5 matti in mezzo ai guai - Film (1971)

5 matti in mezzo ai guai
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: La grande java
Anno: 1971
Genere: comico (colore)
Note: Aka "Cinque matti in mezzo ai guai". Primo film del gruppo francese chiamato "Charlots".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Già con una decina di singoli all'attivo (avevano cominciato tre anni prima), il gruppo musicale conosciuto in patria come “Les Charlots” (da noi ribattezzato “I cinque matti”, con successivi equivoci nel momento in cui diventeranno quattro senza che nessuno si preoccupi di cambiar loro il nome) esordisce su grande schermo con un film comico-demenziale destinato ad essere il primo d'una lunga serie. La trama prevede che i nostri, campioni di rugby (sport che in Francia gode di popolarità ben maggiore che in Italia) ritrovino in un paesino sperduto della provincia parigina l'uomo che li aveva truffati ingaggiandoli per venti milioni e scomparendo poi nel nulla. Non potendolo denunciare anche...Leggi tutto perché sua figlia doveva al tempo sposare il leader del gruppo, gli Charlots decidono di spalleggiare il suo avversario alle elezioni per la corsa a sindaco del paese. Ad un certo punto però, grazie all'intermediazione del parroco, gli Charlots cederanno e decideranno di giocare per l'ex nemico nella partita più importante necessaria a mantenere la promessa fatta dall'uomo: di raggiungere cioè la finale di coppa. Poco importa che l'intreccio sia fumoso; a contare sono ovviamente le performance comiche dei cinque, di marca chiaramente slapstick e perlopiù mute, sottolineate soprattutto da un continuo (e fastidioso) vociare di sottofondo. A vederle oggi fanno tenerezza: dire che siano gag sorpassate è fargli un complimento, e il continuo affannarsi degli Charlots per muoversi quanto più possibile in scena stanca quasi subito. Personaggi che sono ovviamente tutti macchiette (a cominciare dal “nemico” da combattere), utili solo a fare da spalle da dare in pasto all'esagitata combriccola che la regia di Philippe Clair tenta in ogni modo di far correre sul set lasciando che prenda in mano quel che capita pur di crear confusione. Un susseguirsi di grida, folle che strepitano, mani addosso. Sintomatica una estenuante zuffa in strada che si conclude con lancio di cuscini e piume ovunque. Ci si riprende un po' nel finale, occupato quasi per intero dal lungo match di rugby durante il quale i cinque matti combineranno di tutto con la complicità assai poco credibile degli altri atleti in campo (e dall'arbitro naturalmente). Inizialmente si divertiranno fermandosi quando non devono per farsi scattare le foto o per passare la palla ridicolmente agli avversari, poi rotoleranno senza sosta sul terreno di gioco producedosi in una rimonta a base di equilibrismi di ogni tipo che di tanto in tanto qualche risata anche la produce. Di norma comunque, qui come per buona parte del film, le gag non necessitano quasi mai della parola e si può quindi immaginare l'effetto che sortiscono. Altri tempi, con gli Charlots (o meglio “i Charlots”, come recitano i titoli di testa italiani) che riusciranno leggermente a migliorare la formula nei film successivi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/03/16 DAL DAVINOTTI
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