La città si autodistrugge all’alba, fa dell’alba un tramonto, dell’autoinghiottirsi una chiave di registro della decadenza occidentale: una volatile pandemia omicidaria e suicidogena, ove crimine e nevrosi, follia e autodistruzione diventano il presupposto corale e sinestetico fondante l’istanza comunitaria, la muffa che va formandosi nell’eden. E il progressivo scomparire di una collettività secerne il formarsi di un’opera che di comunità ne presuppone un’altra. Opera magmatica, di una sartoria che usa tessuto cerebrale sì da precipitarci cellularmente negli eventi anziché ridurli a cronaca.
Pellicola molto particolare che è difficile ascrivere ad un unico genere: documentario e reportage giornalistico (ci si è basati su fonti d'epoca) ma anche dramma e "horror" (seppure non in senso stretto). Non c'è una vera e propria e storia: il regista mette in scena una sequela di suicidi, omicidi, omicidi-sucidi, incendi, vetri che si infrangono e chi più ne ha più ne metta. Su tutto dominano follia ed autodistruzione. Ed in filigrana si vedono e "leggono" chiari riferimenti al presente. Tutto incorniciato in una forma straordinaria, esaltata da una fotografia eccellente.
Indefinibile: non è un documentario, anche se ricostruisce una serie di eventi avvenuti in una piccola località americana alla fine dell'800, in quanto manca il tentativo di razionalizzare quanto mostrato, e non è neppure un film di finzione, per l'assenza di una qualsiasi trama. Piuttosto un'immersione nella follia, la violenza e la morte, attraverso una tecnica che assembla con maestria vari materiali (immagini d'epoca, found footage, sequenze oniriche), provocando un effetto ipnotico e stordente. Stupenda la fotografia in bn, alternata a poche sequenze a colori, suggestiva la colonna sonora
MEMORABILE: La donna che fracassa finestre; Le foto post mortem dei bimbi morti di difterite
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DiscussioneDaniela • 19/02/16 14:11 Gran Burattinaio - 5930 interventi
ok, abbocco all'amo allungando la lista già smisurata delle visioni prossime venture, in questo caso spero più prossima che ventura in considerazione del quadripallinaggio
PS: Se è un altro Love, questa volta non te la perdono...
io ho visto solo questo e m'ha mandato in orbita. non posso parlare per visione d'insieme o facendo un bilancio filmografico. ma se tra quelli da te visti ce n'è uno notevole, hai visto mai che anche questo possa esserlo. non so se dopo l'esordio si è smarrito, ma questa è un'opera pazzesca.
Non conosco niente di questo regista, però questa pare essere opera di notevole impatto. Sinossi molto intrigante ma a questo punto ho la sensazione che avrò bisogno di leccarmi anche il dito per sfogliare il libro omonimo, altrimenti temo un godimento solo per metà....no, diciamo 3/4.
non saprei, sono davvero due grammatiche diversissime, anche se alcune foto del libro scandiscono pure il film. comunque il modo in cui alcuni movimenti di mdp annodano e raccordano diverse situazioni varrebbe da solo la visione.
Schramm ebbe a dire: non saprei, sono davvero due grammatiche diversissime, anche se alcune foto del libro scandiscono pure il film. comunque il modo in cui alcuni movimenti di mdp annodano e raccordano diverse situazioni varrebbe da solo la visione.
Tra l'altro, il libro pare essere una manna per i sostenitori di Lombroso.
Kanon ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: non saprei, sono davvero due grammatiche diversissime, anche se alcune foto del libro scandiscono pure il film. comunque il modo in cui alcuni movimenti di mdp annodano e raccordano diverse situazioni varrebbe da solo la visione.
Tra l'altro, il libro pare essere una manna per i sostenitori di Lombroso.
e anche il film non li scontenta certo, almeno fintanto che attinge alla carta fotografica.
DiscussioneDaniela • 15/08/16 09:55 Gran Burattinaio - 5930 interventi
L'opera a cui il film è ispirato è Wisconsin Death Trip di Michael Lesy, pubblicato nel 1973 e basato su una collezione di immagini del fotografo Charles Van Schaick, quasi tutte scattate alla fine dell'Ottocento nella piccola città di Black River Falls nello Stato del Wisconsin, alternate con notizie tratte dalla cronaca del tempo.
Una selezione delle foto inserite nel volume è visibile qui
Dettagliate notizie in lingua inglese sull'opera di Charles Van Schaick si trovano invece qui
MusicheDaniela • 15/08/16 12:14 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Nella colonna sonora sono inseriti i seguenti brani di musica classica:
Barcarola di Jacques Offenbach, tratta dall'opera I racconti di Hoffmann
Ave Maria di Johann Sebastian Bach e Charles Gounod
Traumerei di Robert Schumann, che fa parte delle brevi composizioni pianistiche della serie "Scene infantili"
Oh, non cantarmi, mia bella, Opus 4, no. 4
di Sergei Rachmaninoff