Shelby - Il cane che salvò il Natale - Film (2014)

Shelby - Il cane che salvò il Natale
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Shelby
Anno: 2014
Genere: commedia (colore)
Note: In originale la voce di Shelby è di Rob Schneider (da noi doppiato da Oreste Baldini)
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ennesimo film natalizio che mixa bambini e cani per un'orgia di buoni sentimenti in cui non si poteva non tuffare l'ineffabile Chevy Chase, un vero habitué del genere, chiamato ormai come garanzia di bollino verde. Al solito poi, nonostante il suo nome compaia per primo nei crediti, lo si vede dopo almeno mezz'ora. Fin lì avevamo già ampiamente conosciuto il protagonista Shelby, un tenero cagnolino randagio che non parla ma pensa, ad alta voce, e capisce perfettamente tutto ciò che gli accade intorno nonché ciò che la gente gli dice. In originale la voce è quella brillante del comico Rob Schneider, da noi si è optato per quella del bravo Oreste Baldini, ottimo doppiatore ma in questo caso poco...Leggi tutto adeguato. Perse così per strada molte delle potenzialità del film, non resta che assistere alle vicissitudini del padroncino (Roberts) di Shelby, che dopo aver accolto in casa il cagnolino e averlo promosso aiutante per i suoi giochi di prestigio, dovrà guardarsi dall'ostinato accalappiacani (Arnold) deciso a riportarlo in canile per rivenderselo a una ricca signora. E Chevy? Beh, lui è il nonno di famiglia: arriva in casa della figlia e fa presenza senza mai lasciare il segno, come ormai gli capita quasi sempre. Dovrebbe far sorridere quando spiega di aver aperto un suo blog personale dopo aver girato il mondo (racconta delle sue avventure in Amazzonia), ma il suo vero ruolo è quello dell'anziano saggio che consola prima il nipotino triste per aver perso il cane e poi la figlia, demoralizzata da tutto il caos che sta travolgendo la casa proprio sotto le feste. Uno di quei film in cui chiunque può facilmente immaginare ogni scena, compreso il purgante rifilato a tradimento all'accalappiacani per distrarlo e riprendersi Shelby durante un'operazione organizzata in stile Goonies (magari un po' meno si poteva prevedere il doberman che crolla a terra scoreggiando dopo aver mangiato pure lui una polpetta di lassativo). Fotografia coloratissima, la neve sulle strade, l'appartamento accogliente con l'albero di Natale, la famiglia felice col bimbetto estroso e malinconico che sogna di diventare un illusionista, Tom Arnold come antagonista all'acqua di rose (con citazione al Belushi di ANIMAL HOUSE nella scena in cui spia la bella Natalie Lisinska dalla scala appoggiata alla finestra). L'unico punto di forza è il cane: visibilmente non apre mai bocca (e questo fa un po' a pugni col torrente di parole che invece ne esce) ma corre con stile ed è ripreso facendone risaltare il dolce muso. Decisamente poco. E il finale in cui proprio Shelby ci spiega non richiesto come il suo amico maghetto abbia operato l'ultima illusione con la complicità del nonno è la dimostrazione di quanto il film punti a un pubblico che non superi l'adolescenza. Siamo sotto la bassa linea di galleggiamento del genere...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/16 DAL DAVINOTTI
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