Il giudizio è più che positivo (finalmente, al contrario delle versioni cinematografiche, viene mantenuto il finale originale); l'adattamento è molto fedele al romanzo, con qualche piccolissima rivisitazione. Il cast è molto buono e solo l'ultimo episodio è leggermente inferiore agli altri due (scena finale a parte), con qualche flashback di troppo.
Insieme alla versione sovietica, questo adattamento è l'unico a mantenersi fedele al testo originale. In generale i piccoli cambiamenti non influiscono sul risultato finale, con l'eccezione di alcune debolezze nell'episodio finale che impediscono all'opera di essere un autentico capolavoro. Notevole l'ambientazione insulare, esaltata dalla fotografia nitida e le atmosfere claustrofobiche della casa. Il cast svolge un ottimo lavoro, in particolare Dance, Taylor e la Dermody. Molto gradevole anche se si conosce già il finale.
MEMORABILE: La voragine quasi infernale dell'isola; Il gong; Le accuse durante la cena; "Poor little Cyril".
Sicuramente il romanzo di Agatha Christie è un'altra cosa, ma questa miniserie non è affatto male. Se conoscete bene la vicenda non troverete chissà quali sorprese, ma ciò che colpisce è l'accuratezza nella ricostruzione degli eventi. Buona nel complesso la prova del cast, tutti molto bravi a cogliere l'essenza di ciascuno dei personaggi del romanzo. Cala un po' all'inizio del secondo episodio, ma ci consegna un bel finale (se non conoscete la vicenda resterete spiazzati!).
A differenza di altre trasposizioni cinematografiche, a cominciare da quella gustosissima diretta da Clair nel 1945, questa televisiva commissionata per celebrare i 125 anni dalla nascita della Christie rispetta il finale del romanzo e non quello della commedia scritta dalla stessa autrice. La trama è arcinota, sia pur con qualche modifica apportata rispetto al testo, per cui la suspense è sostituita dalla messinscena accurata e dalle prestazioni attoriali che vanno dal discreto all'ottimo (Dance). Di particolare suggestione i paesaggi della costa del Devon. "Ripasso" gradevole di un classico.
Buona riproposizione del classico giallo di Agatha Christie, riaggiornato nel cast ma non nell'epoca di svolgimento o nei contenuti della trama originale. La narrazione, complice un'ottima location, procede spedita e coinvolgente senza troppe lungaggini o rallentamenti inutili. Buono il cast, che vede due vecchie volpi come Sam Neill e Charles Dance.
Per celebrare il libro giallo più venduto del mondo oltre che l'autrice, la BBC ci presenta una miniserie molto accurata per scenografie, costumi e recitazione, strutturata rispettando in gran parte l'impianto generale d'origine. Lodevoli i movimenti di macchina e la fotografia anche se manca uno scavo psicologico serio dei personaggi. Bellissima la Dermody, deludente l'ultimo effetto speciale e il commento musicale, praticamente da un ininterrotto pedale di contrabbassi. Non un capolavoro, ma un prodotto tutto sommato buono.
Discreto adattamento dalla Christie, fedele al romanzo (tranne poche aggiunte o cambiamenti) fino al finale, spesso addolcito dalle versioni cinematografiche. Pur essendo un prodotto tv atmosfera e confezione sono buone; a non essere adatto è il ritmo, che spesso langue con una sceneggiatura che indulge in momenti noiosi mentre il libro era serrato e veloce. Bene il cast, con i vecchi Neill e Dance a svettare su tutti. Godibile, ma forse una puntata in meno e una catena di eventi più serrata lo avrebbero migliorato di molto.
Nonostante la buona confezione alla fine della serie rimane una sorta di aria da incompiutezza. Gli approfondimenti psicologici, i perché e soprattutto come l'assassino abbia messo insieme i colpevoli restano un mistero che la produzione non dipana. Soprattutto in situazioni dove pochi potevano sapere del delitto, come per il generale o Lombard. Insomma il finale lascia più amaro in bocca del dovuto e le spiegazioni stanno quasi a zero. Belli invece i costumi e l'ambientazione e buona la regia e le prove attoriali.
Buona rivisitazione, in chiave decisamente dark, del celeberrimo giallo della Christie. Rispetto ad altri prodotti della BBC basati sulle opere della scrittrice, questo non si concede troppe variazioni in fatto di trama, eccezion fatta per il finale, che prende un paio di svolte inaspettate per chi conosce il plot originale. Il cast è azzeccato e l'atmosfera plumbea riuscita, specialmente durante i cupi flashback e le orrorifiche visioni che illustrano le malefatte dei dieci protagonisti. Anche meglio di altre versioni più fedeli al testo.
MEMORABILE: Le rivelazioni nella parte finale che gettano un'ombra su molto di ciò che si è visto.
Molte sono le cose che funzionano bene: il cast, le scenografie, la ricostruzione d'epoca, le atmosfere, i meravigliosi paesaggi ed una regia sostanzialmente discreta che regala immagini curate e piacevoli, pur senza strabiliare, all'occhio. E il finale: finalmente viene rispettato quello del romanzo. E allora? Cosa non va? La lunghezza. Perché tirare per le lunghe, smorzando la tensione, ciò che nel romanzo ed in altre pellicole era giustamente più ristretto? Va bene approfondire le psicologie dei personaggi, ma qui si esagera un po': non è necessario eccedere con tanti, troppi, flashback.
MEMORABILE: "Forse siamo già morti e non lo sappiamo. Siamo all'Inferno e stiamo scontando i nostri peccati".
Riesce nel far immergere lo spettatore nella psicologia di ognuno dei dieci protagonisti. L’idea di una serie permette di non avere molte parti mancanti rispetto al romanzo originale; in compenso, però, se ne aggiungono altre che aumentano la già grande pesantezza e lentezza della visione. Manca l’atmosfera della Christie: è tutto penetrante, ma troppo carico, tendente al melodrammatico e alla lunga stanca davvero. Non male, ma il film di Renè Clair del 1945 è un’altra storia.
Miniserie ben realizzata grazie al perfetto incastro di sceneggiatura, interpretazioni e ambientazione. I caratteri dei protagonisti vengono approfonditi anche dal punto di vista psicologico senza cadere nel tedioso. Alcune interpretazioni, poi, sono particolarmente incisive, con dialoghi alla Wilde, curati e spassosi. Ottima location art déco, algida e raffinata, cupa e sperduta, che va ad accentuare il clima di angoscia e desolazione che permea l’intera pellicola. Di livello anche la fotografia, volutamente plumbea, talvolta interrotta da tinte accese ricorrenti.
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DiscussionePiero68 • 15/10/18 09:48 Contratto a progetto - 241 interventi
Qualcuno sa dirmi come mai viene tradotto in dieci piccoli indiani nonostante la storiella scritta parla di "ten little soldiers boy", visto anche che il fatto si svolge sulla Soldier Island
Piero68 ebbe a dire: Qualcuno sa dirmi come mai viene tradotto in dieci piccoli indiani nonostante la storiella scritta parla di "ten little soldiers boy", visto anche che il fatto si svolge sulla Soldier Island
Perché è il titolo, celeberrimo e dotato di richiamo, dell'opera da cui questo deriva.
Cotola ebbe a dire: Sì, ce ne sono parecchi: servono a mostrare i crimini di cui sono accusati i dieci piccoli indiani. Per me, se ne poteva fare tranquillamente a meno.