L'ultimo samurai - Film (1967)

L'ultimo samurai
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Titolo originale: Jôi-uchi: Hairyô tsuma shimatsu
Anno: 1967
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Aka "Samurai rebellion".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/12/15 DAL BENEMERITO GIùAN
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Giùan 24/12/15 07:48 - 4540 commenti

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Costretto a far prender in moglie al figlio la concubina dello Shogun, il samurai Isaburo difenderà a prezzo della vita l'amore dei 2 ragazzi. Meno noto ma altrettanto infinitamente possente Jidai-geki di Kobayashi, in cui grazie anche alla magnetica kurosawaiana interpretazione di Mifune, la "insubordinazione" privata di un fin ad allora fedele sottoposto, fa tutt'uno con la implacabile ribellione etica (capace di metter amore e verità davanti a tutto) nei confronti di un Potere infame e intrigante. Grido di cinema e libertà semplicemente maestoso.
MEMORABILE: L'assalto degli uomini dello Shogun alla casa di Isaburo; Isaburo depone il nipotino nell'erba fluttuante; Lo scontro finale con l'amico Asano.

Rufus68 6/01/16 10:49 - 3826 commenti

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"Ognuno deve vivere la vita", ripete due volte il samurai Mifune: l'obbedienza cieca alle regole rende solo gli uomini fantocci di paglia nelle mani del potere (proprio come quel fantoccio che, nella scena iniziale, è usato come prova per l'affilatura della spada). E quando le regole e la tradizione vengono distorti per compiacere un tiranno è giusto ribellarsi, a qualsiasi prezzo. Bianco e nero perfetto, grandi Mifune e Nakadai.
MEMORABILE: Mifune recide con un colpo di spada un fantoccio di paglia: il simbolo della sua futura ribellione.

Cotola 22/08/18 23:38 - 9013 commenti

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Ennesimo capolavoro di Kobayashi che a cinque anni da Harakiri torna a dirigere un dramma storico iniettato di venature di chambara-movie. E si vola altissimo in questo vero e proprio inno alla libertà ed alla giustizia che si oppongono ai soprusi legalizzati del Potere e dello Stato. La storia è "semplice" ma intensa. La regia è magistrale. I combattimenti pochi, non inutilmente frenetici ma splendidamente coreografati e girati. E come al solito l'impianto visivo è di grande bellezza e semplicità ed in esso nulla è lasciato al caso. Grandioso ed imperdibile per amanti del genere e non.
MEMORABILE: Il combattimento finale con il guardiano dei confini e quello tra i campi contro i soldati.

Fulleffect 14/09/21 11:06 - 107 commenti

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Il protagonista, nonostante sia un samurai, decide di disobbedire a un ordine proveniente dallo Shogun e decide di combattere con l'obiettivo di far valere le proprie ragioni (in questo senso molto meglio il titolo originale "Samurai Rebellion"). Come nel precedente Harakiri il tema fondante è quello della lotta contro l'ingiustizia che viene perpetuata dai potenti attraverso l'imposizione di dogmi e regole. Con una regia barocca, ma sempre calibrata, il film parte in maniera molto riflessiva, ma cresce lentamente fino ad una parte finale esplosiva e catartica. Mifune giganteggia.
MEMORABILE: L'arrivo delle truppe dello shogunato nella casa; L'ennesimo magnifico duello Mifune-Nakadai.

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