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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Fratelli contro. Vengono dalla Sicilia, Acireale, e da una famiglia non certamente con la fedina penale immacolata, ma alla morte del padre (ucciso in un agguato) prendono strade diverse: Tony (Dillane), quello con più testa, va a Londra a fare il ricercatore, Nick (Riotta) prima sistema assieme all'amico di famiglia (Citti) la faida in corso e poi cerca fortuna in America, dove viene chiamato per far fuori fisicamente il pericoloso avversario di una grande multinazionale. Caso vuole che la vittima designata, scienziato di alto livello che contrasta le mire subdole dell'azienda per cui è stato ingaggiato Nick, lavori per la società ove opera Tony (con il quale, prima o poi, dovrà inevitabilmente...Leggi tutto arrivare la resa dei conti). Lado racconta una classicissima parabola di arrivismo agganciata ai metodi “duri” della mafia: Nick ne è il simbolo, l'uomo che parte dal basso e si fa strada spazzando via la concorrenza con la pistola, utilizzando come braccio armato quel Franco Citti ormai lontano dalla drammaticità dei suoi personaggi pasoliniani e piegato a un ruolo senza sfaccettature di sicario dalla faccia di pietra. Nick veste bene, ci sa fare, sa come ottenere ciò che vuole e fin dalla sua entrata in scena la moglie (White) dell'amministratore delegato dell'azienda in cui è appena stato assunto prova a sedurlo: non le riesce difficile, dal momento che – gran fisico in evidenza - sguazza nuda nella piscina di casa invitandolo ripetutamente ad entrare in acqua... Gli ingredienti del noir di casa nostra ci sono un po' tutti e la sceneggiatura è sufficientemente ben scritta da rendere avvincente un film per altri versi non certo memorabile. Prevedibile tranne forse per il finale, che si avvia al consueto showdown confondendo le carte e lasciando aperte più possibilità, LA CHANCE ricorre ampiamente agli stereotipi del caso soprattutto nel delineare la figura di Nick. Resta comunque azzeccata l'idea di far entrare in conflitto i due fratelli – che si erano salutati alla stazione di Acireale con un lungo e sentito abbraccio - molto presto: dapprima ignari di essere schierati sui due fronti opposti, progressivamente sempre più consci di una situazione che pare irreparabile. Sarà la morte della madre a favorire un nuovo faccia a faccia in Sicilia ma a sancire nello stesso momento la ruvida separazione. Il budget è quello che è, qualche ambientazione oltreatlantico e oltremanica non basta a cancellare le tracce di una patina televisiva cui forse contribuisce anche la decisa somiglianza di Riotta a Beppe Fiorello, tuttavia non si può negare a Lado di aver sopperito abilmente col mestiere alle lacune, di aver diretto bene l'intero cast e nel complesso di aver confezionato un dramma a forti tinte nere con la necessaria abilità. Godibile fino in fondo nonostante l'azione latiti (o forse chissà, proprio per quello).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/05/16 DAL DAVINOTTI
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Mco 31/05/16 22:04 - 2324 commenti

I gusti di Mco

Respiro internazionale a pieni polmoni per questo thriller di Lado, tutto giocato sulla crescita di due fratelli, ognuno volto a ottenere un successo. Chi nella professione di ricercatore e chi in quella di spregiudicato businessman. I due attori protagonisti funzionano (soprattutto Riotta) in questo gioco di vita e di vite, tra grattacieli, campi da golf, dischetti e ammazzatine. Semplicemente fantastica Daisy White che plasma a suo piacimento l'arrivista di turno con il trucco più semplice del mondo, la seduzione.
MEMORABILE: L'invito, difficile da rifiutare, che una nudissima White rivolge a Riotta in piscina.

Pessoa 28/01/21 09:22 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Noir ambientato nel mondo dell'alta finanza in cui Lado mette due fratelli (buono e cattivo) uno contro l'altro. La storia la conosciamo fin dai tempi di Caino e Abele, ma la sceneggiatura è ben scritta e offre diversi colpi di scena non tutti prevedibili. Il cast è funzionale alla vicenda e quelli che si ricordano di più, tanto per cambiare, sono i cattivi: un laconico e spietato Citti e il poliedrico Riotta. La regia esperta, in grado di valorizzare con profitto i punti più "caldi" della vicenda, ne fa un film discreto nonostante spesso latiti la plausibilità. Merita una visione.

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