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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/05/16 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 4/05/16 11:27 - 1252 commenti

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La luce naturale e la narrazione per dettagli sono le prime due caratteristiche che si notano: una montagna di inquadrature intime, che raccontano il sentimento e lo fanno sotto questo Sole a volte non abbastanza alto perché vi sia anche un sorriso. I Balcani sono lacerati da un odio ancora troppo recente e Matanic ce li racconta mettendo in scena l'amore in tre fasi temporali attraverso una scelta singolare: gli stessi volti su personaggi diversi, a sottolineare che è solo una (drammatica) questione di contingenze. Davvero notevole.

Cotola 9/05/16 23:29 - 9039 commenti

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Tre storie, tre periodi diversi: prima e dopo la guerra balcanica. Il regista affida tutto agli stessi attori e la scelta è interessante e vincente. Il film è bello e potente sia nello stile che nel "messaggio". Il primo è fatto di cura formale ed attenzione per le varie scene e le loro inquadrature; il secondo di considerazioni profonde ed interessanti prive di manicheismi e scelte facili. La convivenza forzata e la guerra generano violenza ed odio che non si sradicano nemmeno con la fine del conflitto. Solo chi si mette il passato alle spalle, può sperare in un futuro migliore. Notevole.

Rebis 25/07/16 18:51 - 2336 commenti

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Tre storie d'amore ripercorrono il conflitto serbo-croato all'indomani della dissoluzione della Jugoslavia: il prima, il post, il poi. Cambiano i personaggi, gli attori rimangono, testimoni di un'unità fondante che è insieme narrativa, umana e politica. Film sul non detto, il non visto, il non dichiarato, in cui ogni inquadratura è apportatrice di senso, in cui il fuori campo si commuta in incombenza emotiva, esonda sui gesti, sui corpi, gli sguardi. Il sole è alto, esiziale: cancella le ombre, rende le forme traslucide, insostenibili; prepara lo spazio riarso ad una nuova rinascita.

Kinodrop 17/11/16 18:00 - 2946 commenti

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L'atroce conflitto nella Jugoslavia post comunista viene solo lasciato all'immaginazione o ai ricordi di chi ne ha, perciò le tre storie narrate perdono il loro contrappeso drammatico e resta solo un barlume degli effetti psicologici di quella terribile stagione. Inutilmente lento e ridondante (specie il secondo episodio), non ci permette di identificarci con ciò che accade o non accade e si resta come sospesi. La scelta degli stessi attori per i tre episodi non sempre favorisce la chiarezza dell'esposizione. Poca storia, pochi sentimenti.

Paulaster 5/12/16 10:14 - 4413 commenti

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Diversi periodi nella guerra balcanica vissuti da coppie differenti interpretate però dagli stessi attori protagonisti. Si lasciano intendere molti significati, le ambientazioni raccontano più dei singoli. Non cruento, con la violenza lasciata da parte, ma le cicatrici restano eccome. L'intento è mostrare una nota di speranza, anche se nella realtà i focolai restano ancora sepolti appena sotto la superficie. La Lazovic è nettamente più espressiva e mette in luce le differenze nella recitazione del duo.
MEMORABILE: Nel secondo episodio: lei che non lo bacia; Nel terzo episodio: la festa.

Lou 5/04/21 23:28 - 1121 commenti

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Film interessante sulle conseguenze della guerra dei Balcani in tre episodi con la stessa coppia di attori in ruoli diversi, a distanza di dieci anni a partire dal 1991. Matanic mostra l'assurdità del conflitto attraverso gli ostacoli creati nei rapporti di coppia dalla diversa appartenenza etnica, con soluzioni efficaci, inquadrature d'effetto, atmosfere struggenti, seppur indugiando eccessivamente sulle proprie scelte autoriali. Comunque un prodotto originale che lascia il segno.

Daniela 19/10/21 09:52 - 12654 commenti

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Raccontare la guerra e le sue conseguenze senza mai mostrarla: è la sfida del regista che presenta tre storie distanziate da un decennio l'una dall'altra: i protagonisti, interpretati dagli stessi attori, sono un ragazzo croato e una ragazza serba che, per un motivo o l'altro, non possono amarsi. Dopo il primo episodio, il più tragico ma anche più scontato, il film prende il volo con il secondo, quasi privo di dialoghi e crudele nel suo esito, per poi concludersi con il segmento più enigmatico, pieno di rancore e rimpianto ma con una porta socchiusa verso un epilogo di conciliazione.

Tarabas 21/11/21 15:11 - 1878 commenti

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Tre storie diverse e drammaticamente uguali, perché la guerra è un potente semplificatore. Tre coppie miste nel disastro della ex Jugoslavia, vite e aspirazioni banali rese impossibili dalla violenza settaria che travolse il paese. Radicale e complicata la scelta degli autori di far interpretare le tre storie agli stessi due protagonisti, come se le vicende di (possiamo immaginare) migliaia di persone in quei frangenti fossero sovrapponibili e i volti solo maschere di un destino collettivo. Non risolto e forse troppo ambizioso, ma benedetta l'ambizione che scansa l'ovvietà imperante.

Myvincent 23/09/22 05:36 - 3741 commenti

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Tre storie differenti, stessi attori protagonisti, tre diverse fasi della guerra nei Balcani. Agli esordi del conflitto, un amore strappato perché “nemico”, poi la ricostruzione di un futuro ancora molto fragile e infine il dopo, quando la memoria è solo una labile traccia. La regista riesce a esprimere lo spirito e i modi d’essere del suo popolo, semplicemente, ma senza incidere in profondità e indulgendo in alcuni luoghi comuni tutti “occidentali”, fin troppo.
MEMORABILE: La fellatio “selvaggia” fra i due giovani un tempo nemici.

Il ferrini 12/11/22 23:07 - 2357 commenti

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Esperimento notevole, quello di utilizzare la stessa coppia di attori per raccontare tre storie molto diverse, con l'unico fil rouge rappresentato dal conflitto fra Serbia e Croazia, peraltro in un arco narrativo che va dal '91 (gli albori) fino al 2011 e cioè a guerra ampiamente conclusa, ma con enormi ferite ancora aperte. Il primo è davvero straziante, il secondo (2001) il più rabbioso, l'ultimo lascia - letteralmente - una porta aperta nel finale. Un unico sparo in un film sulla guerra. Eppure potentissimo.

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