Segreto di stato - Film (2008)

La Francia minacciata dagli attentati di matrice islamica (all'epoca si parlava di Al Qaeda) si attrezza di conseguenza mobilitando i suoi migliori agenti segreti in una lotta contro un nemico che punta alla strage di civili. Il film di Philippe Haïm, non senza incorrere in una complessità narrativa che rischia di confondere troppo le acque, prova a illustrare la situazione individuando da una parte un'ex prostituta (Giocante) arruolata nei servizi e coinvolta inizialmente suo malgrado nell'operazione, dall'altra un giovane spacciatore (Duvauchelle) che finito in carcere abbraccia la fede islamica arrivando poi fino ai campi d'arruolamento dei kamikaze. Intorno ai due personaggi simbolo che agiscono...Leggi tutto su fronti opposti si innestano i doppi giochi tipici dello spionaggio andando a comporre un quadro che incastra storie e figure molteplici frullandole in un montaggio ipervitaminico che fa il verso ai blockbuster americani alla Jason Bourne. I francesi dimostrano di non sfigurare nel confronto, architettano una sceneggiatura che punta ovviamente a privilegiare le scene di tensione insistendo su un dinamismo che diventa la principale cifra stilistica del film. Sopra tutti colui (Lanvin) che per primo ingaggia apertamente la protagonista, colui che ambirebbe nelle intenzioni degli autori a rappresentare la quintessenza dell'agente segreto, figura dalle caratteristiche - per definizione stessa del film - “non-umane”, il cui unico scopo è servire la patria senza fermarsi di fronte a nulla: impassibile, freddo, calcolatore. Uno sguardo comunque lo si dà con intelligenza ai diversi gradini della scala gerarchica nei due campi in modo da fornire un quadro piuttosto preciso della disposizione asimmetrica degli schieramenti. Nella sua subordinazione a uno stile piuttosto lontano da quello tipico francese, il film non riesce a convincere in pieno, per una certa banalità descrittiva e probabilmente anche per le troppe frammentazioni in cui incorre la narrazione, che per essere compresa fino in fondo necessitava di una chiarezza superiore anche nella definizione di alcuni personaggi. Ad ogni modo Vahina Giocante ha la faccia giusta ed è bella, volitiva come una Nikita schierata dalla parte della legge. Mai un sorriso, se non di scherno o malizioso: solo sguardi cupi, una cappa opprimente che appesta l'aria dalla Francia a Beirut. E una guerra sotterranea, i cui effetti vediamo solo quando gli attentati riescono: dal 2001 all'anno del film (2008) la Francia ne ha sventati 15. Poi però...

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