Il desiderio dei fratelli Vanzina di raccontare il mondo giovanile sezionato per decenni pare ripresentarsi ciclicamente. Così, dopo i Sessanta di SAPORE DI MARE (1982) ecco i Cinquanta della serie tv ANNI 50 (1998), anticipata da un episodio nostalgico di A SPASSO NEL TEMPO - L'AVVENTURA CONTINUA e seguita dall'ennesima rievocazione dei favolosi Sessanta di questo IL CIELO IN UNA STANZA (1999). Qui però i Vanzina ambiscono a un'operazione più intelligente, che faccia direttamente interagire un giovane dei...Leggi tutto Novanta (Mainetti) col mondo del padre (Ricky Tognazzi, che ringiovanendo diventa Elio Germano) per mettere a confronto le due diverse mentalità in una sfida più intelligente di quella suggerita dal nefasto trailer (dove, in un ballo improvvisato, si mescolava il twist con le Spice Girls). Parliamoci chiaro: il bonario plagio di RITORNO AL FUTURO è palese, tuttavia i Vanzina, che sanno di non poter contare sulla bravura e la simpatia di Michael J. Fox, provano a concentrarsi sulla ricostruzione storico-sociale, partendo dai miti musicocinematografici (Ursula Andress, le Kessler e Steve McQueen al posto di Vasco e Demi Moore) per arrivare a toccare il passaggio dalla cultura del libro (Kerouac e il "Giovane Holden") a quella del computer, stando sempre bene attenti a non condannare o preferire nessuno dei due atteggiamenti. Nel fare questo però si finisce inevitabilmente per scadere in un fastidioso qualunquismo, con dialoghi forzati dove concentrare più nozioni/citazioni possibili. Al cinema all'aperto si va a vedere il Buzzanca di JAMES TONT, lo scooter è sempre la Lambretta, la disco il celebre “Piper” (siamo a Roma), il primo rapporto sessuale càpita con una prostituta. Tutto troppo artificisoo, improbabile quanto cinematograficamente prevedibile. Si sorride di rado (grazie al padre di Paolo, Maurizio Mattioli) anche perché il cast non dice molto.
Quindici anni dopo Sapore di mare i Vanzina riportano al cinema gli anni 60. Peccato che il film sia pieno di buchi di sceneggiatura (come sono arrivati negli anni 60, come fa il giovane Paolo ad andare a scuola? Dove dorme? ecc.). Oltretutto il film, a parte alcuni momenti, non è granché riuscito. I Vanzina faranno decisamente meglio otto anni dopo con il film televisivo Piper. Grosso flop ai bottheghini.
Tra i migliori film diretti da Carlo Vanzina (e concepito come sempre con la collaborazione del fratello), Il cielo in una stanza è una commedia garbata in cui si compie una sorta di viaggio nella memoria collettiva un po' come succedeva in un'altra fortunata pellicola dello stesso regista, Sapore di mare. Il film presenza una discreta sceneggiatura e si avvale di interpreti (sia principali che secondari) simpatici e all'altezza della situazione. Non un capolavoro ma molto gradevole.
I Vanzina partono da un'idea simpatica, anche ben supportata da situazioni divertenti e da un cast riuscito (Germano, Mattioli, la D'Aquino), ma svaccano in sede di sceneggiatura. Sono troppi i buchi e i passaggi non spiegati per poter evitare di notarli: il salto nei 60 è frettoloso e gratuito, ancora più un dilemma risulta la vita di Mainetti in quel periodo (dove dorma e come possa stare oltre un anno lì). Andava strutturato meglio e forse allora sarebbe stato il loro lavoro migliore. Così è appena mediocre.
Un viaggio a ritroso per un confronto generazionale tra padre e figlio in una Roma anni 60. I Vanzina mostrano il loro solito mestiere nello sviluppo narrativo e nelle ricostruzioni ambientali, realizzando un discreto prodotto che scivola via con garbo. Buono il cast con un simpatico Mattioli e un, all'epoca, promettente Germano.
Vanzina ripropone una rievocazione dei favolosi anni sessanta azzeccando perfettamente il cast e inserendo nella narrazione una soluzione insolita e riuscita: il personaggio del presente (il figlio) che vive, letteralmente, i flashback assieme al padre (similmente ai due personaggi di Millennium actress). Alla lunga ripetitivo e non privo di qualche volgarità, ma genuinamente divertente e curiosamente non consolatorio nel susseguirsi di sfighe sentimentali del giovane di turno (un bravo Germano). Qualche anacronismo qua e là.
Operazione-nostalgia per i fratelli Vanzina, che attraverso un accorgimento narrativo trasbordano un diciassettenne del 1999 nella vita giovanile di suo papà, nei fantastici Anni '60. L'idea non è certo originale (Ritorno al futuro docet) e in parte toglie smalto a un'invece degna opera che scorre via veloce, con una buona dose di bonarietà ma... con poche risate. Stuolo di nomi più o meno esordienti (Mainetti, Germano) e qualche attore "feticcio" dei Vanzina (Mattioli, Bernabucci). La D'Aquino nel suo momento d'oro è una ventata di freschezza.
Il tema degli anni '60, almeno cinematograficamente parlando, è uno dei più ricorrenti, nel cinema dei Vanzina. In questo film troviamo anche una sorta di (dolce) scontro generazionale tra padre e figlio e l'idea di mescolare passato e presente attraverso i suoi giovani protagonisti, Germano e Mainetti, non è male. Il risultato, però, è ben lontano dai fasti di Sapore di mare (di gran lunga superiore). Comunque tra i migliori dei Vanzina.
Carlo Vanzina HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneDusso • 1/04/13 21:23 Archivista in seconda - 1831 interventi
L'ho "inaspettatamente" rivisto ieri in tarda serata confermo quanto ho scritto nel vecchio commento ma l'ho trovato comunque piu' che guardabile e molto scorrevole con qualche buon momento "nostalgico" ed un bravo Elio Germano, ma in definitiva confermo i 2 pallini. I Vanzina con il film tv Piper di 8 anni dopo aggiustano qualche difetto di questo e con un cast migliore ottengono un risultato decisamente superiore
DiscussioneZender • 2/04/13 08:16 Capo scrivano - 47787 interventi
Ah quindi dici che Piper è meglio di questo. Buono a sapersi, lo dirò al Marcel che so che deve vederselo, visto che credo dia l'unico Vanzina che gli manca all'appello...
DiscussioneDusso • 2/04/13 18:23 Archivista in seconda - 1831 interventi
Direi proprio di si, anche il fatto che sia un prodotto televisivo e questo invece no è un altro punto a suo favore
Per me 3 pallini a Piper 2 a questo