Antonio Albanese: Giù al Nord - Spettacolo teatrale (1999)

Registrato il 18 maggio 1999 al teatro comunale di Osimo (regia di Giampiero Solari), è uno degli spettacoli della tournée che ha lanciato definitivamente Antonio Albanese tra i comici più originali dei nostri anni. Pur con le consuete luci e ombre, è uno show ricco di spunti geniali, interpretato da un Albanese vulcanico che, più di quanto non aveva fatto in UOMO (il precedente spettacolo uscito in vhs), si moltiplica ampliando il parco dei suoi personaggi. L'apertura è con Perego, l'industriale brianzolo col busto e gli occhiali che ha costruito il capannone in eternit e soffre per il figlio drogato. Una caratterizzazione notevolissima...Leggi tutto (purtroppo non del tutto capita dal pubblico, anche nel film LA FAME E LA SETE), che subito fa partire Albanese col piede giusto. Si continua con Alex Drastico, un classico che ormai il comico recita a memoria quasi improvvisando. Ed è un peccato, perché la pretesa di far ridere soprattutto con smorfie e gestualità esasperate rischia di rallentare il ritmo. Con l'uomo che come professione "fa figure di fumo" si entra nella fase più surreale e maldestramente poetica dello show (scritto con Michele Serra ed Enzo Santin della Gialappa's), che insieme a quelle musical-interlocutorie (al sax l'inseparabile Massimo Cavallaro) rappresenta il lato peggiore della creatività di Albanese. Si ride con Cantoni, il personaggio che parla da finestrelle intagliate in una lastra d'acciaio, con un professore agli esami e con un discotecomane di Lugo di Romagna prima di un epilogo superfluo. Albanese è bravo, unico, è risaputo. Se non pretendesse di fare l'artista superiore ad ogni costo sarebbe anche meglio.

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