Innocua e inutile commediola di ladri “gentiluomini” che tenta la strada della raffinatezza formale e dell'umorismo intelligente fallendo entrambi gli obiettivi. Il Michael Lynch disegnato dal sempre bravo Kevin Spacey vorrebbe essere un novello Arsenio Lupin, con tanto di poliziotto “personale” alle calcagna da una vita. Lynch e la sua banda sono dei fenomeni locali (siamo a Dublino, dove la polizia si chiama Garda e c'è sempre un cielo fosco), che sbagliano un paio di colpi e si vogliono rifare rubando addirittura un Caravaggio (“La cattura di Cristo”, al cui volto del Redentore si sostituisce nell'immaginazione di Lynch il viso proprio in un...Leggi tutto simpatico fotomontaggio digitale). Subentreranno una serie di difficoltà. La sceneggiatura di Gerard Stembridge fa acqua da tutte le parti (non si contano le inverosimiglianze) e il regista Thaddeus O'Sullivan la confonde ancor di più rendendola slegata e noiosa. Sullo stesso personaggio è molto meglio l'originale THE GENERAL e non bastano le belle musiche di Damon Albarn né l’azzeccata scelta delle location per salvare una commedia presuntuosa e del tutto inconsistente, che presume di far ridere ma ci riesce solo in un paio di occasioni. Le facce erano anche quelle giuste (deliziosa la pur non giovanissima Linda Fiorentino nella parte della moglie di Lynch), ma troppe cose non tornano e la sensazione è quella di una commedia che non dice nulla e lo dice male alla ricerca di un target particolare che possa magari accontentarsi delle faccine di Spacey o dell'umorismo fintamente ricercato dei dialoghi. Peccato, perché un certo gusto per le inquadrature particolari non è da buttare e Spacey è sempre un signor attore.
Storia più o meno romanzata di Martin Cahill, celebre criminale irlandese a cui è ispirato anche The general, il film di John Boorman. A metà tra la commedia nera e il gangster movie, il film ha il suo punto di forza nell'istrionica prova del protagonista Spacey ben assistino da un cast britannico e americano. La sceneggiatura non è però impeccabile e il film alterna momenti interessanti ad altri maggiormente scontati.
Commedia che vorrebbe essere black e fosca, ma non lo è particolarmente, vorrebbe essere spiritosa... ma neanche. Il cast è l'unica cosa che tiene su una sceneggiatura non proprio brillante: ci sono il bravo Spacey, Mullan che dà grande esperienza e la bella Linda Fiorentino. Insomma, poteva essere una bella pellicola, ma alla fine non si rimane proprio stregati e una seconda visione è davvero superflua. Peccato perché anche le musiche del bravo Albarn erano notevoli.
Due anni dopo The General, un altro film ispirato, con qualche libertà in più, alla figura del criminale irlandese Martin Cahill che acquistò notorietà negli anni 80 e 90 grazie ad alcuni abili colpi e alla capacità di beffare la polizia. Qui a vestirne (e all'occasione, a svestirne) i panni è Spacey, la cui prova di alto istrionismo costituisce anche il principale motivo di interesse di una pellicola per il resto dal ritmo altalenante, a tratti piuttosto ripetitiva e che non sfrutta adeguatamente il buon cast di contorno, a partire da Mullan. Discreta la confezione, ottima la colonna sonora.
Thaddeus O'Sullivan HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneDaniela • 6/10/17 10:50 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Non credo che questo film si possa considerare un remake di The General, anche se si ispira chiaramente alla stessa figura di gangster irlandese:
- il film diretto da Boorman ha carattere biografico, la sceneggiatura trae ispirazione da un libro di cronaca e riassume con un certa fedeltà le reali vicende di cui fu protagonista Martin Cahill, interpretato da Brendan Gleeson, compreso il tragico epilogo;
- nel film diretto da Sullivan, il protagonista, interpretato da Kevin Spacey, si chiama Micheal Lynch, compie furti ingegnosi che ricordano quelli messi a segno di Cahill ma non ne ricostruiscono le dinamiche (vedi il furto al museo). Anche l'epilogo è del tutto differente ed ha carattere puramente romanzesco.
DiscussioneZender • 6/10/17 17:17 Capo scrivano - 47700 interventi
Qui è un caso ancora diverso dalla solita questione remake/adattamento. Ci si ispira a un fatto di cronaca e nemmeno ci si ispira allo stesso libro. Bisognerebbe vedere cosa scrivono nei titoli di coda.
DiscussioneDaniela • 7/10/17 00:20 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Zender ebbe a dire: Qui è un caso ancora diverso dalla solita questione remake/adattamento. Ci si ispira a un fatto di cronaca e nemmeno ci si ispira allo stesso libro. Bisognerebbe vedere cosa scrivono nei titoli di coda.
Scorsi tutti gli interminabili titoli di coda: nessun cenno a The General e neppure a Cahill, anzi è presente la solita scritta tutelativa:
"The events, characters and firms depicted in this motion picture are fictitious.
Any similarity to actual persons, living or dead, or actual events is purely coincidental and unintentional".
DiscussioneZender • 7/10/17 08:26 Capo scrivano - 47700 interventi
Ok, grazie Daniela. A questo punto possiamo non definirlo un vero remake e mettere quanto scritto in note. Magari lasciamo la R che da noi indica anche stessa fonte d'ispirazione (anche se non sempre).