Tutto su mia madre - Film (1999)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Almodóvar mette in scena un universo tutto femminile (non che sia la prima volta...), cincischia con Mankiewicz e il suo EVA CONTRO EVA fin dal titolo (che tradotto dall’originale potrebbe suonare proprio come “Tutto su Eva”), abbandona quasi interamente il suo spirito iconoclasta lasciandone solo una parte nel personaggio più riuscito (Antonia San Juan alias Agrado, un travestito disinibito che non perde occasione per parlare di pratiche orali e di protesi al silicone). La concessione al “mainstream”, con tanto di dramma familiare per la perdita del figlio, fa guadagnare ad Almodóvar il plauso della critica (vince addirittura l'Oscar...Leggi tutto per il miglior film straniero, esagerati!) e lo introduce al grande pubblico, che finalmente può assistere a un suo lavoro senza perdere la testa di fronte alle trovate macabre o agli eccessi sessuali. Un Almodóvar snaturato, comunque ancora una volta eccellente nel tratteggiare con estrema bravura i caratteri femminili. Cecilia Roth, indiscussa protagonista e novella Carmen Maura sfigata e positiva, è interprete eccellente anche se un po' stucchevole. Penélope Cruz è dolcissima e sfortunata pure lei, ma per l'appunto la figura almodóvariana più vera è la San Juan, con la sua aria sbarazzina di chi sulla strada ha già visto tutto. Il film si lascia seguire, può anche appassionare ed è sicuramente indirizzato a un pubblico prevalentemente femminile che in Cecilia Roth trova un’eroina vera, forte e simpatica. Molto bella la colonna sonora, che accompagna immagini calde in cui ancora una volta si fa strada uno spirito spagnolo capace di un sentire unico. Nonostante tutto, un Almodóvar poco personale.

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Renato 28/06/07 22:00 - 1648 commenti

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Grandissimo film di Almodovar, una sorta di melò estremo girato però con piglio iperrealista... Attori superbi, comparto tecnico di prim'ordine ma soprattutto una concezione di fondo di amore (e della famiglia) che può lasciare interdetti... Ma film belli come questo sono utili anche per rompere certe convenzioni. Grandiosa colonna sonora, che aggiunge pathos nei momenti giusti.

Galbo 5/07/07 05:57 - 12380 commenti

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Grande capolavoro del regista spagnolo. È una sorta di clone dei drammoni hollywodiani tipo Lo specchio della vita (Sirk), prepotentemente portati negli Anni Novanta, con completo stravolgimento del concetto di normalità in tema di rapporti interpersonali e familiari. Il grande merito del regista è quello di "normalizzare" quello che sembrerebbe bizzarro, sottolineando il tema universale (l'amore a 360 gradi), coadiuvato da un cast sempre convincente.

B. Legnani 20/06/08 00:22 - 5523 commenti

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A scanso di equivoci dico subito che è un buon film. Ma non si dica che è nuovo: si sono prese le sfighe (vere) che travagliano l’uomo e che hanno trovato l’acme nella tragedia greca e nell’opera lirica italiana. Se ne sono messe in fila in modo esagerato (gravidanza ed "exitus" della Cruz sono la cosa più telefonata che vedo da anni), s’è aggiunto il silicone e si sono presi attori così bravi (fantastica la Roth) che fanno il film meglio di quello che è. L’Oscar, esagerato quanto inevitabile, è forse dovuto al fatto che il giurato statunitense bigotto si è sentito a posto con la coscienza nel votarlo, cosicché nessuno poteva accusarlo d‘essere bigotto...
MEMORABILE: "Non mi piace che un'estranea mi veda falsificare degli Chagall".

Pigro 21/06/08 09:43 - 9635 commenti

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Capolavoro di Almodovar che raccoglie i suoi temi più cari, nel suo stile camp-mélo, raggiungendo alte punte di emozione e, al tempo stesso, di levità. La madre di un ragazzo morto in un incidente (citazione di La sera della prima) va in cerca del padre e diventa aiutante di una diva (citazione, anche nel titolo, di All about Eve). Straziante e illuminante, caustico e illuminato dalla "pietas", il film è la storia di dolori individuali raccolti attorno al mistero della nascita e della morte. Imperdibile.

Capannelle 30/09/08 18:59 - 4398 commenti

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Non che l'Oscar sia una bussola infallibile ma considerando anche le lodi ricevute mi aspettavo di più di un semplice buon film. Intensa la prestazione di Cecilia Roth, degno di nota il personaggio del transessuale, meno intonato il resto del cast. Storia in bilico tra il compassionevole e la commedia. Almodovar disegna i personaggi come sa fare ma alla fine risulta troppo prevedibile e prigioniero di alcune caratterizzazioni poco intelligenti.

Ercardo85 23/12/08 09:46 - 81 commenti

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Almodovar continua a raccontare con compiacimento un'umanità amorale e degradante. Di questa specie di soap opera ispanica fintamente trasgressiva hanno parlato bene più o meno tutti, ma onestamente non se ne può davvero più dei film di questo regista, in cui gli uomini sembrano incarnare tutti i mali possibili del mondo, mentre qualsiasi donna (puttana, tossica, alcolizzata che sia) viene tratteggiata come un'eroina. Dove sono finiti i Peckinpah, gli Aldrich, i Walter Hill? Vi prego, ne ho un assoluto bisogno: *½.

Soga 29/04/09 16:41 - 125 commenti

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Un'esplorazione toccante dell'universo femminile attraverso mille temi diversi e intrecciati (il travestitismo, la morte di un figlio, la malattia, l'ambiguità sessuale) tutti aventi come denominatore comune il fatto di essere "al limite", estranei o estraneizzati dalla morale borghese. In questo grande film Almodovar si butta in mondi inesplorati eppur presenti e quotidiani e li racconta con grande abilità attraverso una storia avvincente ed emozionante, nella cui trasgressione riconosciamo la nostra normalità.

Cotola 16/07/09 23:28 - 9009 commenti

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Pur essendo un buon film, soffre non poco di una sopravvalutazione che induce lo spettatore ad aspettative eccessive, salvo poi rimanere deluso. Molto almodovariano (con diversi "tòpoi" cari al regista) riesce a tratti ad emozionare e a tratti ad irritare. Godibile e più che buono, ma lontano dall'eccezionalità.

Belfagor 1/01/10 13:37 - 2689 commenti

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Un film insolitamente più tragico della media per Almodovar, ma non privo della sua solita ironia. Il regista rimescola dei tòpoi classici della tradizione teatrale e lirica, li avvolge nell'elegante vortice dei colori a lui più cari e ci consegna questo bizzarro affresco di dolori individuali, ovvero di varie espressioni di un triste destino che accomuna tutti gli uomini (ma più che altro le donne). Melodrammatico, eccessivo, portato in scena da un cast eccellente. ****
MEMORABILE: "Tu non sei una persona, sei un'epidemia!"

Tuxtucis 2/09/10 21:05 - 34 commenti

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Film sopravvalutato di un regista sopravvalutato. Apprezzabile per le commedie degli anni '80, Almodovar lo è molto meno per le commedie dell'ultimo periodo e lo è per una ragione molto semplice: il suo repertorio di personaggi, costituito da figure bislacche ed improbabili, è rimasto lo stesso. Ma non si può realizzare un dramma credibile con una suora che muore di AIDS perché è stata messa in cinta da un travestito sieropositivo.

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Enzus79 21/11/10 10:06 - 2873 commenti

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Davvero impressionante come Pedro Almodovar affronti tematiche del genere. Sa coinvolgere molto, senza far mai cadere nel piagnisteo totale. La Roth è superba. Credo che l'Oscar sia tutto sommato meritato. Bellissima la colonna sonora. Una delle migliori prove del regista spagnolo.

Vstringer 26/12/10 03:16 - 349 commenti

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Almodovar si apre la strada per il pubblico mainstream con un melò stilisticamente perfetto: non c'è l'irriverenza delle Donne sull'orlo di una crisi di nervi, né la passionalità feroce di Tacchi a spillo, ma il pathos di un drammone da vecchia Hollywood (con la sceneggiatura che gioca a inseguire Eva contro Eva) aggiornato al tempo della promiscuità almodovariana, con una regia di gran classe. Grandi la Roth e la Paredes, brava la San Juan, convince meno Penelope Cruz ma forse è solo per incongruità e forzatezza del personaggio.

Manowar79 11/03/11 14:59 - 309 commenti

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A volerla dir tutta, senza la regia di Almodovar non credo che questo film avrebbe ottenuto lo stesso successo, né avrebbe raggiunto lo stesso status di cult-movie trasgressivo presso le nuove generazioni. Non brutto, ma pieno di colpi di scena anticipati che naturalmente penalizzano non poco il risultato finale, rendendolo una specie di fiction sociologico/femminista piuttosto prevedibile. Per quanto mi riguarda, complessivamente non è neanche recitato benissimo. Il figlio della protagonista somiglia incredibilmente a Hayden Christensen.

Nancy 24/12/11 03:13 - 774 commenti

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Un film femminile, come recita la dedica finale, nel quale Almodovar riesce a togliere virilità anche all'atto stesso di essere padre. Una storia toccante (anche se sa di già visto) quella di Manuela, interpretata da un'ottima Roth, che dopo la morte del figlio riscopre il suo passato in una Barcellona che il regista ci dipinge, come da lui ci aspettavamo, piena di vizi e virtù. Ben diretto, ben interpretato (anche se la Cruz sembra un po' troppo impostata), la fotografia invece non è sempre al massimo. Comunque valido e meritevole della visione.

Mickes2 24/06/12 12:55 - 1670 commenti

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Bellissimo fin dal titolo questo emozionante melò di Almodovar che con mano sensibile e il consueto stile asciutto, quasi asettico, tuttavia denso nel taglio realista e nella fotografia coloratissima e satura, tratteggia il microcosmo femminile sottolineandone l’importanza dei sentimenti e l’altruismo oltre ogni barriera (ideale, morale, sessuale). Donne in preda alla solitudine, sole davanti a un destino che per quanto doloroso rispecchia la loro forza d’animo nel reagire d’innanzi alla tragedia. Stimolanti i rimandi a Eva contro Eva e Gena Rowlands.

Coyote 3/12/12 15:03 - 185 commenti

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Almodovar colpisce nel segno con un film emozionante dall’inizio alla fine, con qualche spunto di comicità e un ritmo piuttosto costante. I personaggi, come spesso accade, sono eccezionali nel senso proprio del termine: quello che riesce al regista – più in questa occasione che in altre – è riflettere innanzitutto sui sentimenti, le vicissitudini e i problemi di ogni persona, mostrando quanto poco conti la sua presunta particolarità (la suora incinta, il padre trans...).

Paulaster 23/02/13 01:49 - 4389 commenti

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Almodovar dirige una storia sulle donne lasciando la sua impronta provocatoria onnipresente. Denso di colore, al limite di un barocco estetico, proteso a lasciare immagini che vogliono colpire l’immaginazione. Buone tutte le interpretazioni (forse il ragazzino marca il suo personaggio oltre misura). Sceneggiatura che viene espressa passo dopo passo, poco filante, a tratti inverosimile e piena di riferimenti, ma è il melodramma a tenere banco.
MEMORABILE: Agrado.

Monzaparco 1/02/14 00:52 - 41 commenti

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Rimango allibito di come un film volutamente esagerato e quindi per me banale possa aver incantato fior fior di giurie. Non se ne puó davvero più di Almodovar e dei suoi film monotematici. Ormai se non si accetta allegramente la diversitá sessuale si viene tacciati di sessismo se non di omofobia (con corredo di bigottismo); tra un po' per dimostrarsi open minded bisognerà pure iniziare a praticare... oltretutto recitato male e con il solito scontato lieto fine.
MEMORABILE: Tennessee Williams e Bette Davis.

Nando 17/02/14 23:15 - 3810 commenti

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Il regista spagnolo realizza un racconto corale del tutto, o quasi, al femminile con grande sensibilità e delicatezza. Un valido intreccio narrativo con personaggi ottimamente levigati e situazioni drammatiche ed emotivamente coinvolgenti. Il dolore, sicuramente amplificato, appare sovente mitigato da una cinica ironia che genera una grande riflessione sul genere umano.

Delpiero89 23/06/14 19:28 - 263 commenti

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Da molti considerato il vero capolavoro di Almodovar, è senza dubbio uno dei suoi film migliori. Praticamente tutto funziona. La consueta tranquillità con cui il regista spagnolo rende eventi o situazioni non così comuni è spiazzante. Tutto è confezionato con grande classe e conoscenza, dalle musiche ai soliti, coloratissimi, ambienti. Buon cast, dalla Roth alla Cruz; spicca Antonia San Juan, il cui personaggio (Agrado) rappresenta la perfetta sintesi del cinema di Almodovar.

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Lou 28/04/15 23:52 - 1119 commenti

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Rivisto a distanza di quindici anni dall'uscita nelle sale, lo stile almodovariano (nella sua fase matura) di "Tutto du mia madre" perde molto della sua carica trasgressiva e di attualitá (sul tema dell'Aids), che lo avevano portato all'Oscar come miglior film straniero. Resta comunque la grande capacità del regista di rappresentare con partecipazione affettuosa il mondo delle donne più deboli ed emarginate. Grande attenzione ai colori delle scene e buona la scelta della musica.

Pinhead80 11/04/15 14:25 - 4719 commenti

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Tutto su mia madre è un film dedicato completamente alla figura femminile tanto cara al regista spagnolo. L'inizio drammatico mette in moto una serie di incontri tra donne ferite che nella loro vita hanno intrecciato i loro destini (alcune di loro senza saperlo). La forza femminile di chi si rimbocca le maniche e si aiuta a vicenda come segno distintivo di un'amore viscerale verso la donna. Non importa chi o che cosa ha fatto ma solo che si trova lì in quel momento. Una delle opere più personali di questo regista.

Il ferrini 30/08/16 00:32 - 2345 commenti

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Dialoghi perfetti, regia visionaria, prove attoriali impeccabili: soprattutto quella di Cecilia Roth, ma non è da meno la San Juan (Agrado), personaggio memorabile il suo. Sulla storia c'è poco da dire: raccontare di una suora (Penelope Cruz) messa incinta da un trans sieropositivo poteva venire in mente solo a Almodovar, ma soprattutto poteva riuscire solo lui a farlo apparire come assolutamente normale. Tante le citazioni cinefile, a partire dal titolo (ispirato a All about Eve, da noi Eva contro Eva) e ovviamente Un tram che si chiama desiderio. Indispensabile.
MEMORABILE: Perfino quando succhio un uccello so essere discreta. Ne ho succhiato in luoghi pubblici senza che nessuno tranne l'interessato se ne accorgesse!

Didda23 19/04/17 10:36 - 2426 commenti

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Un'opera straordinaria per il coinvolgimento emotivo che sa ricreare, pogginadosi sul filo spinato di una trama con elementi al limite dell'assurdo e del surreale. La capacità di Almodovar di rendere credibili fatti e/o persone fuori dal comune qui raggiunge il suo picco massimo. Si respira aria di grande cinema, con movimenti eleganti del mezzo cinematografico, con dialoghi e soluzioni narrative di grande pregio e una sentita partecipazione di tutto il cast. Come sempre colonna sonora di assoluto valore artistico. Emozionante.
MEMORABILE: Penelope Cruz che vuole andare in Guatemala; La figura di Lola; Agrado.

Magi94 1/07/17 14:15 - 944 commenti

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Decisamente brillante, scorrevole e con attori (o meglio, attrici) che recitano al meglio. Dramma quasi greco portato agli estremi nel mondo moderno, intriga e coinvolge dall'inizio alla fine, anche se qualche manifestazione di dolore viene eccessivamente prolungata sullo schermo. La trama è costruita bene, ma non si capiscono certi assolutismi estremizzati della sfera sessuale (probabilmente messi da Almodovar con intento satirico, ma a mio parere non ce n'era bisogno). Il personaggio più azzeccato è certamente quello di Agrado.

Thedude94 12/02/18 23:35 - 1089 commenti

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Storia intrecciata e ricca di situazioni reali quotidiane, che Almodovar mette in scena con una classe ed eleganza unica. La protagonista, una bravissima Roth, vive circondata da amiche particolari e è costretta a vivere nel ricordo per la tragedia che la colpisce. Le comprimarie (tra cui una giovane Cruz) si comportano degnamente e danno al film quel senso in più di solidarietà e vivacità che fanno sì che il tutto scorra in maniera fluida, nonostante il continuo substrato di dramma che pervade la pellicola. Notevole.

Alex75 16/02/18 13:50 - 878 commenti

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Melodramma declinato tutto al femminile che mette insieme una serie, a tratti stucchevole, di sventure familiari al limite della verosimiglianza. Alcune ottime prove attoriali (Roth, Paredes, San Juan) fanno passare in secondo piano la scarsa credibilità di alcune situazioni e il fastidioso autocompiacimento del regista, il quale sembra privilegiare la trasgressione fine a se stessa alla trasmissione di contenuti (che qui, pure, non mancano).
MEMORABILE: In negativo: la suora sieropositiva.

Daniela 30/06/22 18:07 - 12625 commenti

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Perso il figlio in un incidente, Manuela va a cercare il padre mai incontrato dal ragazzo, una trans che nel frattempo ha ingravidato una suorina impegnata nel sociale trasmettendole l'Aids...  Il maggior successo di Almodóvar ma anche il suo film più sopravvalutato, la cui messa in scena brillante è al servizio di una sceneggiatura che procede per accumulo di personaggi al limite, disgrazie, lacrime, rivelazioni, abbracci, morti strazianti e guarigioni miracolose: un melò al cubo troppo effettistico e plateale non riscattato da quell'ironia presente in altre opere del regista.
MEMORABILE: L'aria da santarellina della suora; "Quella donna è suo padre" (momento drammatico, ma come si fa a non ridere?).
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  • Homevideo Gestarsh99 • 29/07/11 01:08
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 07/09/2011 per Eagle Pictures:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 2.0 Surround Dolby Digital: Spagnolo
    5.1 Dolby Digital: Italiano
    5.1 DTS HD: Italiano
    * Sottotitoli Italiano
    * Extra Sovracopertina (slipcase) in cartoncino con effetti cromatici
    Copertina interna con artwork originale