici piantate nella gola), sparge di cadaveri la zona di caccia (bersagli umani, trappole stile Ultimo mondo cannibale, caverne zeppe di cianfrusaglie e ossa umane, cadaveri inchiodati sulla sedia a rotelle a mò di macabre e disturbanti real-doll) con gran lavoro "artiginale" del grande Mike Tristano

    Finale di rara angoscia e fibrillazione

    Ottimo il look da "guerra" del killer con maschera antigas, tributo non troppo velato a certe figure slasheriane ottantiane (Il giorno di San Valentino, Rosemary's Killer) e bravissima Ashley Bell, che dagli esorcismi passa a donna nel mirino, in desolate e incubotiche location nature, dai grandi spazi desertici della California, dove la parola d'ordine è sopravvivenza.

    Incantevole la fotografia ocra e polverosa di Mac Fisken, che dona al film acri sapori davvero settantiani.

    Geniale, poi, il parco di "divertimenti" allestito dal killer (quasi un campo di concentramento all'aperto), tra giradischi, altoparlanti che gracchiano distorsioni auditive assumendo tratti incubotici e tormentoni infernali (un pò come quelli della Nave Fantasma che rimbombavano tra le marciscenti cabine) e notevoli alcuni sprazzi onirici jodorowskiani in bianco e nero (i cadaveri crocifissi e decapitati sulle colline)

    80' minuti di puro cinema "survivor" grezzo, sporco e sudaticcio , scritto e diretto da un appassionato (con parecchi numeri) per gli appassionati.
    Ultima modifica: 3/06/17 14:27 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 3/06/17 10:11
    Consigliere - 25999 interventi
    Buono il dvd inglese della High Fliers (da noi, come gran parte della produzione horror contemporanea, non e ancora uscito)

    Formato: 1.78:1

    Audio: inglese (2.0 e 5.1)

    Sottotitoli nessuno

    Extra nessuno (solo il menù delle scene) e una raffica di trailer sciapi prima del film (compreso quello di House of the Witchdoctor)

    Durata effettiva: 1h, 17m e 26s
    Ultima modifica: 3/06/17 13:27 da Buiomega71