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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Indigesto, melenso polpettone in salsa sportiva con un Kevin Costner per la terza volta (dopo BULL DURHAM e L’UOMO DEI SOGNI) alle prese col baseball. Qui è un lanciatore quarantenne sul viale del tramonto, indeciso se smettere o continuare. La resa dei conti è la partita probabilmente cruciale contro gli odiati Yankees di New York, durante la quale Billy Chapel ripercorre i suoi ultimi cinque anni, contrassegnati dalla storia d'amore travagliata con una giovane (Kelly Preston) incontrata sulla strada. Sam Raimi, una volta di più, conferma di avere talento nelle...Leggi tutto scene d'azione, sul campo di gioco e di cedere tragicamente quando c'è bisogno di sostenere una sceneggiatura zoppicante con una regia efficace. Penalizzato anche da una durata eccessiva (2h 18’) ingiustificata, l'ex enfant prodige di LA CASA s’impantana tra sguardi languidi e lacrime di prammatica senza che per la prima ora e mezza si capisca dove voglia andare a parare. Qualche lancio, lunghi flashback, riflessioni sul valore della vita e dell'amore... Se non fosse per la straordinaria intensità di Costner, capace di dare sostanza persino a un personaggio tanto scialbo, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. E anche così c'è poco da stare allegri, perché appena la presenza femminile si fa più ingombrante il film crolla per riprendersi sempre più a fatica. Fortunatamente, almeno nell'ultima mezz'ora, ci si può concentrare sulla partita (sempre che conosciate i primi rudimenti del baseball, altrimenti la cosa si fa ostica) e sulle musiche classicheggianti dell'eroico Basil Poledouris.

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Caesars 29/06/07 17:08 - 3773 commenti

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Aiuto!!! Dov'è finito l'autore delle due "case" e di L'armata delle tenebre (ma anche di altri film che mantenevano un marchio di "autore")? Qui siamo nella storia più melensa e convenzionale che si possa immaginare, neanche lontanamente nobilitata dalla presenza di un Kevin Costner in fase calante. Sam Raimi abbandona, forse definitivamente, il ruolo di regista capace di risollevare con la tecnica le sorti di una pellicola. Alla larga.

Galbo 22/03/08 17:56 - 12372 commenti

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Insolitamente diretto da Sam Raimi (regista non avvezzo alle trame sentimentali) Gioco d'amore è un melenso melodramma che unisce sport e sentimento come peggio non si potrebbe. Il film che può piacere solo ai fan sfegatati del genere, procede sui binari dell'ovvio e del prevedibile (finale compreso) e rappresenta un clamoroso passo falso del regista (che si risolleverà con Spiderman) e dell'attore principale.

Nando 6/05/12 10:19 - 3806 commenti

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Polpettone americano in cui si fondono tutti gli stereotipi possibili. Trama abbastanza scontata con finale iper telefonato. Tuttavia Costner è abbastanza credibile e la vicenda sportiva sufficientemente avvincente nello svolgimento della partita, sono le schermaglie d'amore a mostrare il fiato corto.

Rambo90 20/09/13 02:15 - 7661 commenti

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Troppo lungo, ed è un peccato perché le fasi della partita sono avvincenti e Costner è in un ruolo perfetto per lui. Purtroppo tutti i flashback sentimentali sanno di già visto e appesantiscono il film, che in alcuni punti può risultare anche noioso. Mi sento comunque di salvarlo perché la prova del protagonista è buona, mentre la regia di Raimi è abbastanza incolore.

Saintgifts 17/08/17 01:00 - 4098 commenti

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Perché cambiare il senso al titolo originale con uno fuorviante? È infatti lo sport, il baseball (tanto per cambiare) al centro della storia del lanciatore sul viale del tramonto. L'amore c'é, con un tira e molla fastidioso, ma è solo un riempitivo per un finale che tutti i romantici ameranno. Costner fa il suo dovere, come gli altri del resto, ma la si tira troppo per le lunghe e questo non giova: il polpettone è a rischio bruciatura. Polpettone comunque non troppo indigesto; lo salva la parte sportiva, equilibrata anche se prevedibile.

Herrera 15/03/20 15:17 - 5 commenti

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La partita (l’ultima ?) contro i New York Yankees diventa l’occasione per Billy Chapel (Costner), pitcher al tramonto dei Tigers di Detroit, di passare in rassegna la sua vita e regolare i conti con il passato. il bilancio è amaro: realizza di essersi dedicato a una passione (lo sport) rinunciando al resto. Il film rappresenta la tormentata storia d'amore tra un uomo e il baseball. Il regista racconta rimorsi e rimpianti di chi sacrifica la sua vita allo sport e forse solo chi ha provato le stesse cose può apprezzarlo appieno. Lungo, ma appassionante.

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