Creed - Nato per combattere - Film (2015)

Creed - Nato per combattere
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Creed
Anno: 2015
Genere: drammatico (colore)
Note: Il Creed del titolo è il figlio di Apollo Creed. Aka "Creed - Rocky's Legacy", "Creed: The Legacy of Rocky". Sequel di "Rocky Balboa".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Forse ci siamo: dopo aver rianimato non senza fatica la saga costringendosi a tornare sul ring in prima persona nel riuscito ROCKY BALBOA, Stallone trova finalmente un erede degno di questo nome nel figlio del defunto amico Apollo Creed, al tempo massacrato sul ring da Ivan Drago. Scopriamo infatti che prima di morire il buon Apollo s'era concesso un'avventuretta extraconiugale che aveva fruttato il qui presente Adonis (Jordan), un rissoso piantagrane passato da un riformatorio all'altro e adottato in un secondo tempo dalla vedova Creed (già madre dei Robinson...Leggi tutto). Coi soldi di papà la vita migliora, ma la rabbia di Adonis legata al proprio violento passato e i geni lo portano a sognare un futuro da pugile: per questo ricontatta il pensionatissimo Rocky chiedendogli di allenarlo. In vista c'è un match col campione del mondo dei mediomassimi Ricky Conlan (Bellew), alla ricerca di un avversario facile ma di buon nome (e quello ad Adonis non manca, anche se avrebbe preferito continuare a usare il cognome di mamma). Come sempre Balboa sulle prime nicchia, ma poi c'è un film da mandare avanti, per cui... Si ricomincia colla caccia alla gallina, le corse in felpa grigia, i salti alla corda, le flessioni a una mano e l'intero parco esercizi che ormai potremmo arrangiarci tutti a svolgere da soli in casa senza l'aiuto di chicchessia. Il figlio di Creed pare tosto, la bella vita non l'ha imborghesito come saremmo portati a pensare ma un po' rammollito lo è, a giudicare da come cala le orecchie di fronte alla bella ragazza (Thompson) che purtroppo la sceneggiatura si sente in dovere di cacciare in mezzo per dare un po' di sentimenti in più al personaggio. I "moments in love" tra i due son tra le cose peggiori del film (fan ripensare a quanto fossero meravigliosamente fuori dagli schemi quelli tra Rocky e Adriana), che invece per il resto segue il canovaccio tipico della saga limitandosi a ringiovanire il protagonista e affiancadogli la chioccia italiana pronta ad aprirgli la strada per gli ovvi sequel. Certo la drammaticità intensa dei "veri" Rocky è un ricordo e la straordinaria unicità del primo capitolo resta inavvicinabile; CREED è solo una blanda rilettura in ottica da blockbuster moderno in cui ogni scena sembra già pronta prima ancora di esser concepita. Tanto che a scompigliare un po' le carte resta il solo Stallone, ancora capace di comunicare attraverso il suo più credibile alter ego cinematografico un'umanità profonda sconosciuta ai prodotti simili. E' ancora lui insomma il vero valore aggiunto, non certo il figlioletto un po' smargiasso di Apollo o lo stereotipatissimo campione da abbattere sul ring. E se stravista è la fase degli allenamenti, anche di più lo è il match finale a Liverpool, costruito secondo la formula Rocky: difesa bassa dopo i primi due round, spruzzate di sangue, occhio chiuso, ralenti, decine di colpi a segno che dopo tre o quattro di quelli pure Tyson ci restava secco... E' come se si fosse tornati alle origini ma senza la convinzione giusta per farlo, replicando tutto in tono minore e velocemente per sostenere l'effetto nostalgia e cercare nello stesso momento di far ripartire la saga col passaggio di consegne. Per questo allontanandosi dai binari attuali il film funziona meglio (la malattia di Rocky, la visita al cimitero...); al contrario delle musiche, la cui presenza si fa sentire solo quando si riagganciano all'immortale "Gonna Fly Now" di Bill Conti. Comprimari grigi quanto la solita Filadelfia uggiosa, pronta a fornire la celebre scalinata per chiudere in bellezza, per un seguito discreto, in fin dei conti piacevole ma che inevitabilmente sbiadisce di fronte alla grandezza del passato col quale si confronta a viso aperto, palesando una volta di più la natura derivativa e quasi mai coraggiosa dei troppi sequel di oggi, pericolosamente sempre più vicini a presentarsi come sterili remake.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/12/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/01/16
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Nando 6/02/16 09:49 - 3814 commenti

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Nonostante il titolo la saga continua in maniera dignitosa ma non certo memorabile come si cerca di far credere. Il carisma di Sly è innegabile e la sua interpretazione è come al solito toccante e spavalda allo stesso tempo, buone le riprese sul ring e la colonna sonora. Prolissi e talvolta noiosi i siparietti sentimentali del giovane protagonista con la vicina di casa canterina. Finale che lascia lo spazio per almeno un sequel.

Ultimo 5/02/16 23:20 - 1655 commenti

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Il ritorno di Stallone/Rocky Balboa dà vita a un buon film, imparagonabile al primo capolavoro ma comunque godibile. Qui il vero protagonista è Michael B. Jordan, che impersona con buoni risultati (specie nella seconda parte, all'inizio sembra un po' impicciato) il figlio di Apollo Creed. La tematica centrale è quella della rivalsa e della sfida contro se stessi, rappresentata con il mondo del pugilato. Molti richiami alle origini (gli allenamenti, i discorsi...) per un film non perfetto e fin troppo lungo ma riuscito.
MEMORABILE: Creed sotto casa di Rocky con i motociclisti.

Piero68 2/01/17 09:57 - 2957 commenti

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Sono letteralmente stupefatto di come possa essere stata così longeva la saga di Rocky (questo spin-off compreso), nonostante ogni film abbia presentato lo stesso identico soggetto e quasi la stessa sceneggiatura. Ancora più ruffiano degli altri, Creed vede uno Stallone che recita ai minimi salariali nonostante il buon Jordan si danni l'anima sul set e una confezione che per quanto buona possa essere alla fine risulterà inferiore finanche ai capitoli IV o III della saga dove almeno i cattivi avevano un perché. Inspiegabili gli elogi della critica.

Herrkinski 27/12/15 06:51 - 8109 commenti

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Sequel/spin-off rischioso nelle premesse ma che risulta una piacevole sorpresa, nonostante qualche difetto. Il giovane regista di colore (anche sceneggiatore) ammicca spesso a certa estetica e cultura black (molti anche i brani rap nella OST), ma visto il personaggio la cosa funziona ed è bilanciata ottimamente dalla prova di Stallone; Jordan è eccellente e brava anche la Thompson. A parte qualche citazione un po' fuori luogo e alcune piccole cadute di stile il film tocca comunque le corde emotive giuste e risulta un dignitoso nuovo inizio.

Viccrowley 15/01/16 08:32 - 814 commenti

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Era molto rischioso riportare al cinema il leggendario Rocky senza rischiare il patetismo e per di più in un ruolo decentrato. La sfida si può dir però vinta ed ecco un robusto dramma di formazione che dietro all'aspetto lineare nasconde una stratificazione per nulla banale che mescola classismo, tenacia, consapevolezza e resa dei conti con tutto ciò che avanza. Il rapporto paterno è il fulcro della vicenda tra padri mai conosciuti e padri acquisiti strada facendo, Il tutto inserito in un vigoroso contesto sportivo che non dimentica le sue origini.
MEMORABILE: Il primo incontro al ristorante tra Rocky e Adonis.

Pol 16/01/16 15:24 - 589 commenti

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Il Rocky per le nuove generazioni, godibile un po' da tutti: ci sono ovviamente le botte (spettacolare il match in piano sequenza), c'è la formazione del giovane, c'è la parte sentimentale, c'è pure un po' di music-drama con la cantante mezza sorda... E poi c'è Stallone, che elegantemente cerca di lasciare i riflettori al giovane Jordan anche se poi alla fine è sempre Rocky il perno del film. Missione compiuta per Coogler, che svecchia la saga senza tradirne lo spirito di fondo, ma che sotto sotto non si inventa veramente nulla.
MEMORABILE: La corsa di Adonis seguito dai tamarri che fanno le penne col quad, e ovviamente il piano sequenza del primo combattimento.

Giacomovie 17/01/16 10:50 - 1398 commenti

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Un film sul pugilato va considerato per quello che offre al di là dei pugni e questo ideale settimo episodio della saga di Rocky sfrutta bene la scia del mito-Balboa con una storia che al pugilato sa aggiungere la componente umana di un ragazzo che vuole seguire la sua strada “genetica” di pugile e di un Sylvester Stallone alle prese con una sfida nella sfida (sportiva e personale). Lo svolgimento è di una pacatezza che non annoia; la seconda parte è più ricca ma in gran parte scontata, con un finale che lascia spazio ad altre puntate.

124c 18/01/16 11:18 - 2918 commenti

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Si scrive Creed ma si legge Rocky VII, dove lo Stallone italiano di Filadelfia viene spinto dal figlio illegittimo di Apollo Creed a fare l'allenatore. Quindi non si tratta solo di un remake afro-americano di Rocky ma anche di Rocky V in versione buonista, perché Adonis non tradisce lo "zio" Rocky come fece Tommy Gunn per i facili guadagni e i facili incontri. Non manca la trovata di Rocky malato (per questo Sly ha vinto il Golden Globe), che fa capire che gli incontri passano in secondo piano per un rapporto manager-pugile ben scritto.

Capannelle 17/01/16 01:22 - 4411 commenti

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Il successo dei vari episodi segue, si può dire, un andamento a "U" e in questo ultimo Coogler piazza diversi colpi vincenti: match emozionanti grazie a riprese ravvicinate e lunghi piani sequenza, scrittura del plot ai massimi livelli, importanza data alla mimica facciale e dei piccoli gesti. E poi assecondare la bravura e consapevolezza di Stallone in un ruolo per lui insolito, anche se già introdotto con Rocky Balboa. Bene anche gli altri attori e la musica, ormai rinnovata.
MEMORABILE: La ripresa del primo match; Rocky e la malattia.

Stelio 17/01/16 20:30 - 384 commenti

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Film che ha una sua dignità come l'ultimo capitolo della saga: niente robaccia con numeri romani III, IV e V, insomma. La prima parte illude addirittura di poter raggiungere vette importanti, nella fase centrale tanti stenti e sceneggiatura altalenante, nel finale si oscilla spesso tra bellezza e banalità. Jordan se la cava ma segue l'andazzo incostante del film, Stallone invece è in una delle sue migliori prove. Da vedere.

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Maxx g 18/01/16 13:26 - 635 commenti

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Dopo quasi dieci anni dall'ultima apparizione, torna il pugile più famoso della storia del cinema. Il protagonista è però Adonis, figlio del suo più grande amico Apollo Creed. Il ragazzo ha un lavoro ma il sogno è combattere e chiede proprio a Rocky un aiuto. Il film è intriso di buoni sentimenti ma non smielato: appassiona anche per qualche velatura di umorismo e non cerca per forza la sensazione. Merita di essere senz'altro visto, anche per la prova attoriale di tutti. Stallone parla già di un seguito.
MEMORABILE: I duetti tra Adonis e Rocky; Il finale.

Puppigallo 18/01/16 16:42 - 5273 commenti

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Si torna decisamente all'originale con questo capitolo, dove il vecchio passa definitivamente il testimone al giovane, preparandolo a dovere, non solo per il ring. Certo, il protagonista non ha minimamente il carisma del fu padre, ma è anche vero che la personalità dovrebbe costruirsela col passare degli anni, un incontro dopo l'altro. Per fortuna, il buon vecchiettone Stallone tiene su la baracca filmica quasi da solo, alternandosi ai siparietti tra Creed e la cantante in erba con problema (a quanto pare, ognuno qui deve avere magagne, soprattutto fisiche). Comunque, non male.
MEMORABILE: Il giovane pugile (finalmente con un po' di personalità) incita Stallone, debilitato alla finestra, con i motociclisti del ghetto che lo circondano.

Rambo90 18/01/16 23:38 - 7697 commenti

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Spin-off di grande forza, non certo impeccabile nella confezione ma dalla sceneggiatura toccante, che riesce a introdurre un nuovo bel personaggio come quello di Adonis lasciando però tanto spazio al vecchio Rocky, vero fulcro del film, ottimo nell'interpretazione di Sly e davvero imperdibile. Due ore e più che scorrono velocissime, tra tante emozioni, qualche lacrima, un pizzico di ironia e combattimenti coreografati molto bene (straordinario quello in piano sequenza). Bella la nuova soundtrack. Imperdibile per i fan.

Ryo 20/01/16 00:20 - 2169 commenti

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Inaspettatamente riuscito. Rocky relegato a co-protagonista è un ottimo modo per continuare la saga senza scadere nel ridicolo. Ottima la regia, credibile la storia (se sorvoliamo sull'assenza del figlio di Rocky nei momenti delicati), quasi assente il citazionismo ai precedenti film e dosato benissimo l'effetto amarcord che non si rifugia nella nostalgia degli affezionati ma inventa nuove storie e nuove tematiche, facendo del "combattimento" una metafora sulla vita. Niente male il nuovo protagonista, ma Stallone qui é superbo.
MEMORABILE: La camminata finale sulla scalinata; Il "combattimento" di Rocky; Il primo incontro con un piano sequenza dell'intera sfida; "Toglimi i guantoni"...

Homesick 24/01/16 17:09 - 5737 commenti

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Benché Stallone non ne sia l'autore, questo "Rocky n. 7" è figlio legittimo del suo cinema: gli umili alla ribalta, il sentimento, l'amicizia virile, la tenacia, l'abnegazione e la lotta sul ring e per la vita - che stavolta contempla anche la malattia -, lasciando vedere ampi ma non invasivi scorci di mélo. Jordan sembra davvero un giovane Apollo Creed e ha la stessa testa dura di Rocky, che Stallone delinea con tratti opportunamente dimessi e affettuosa saggezza da "zio". Solide presenze femminili la Thompson e la Rashad.
MEMORABILE: Gli allenamenti sotto la guida di Rocky; Rocky al cimitero con parla con Adriana e Pauli; il match finale.

Disorder 25/01/16 15:28 - 1416 commenti

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Praticamente un remake del primo episodio della saga, col figlio di Apollo Creed chiamato a reggere il testimone di un Rocky ormai alle soglie della vecchiaia. Un film semplice e prevedibile, ma realizzato con solidissimo mestiere e grande senso del cinema. Jordan non ha ancora il carisma di Stallone ma ha la grinta e il fisico giusti per la parte; Sly dal canto suo con l'avanzare dell'età ha affinato la sua gamma espressiva e risulta davvero convincente. Insomma, davvero niente male.
MEMORABILE: La corsa sfrenata di Creed e degli abitanti del quartiere fin sotto alle finestre di Rocky e il suo saluto dalla finestra.

Markus 8/02/16 11:20 - 3687 commenti

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La saga di Rocky si sposta sul figlio di Apollo Creed (il padre, che non ha mai conosciuto, morì sul ring sotto i feroci colpi di Ivan Drago). Il brodo si allunga e la parvenza da soap-opera dei virili è dietro l’angolo; resta però il fatto che Stallone offre una convincente interpretazione consona ai suoi anni e, anche laddove mostra i segni della vecchiaia e il dramma della malattia, lo fa con il piglio giusto. Decisamente meno efficace il ruolo dato a uno sciapo Jordan.

Deepred89 14/02/16 23:18 - 3706 commenti

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La prevedibilità regna sovrana (specialmente per i fan dei Rocky), ma gli omaggi sono gestiti con la dovuta passione e la carica trascinante della saga resta intatta, coi suoi valori morali e la sua spinta incessante verso l'ormai non più sorprendente riscatto. Stallone in ottima tenuta da lacrima-movie, Jordan non indimentacabile ma in grado di sostenere dignitosamente la parte. Tutto secondo i canoni dunque, eccetto una squallida OST elettronica che colora di involontaria ironia la malattia degenerativa della fiamma del protagonista.
MEMORABILE: Creed che si carica guardando su Youtube i video del padre.

Cotola 27/02/16 00:48 - 9043 commenti

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Non c'è nulla di particolarmente originale da segnalare in questo film che ricalca sotto molto aspetti il prototipo. La storia è risaputa così come i suoi sviluppi narrativi, ma la sceneggiatura tiene abbastanza bene sebbene qualche volta indulga in scelte facili che virano verso il patetico. Però la pellicola funziona e nonostante qualche lungaggine (ma i film da 90-100 minuti non esistono più?) non annoia ed intrattiene discretamente. Buoni i combattimenti e le loro riprese e bella la prova di Stallone.

Galbo 5/06/16 07:15 - 12392 commenti

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Non essendo umanamente possibile per ovvie ragioni anagrafiche riportare Stallone sul ring, la soluzione del figlio di (in questo caso Apollo) è a portata di mano. Il film pugilistico che ne deriva è pura routine (sebbene ben fatta), ingiustamente esaltata dalla critica. Nessuna novità narrativa, ma la riproposizione dei soliti cliché dei film del genere (duro allenamento compreso) in una pellicola che patisce peraltro la lunghezza eccessiva. Qualche "brivido" giusto per l'interpretazione del vecchio Stallone, ancora non domo.

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Jandileida 9/06/16 14:08 - 1565 commenti

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Non proprio il settimo della serie ma poco ci manca: il Balboa invecchiato del capitolo precedente prende sotto la sua ala il figlio del divino Apollo, pugile da balera e lo porta per mano verso una sfida al titolo. Ci ricorda qualcosa? Sì ci ricorda qualcosa: l'inversione a U riporta senza dubbio verso il primo capitolo. L'ho trovato un po' troppo lungo per quello che aveva da dire (con tanto di inevitabile storiella d'amore e qualche fronzolo di troppo) ma vedere Stallone che fa Rocky è ormai un piacere già di suo. Buoni gli incontri.

Hackett 27/11/16 09:03 - 1867 commenti

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La leggenda di Rocky torna a echeggiare, anche se indirettamente e lo fa nel modo più intelligente con una sorta di passaggio del testimone a un atleta e una generazione di spettatori successiva. La storia ricalca molto il modello, anche se il contesto è molto cambiato. Ottimo Stallone che riesce a dare una credibile continuità alla sua creatura anche dopo la degna conclusione in Rocky Balboa. Non c'è da augurarsi una nuova serie su Creed, ma come esperimento unico non è male.

Parsifal68 15/12/16 11:05 - 607 commenti

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Rocky si è ormai allontanato dal mondo della boxe, Paulie è morto e la sua vita trascorre tra la gestione del ristorante e le visite al cimitero. Quando da lui si presenta il figlio di Apollo che chiede di allenarlo, sarà come un ritorno alla vita. Finalmente un episodio della saga (sarà l'ultimo?) degno dei primi due, con uno Stallone eccezionale in un ruolo doloroso ma non patetico, combattimenti credibili e una discreta trama. Merito della regia dello sconosciuto Coogler, che dirige senza americanismi e con buon piglio. Bravo Jordan.

Taxius 14/06/17 14:31 - 1656 commenti

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Stallone torna a vestire i panni di Rocky in quello che è una specie di remake/spin off. In questo caso non è lui il protagonista ma il figlio dell'amico Apollo Creed, a cui fa da allenatore. Il film funziona bene e mescola tematiche sportive a tematiche sulla vecchiaia e la malattia mostrando un lato ancora più umano di Rocky. Pur non essendo protagonista, Stallone è il vero perno del film mettendo in mostra una delle sue performance migliori in carriera. Non un capolavoro, ma superiore alle aspettative.

Luras 14/08/17 21:14 - 146 commenti

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Rocky fa l'allenatore, come nel quinto capitolo, addirittura del figlio segreto di Apollo. È la replica dell'originale: il giovane Creed è il Rocky dell'esordio, affamato e inesperto, che combatte contro Conlan, più grosso e forte di lui, il quale impersona l'Apollo del 1976. Anche il combattimento tra Adonis e Conlan mostra diversi dettagli riconducibili a quel tempo, come quando Conlan si stupisce nel vedere Adonis ancora in piedi, proprio come fece Apollo con Rocky nel '76. Appassionante.

Redeyes 9/09/17 09:50 - 2449 commenti

I gusti di Redeyes

Visto il precedente, il rischio di aver per le mani una sorta di Rocchio 47 era altissimo; invece Coogler dirige una buona pellicola che valorizza Sly pur puntando su Creed, ovviamente. Non siamo di fronte a un film che trasmette l'empatia dei primi capitoli della saga, ma va dato atto che si respira un'aria ben bilanciata fra le fasi sentimentale e pugilistica. Buono l'aspetto sportivo, curato piuttosto bene e ottima prova di Rocky. Forse il degno epilogo che meritava.

Minitina80 27/05/19 05:00 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Impossibile ricreare il pathos del passato, l’euforia coinvolgente degli allenamenti o scovare un nuovo Bill Conti in grado di scrivere un’altra colonna sonora immortale. Ad ogni modo il film è discreto e piacevole da guardare, malgrado la durata non indifferente e qualche parentesi superflua. Senza dubbio è Stallone la pietra angolare di tutto: fa emergere il lato più malinconico e umano di Rocky. Bello vedere come la saga abbia trovato il modo di continuare degnamente. Il rischio di bruciarsi era alto, ma Coogler ha fatto un buon lavoro.
MEMORABILE: Stallone in visita al cimitero; La famosa scalinata a chiudere.

Rigoletto 20/06/19 12:06 - 1786 commenti

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L'operazione "Nostalgia" che ha assunto l'ultimo Rocky trova qui una sublimazione teatrale, ma le lacrime non scendono per la disperazione; anzi, il gioco regge sino alla fine perché forte di piccoli innesti che riequilibrano per intero il prodotto, come a esempio un Rocky pacificato, l'uscita di scena di Paulie e un occhio moderno che, per una volta, invece di incedere sul lacrimovole, punta su una giusta virilità. Ovviamente Stallone conosce talmente bene il ruolo da far sì che ogni cosa porti ricchezza a un personaggio dalle mille facce.
MEMORABILE: La figura di Phylicia Rashad.

Smoker85 25/05/22 17:38 - 487 commenti

I gusti di Smoker85

Per l'iconico pugile italo-americano non è più tempo di salire sul ring, così la scena (per la seconda volta, dopo il tentativo del quinto capitolo ) è affidata a un suo pupillo, figlio del rivale-amico-maestro Apollo Creed. Stallone riesce a mantenere intatta la caratterizzazione del suo Rocky, ma all'assenza dei personaggi storici (anche perché dati per morti nei capitoli precedenti) non corrisponde un adeguato ricambio, così lo spettatore assiste ad allenamenti e dialoghi che sanno troppo di già visto. Stucchevole la love story tra Adonis e la cantante. Sufficiente, nel complesso.

Anthonyvm 19/08/22 22:19 - 5686 commenti

I gusti di Anthonyvm

Dopo il ritorno sul ring di nove anni prima, Rocky veste finalmente i panni di mentore, offrendo a Sly la chance di esibirsi in una delle sue performance più delicate e malinconiche. L'introduzione di un figlio illegittimo di Apollo, nato poco dopo la morte del padre, sussurra meccaniche romanzesche che mettono sulle prime in allerta, tuttavia Coogler riesce a delineare un solido rapporto fra maestro e allievo (il piacevole Jordan) che riecheggia fedelmente la tradizione dell'amata saga pugilistica. "History repeats itself", ma se è ben raccontata si riascolta volentieri. Notevole!
MEMORABILE: Chi vinse il terzo incontro fra Creed e Balboa; I piani sequenza durante gli incontri; Il rifiuto della chemio; Il match finale; La scalinata a piedi.

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  • Discussione 124c • 15/01/16 14:54
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    E' proprio vero: morto un (A)pollo se ne fa un altro!
  • Discussione Graf • 15/01/16 15:24
    Fotocopista - 908 interventi
    Negli incassi del giorno di esordio, ieri giovedì, si è già piazzato secondo dietro Quo Vado?
    Creed avrà un ottimo riscontro di pubblico, secondo me....
  • Discussione Galbo • 15/01/16 18:05
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Stallone è candidato all'Oscar come migliore attore non protagonista
  • Discussione Herrkinski • 15/01/16 20:39
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Stallone è candidato all'Oscar come migliore attore non protagonista
    Mi pare esagerata come cosa, non credo vincerà. Buona prova ma nulla di eclatante. Specialmente se si pensa che in The revenant il non protagonista è un Tom Hardy strepitoso, per dire (non so se sia candidato anche lui comunque).
  • Discussione Galbo • 15/01/16 20:42
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Anche Hardy è candidato; per la cronaca comunque Stallone ha vinto il Golden Globe....
  • Discussione Capannelle • 17/01/16 00:12
    Scrivano - 3510 interventi
    Bravissimo Tom Hardy ma Stallone in questo film è grandioso, per me glielo possono dare anche domattina. E in lingua originale è ancora meglio.
    Ultima modifica: 17/01/16 00:50 da Capannelle
  • Discussione Redeyes • 12/10/17 14:02
    Formatore stagisti - 953 interventi
    Nel gennaio 2016 Gary Barber, amministratore delegato della Metro-Goldwyn-Mayer, in un'intervista per Variety, fissò la data di uscita nei cinema statunitensi del sequel nel novembre 2017, specificando che il regista Coogler sarebbe potuto non tornare dietro la macchina da presa visti i suoi impegni per altri film.

    Nell'ottobre 2017, Sylvester Stallone ha annunciato che sarà lui stesso a dirigere e produrre il sequel che vedrà fra i protagonisti Dolph Lundgren nei vecchi panni di Ivan Drago.
  • Discussione 124c • 12/10/17 16:09
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    Redeyes ebbe a dire:
    Nel gennaio 2016 Gary Barber, amministratore delegato della Metro-Goldwyn-Mayer, in un'intervista per Variety, fissò la data di uscita nei cinema statunitensi del sequel nel novembre 2017, specificando che il regista Coogler sarebbe potuto non tornare dietro la macchina da presa visti i suoi impegni per altri film.

    Nell'ottobre 2017, Sylvester Stallone ha annunciato che sarà lui stesso a dirigere e produrre il sequel che vedrà fra i protagonisti Dolph Lundgren nei vecchi panni di Ivan Drago.


    Ci mancava il Rocky 4 2.0..