Yes, Yes, Nanette - Corto (1925)

L'unico interesse del corto risiede in questo: Stanlio dirige Ollio; il quarto d'ora riposa, infatti, su due uniche gag: il parrucchino mobilissimo di Finlayson e una sedia dalle gambe pieghevoli. Hardy fa già intravedere qualcosa del suo futuro carattere (come Laurel in Ridolini al bagno penale), soprattutto nelle piccole prepotenze manesche. Il titolo fa il verso a un notissimo musical del periodo: "No no Nanette".

Non c’entra nulla con il musical “No No Nanette” uscito da pochissimo, che parodizza nel titolo: qui la storia è quella della figlia che presenta in famiglia il nuovo marito, il quale viene preso in giro da tutti, cane compreso. Protagonista è Finlayson, efficace senza gli eccessi mimici che lo renderanno famoso, mentre una parte secondaria spetta a Hardy. In realtà, gli elementi più divertenti della comica stanno nell’atteggiamento con cui i familiari accolgono sconfortati lo sposo (in effetti poco sveglio) e soprattutto in alcune perfide gag.

Non riuscitissima comica che vede protagonista il grande James Finlayson, mentre Hardy (senza baffetti né baffoni) ha una parte non trascurabile ma di secondo piano. Il divertimento risulta abbastanza limitato, in quanto si riduce a un parrucchino che si stacca volentieri dalla testa dell'interprete principale e ben poco di più. Comunque Finlayson si fa valere, anche se non ha ancora le buffe espressioni che lo caraterizzeranno in futuro, e tiene un po' su la baracca.