Essere John Malkovich - Film (1999)

Essere John Malkovich
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Being John Malkovich
Anno: 1999
Genere: commedia (colore)
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno di quei film basati su di un'unica idea, talmente povero nella sceneggiatura da rischiare di apparire come un polpettone indigeribile, colmo di implicazioni filosofiche che in realtà il film si limita a suggerire con elementarità avvilente. L'idea è quella di un passaggio segreto che porta dall'interno di un ufficio al cervello (presumibilmente) dell'attore John Malkovich (nella parte di se stesso, quindi). Chi vi penetra "vede" attraverso gli occhi di Malkovich arrivando in poco tempo a controllarne il comportamento. Lo "scopritore" del passaggio è Craig Schwartz (John Cusack), un burattinaio costretto al lavoro da ufficio per mancanza di soldi e che, grazie al "potere" dell'uomo Malkovich...Leggi tutto riuscirà a realizzare il suo sogno. Tutto quello che gira attorno a questo striminzito (seppur originale) canovaccio è costruito maldestramnente (colpe da attribuire in egual modo all'autore Charlie Kaufman e al regista Spike Jonze) e comprende scipiti intrecci sentimental-trasgressivi tra i quattro protagonisti (oltre a Malkovich e Cusack ci sono le due donne, Camneron Diaz e Catherine Keener), una casa/zoo, implicazioni da fantascienza di serie B. BEING JOHN MALKOVICKH è in pratica la prova provata che non basta un'idea originale per fare un buon film, anche se poi a volte sembra sia sufficiente ingaggiare un buon cast, inserirci un paio di ammiccamenti da filosofia cosmica e confezionare il tutto decentemente per ottenere spesso una buona critica. L'inizio prometteva bene, era divertente e insolito, poi il film diventa ripetitivo, superficiale e noiosissimo.

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Renato 10/11/07 12:03 - 1648 commenti

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Indubbiamente un'occasione persa. Con un soggetto del genere era davvero difficile sbagliare film, non renderlo quantomeno un'opera interessante da seguire, anche se magari piena di difetti. Ed invece... il film accumula situazioni via via più assurde, ed anziché suggerire insiste su temi piuttosto ovvi (il protagonista è un burattinaio, non so se mi spiego...). Il finale poi è totalmente fuori luogo. Infine -e questa è una annotazione personale- vedere una Dea come Cameron Diaz conciata in quel modo osceno è un delitto da codice penale.

Ammiraglio 30/06/08 12:50 - 150 commenti

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"Being John Malkovich" ha la rara capacità di estasiare e sorprendere. Merito dell'eccezionale lavoro dello sceneggiatore (il grande Kaufman) in grado di presentarci personaggi a tutto tondo e ben caratterizzati. L'assurdità della premessa passa così in secondo piano in quanto la bravura degli attori (in particolare la Keener) nell'immedesimarsi nei loro personaggi è spettacolare. Ci sono davvero tante, troppe, scene indimenticabili in questo film. Fortunatamente Kaufman terrà viva la sua penna per future produzioni, altrettanto ottime.

Pigro 7/07/08 10:48 - 9666 commenti

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Entri in una porticina e ti ritrovi dentro la testa di John Malkovich. Nientemeno. Film bizzarro, diciamo pure da trip alcolico (o lisergico), che però non è assolutamente sgangherato, anzi. Lucida e ferrea, la follia grottescamente kafkiana della trama avanza inquietante e bislacca, tra commedia e horror, avvincendo e convincendo. Applausi speciali a Malkovich, egocentrico e autoironico al punto giusto. E ovviamente al regista Spike Jonze per la sua frizzante e genialoide opera prima.

Galbo 27/08/08 18:26 - 12393 commenti

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Idea assolutamente originale quella di concepire una vicenda che mostra al centro della narrazione la possibilità di entrare letteralmente nella testa di un attore. Paradossale sulla carta ma pregio del film è quello di strutturare una storia che fa apparire naturali le conseguenze della premessa assurda. Merito delle invenzioni narrative e visive dell'intelligente sceneggiatura e di personaggi ben concepiti e caratterizzati, interpretati da attori di grande talento.

Homesick 8/05/09 17:56 - 5737 commenti

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Il suo pregio è l’originalità dell’idea di base, dirompente soprattutto nella prima parte, molto surreale, grottesca, stralunata; quando però il gioco si complica troppo, il ritmo cala e la storia, perdendo il Nord, va ad incastrarsi in un vicolo cieco e diventa persino irritante. Molto buone invece le prestazioni della mdp e del cast: Cusack è dinoccolato come le sue marionette, la Keener fatale e cinica, la Diaz accetta orribili capelli crespi e Malkovich si riconferma uno dei più grandi attori contemporanei.
MEMORABILE: Gli innumerevoli Malkovich al ristorante.

Harrys 26/08/09 15:15 - 687 commenti

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Strabiliante. Kaufman partorisce una delle sceneggiature più originali della storia del cinema, mescolando realtà e finzione sublimamente, generando un concentrato di meta-tutto. Malkovich si cimenta in un'interpretazione a dir poco divina: quando il protagonista Cusack "entra" definitivamente nella sua mente ci dimentichiamo all'istante dell'attore in quanto entità "fisica", ci immergiamo in un paradosso da cui ci si risveglierà solamente dopo i titoli di coda. Malkovich sparisce, come neanche il miglior illusionista sulla piazza. ****1/2

Vstringer 16/12/09 02:20 - 349 commenti

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La sceneggiatura di Kaufman è intelligente e originale, sebbene verso la fine vada in debito d'ossigeno (e con essa il film) e la regia di Jonze è brillante: è un film speciale, perché solo in un film speciale Cameron Diaz può accettare di imbruttirsi a tal punto, Malkovich e Sheen possono essere così autoironici e l'ottimo burattinaio Cusack può duettare in modo irresistibile con la maliarda Keener per realizzare i suoi sogni. Sarabanda grottesca di altissimo livello: sarebbe perfetto, se mantenesse sempre il brio della prima mezz'ora.
MEMORABILE: Malkovich dentro Malkovich.

Nando 12/10/10 09:14 - 3814 commenti

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Pellicola surreale sull'identità e le attrazioni sessuali. Un piccolo varco consente per 15 minuti di essere l'attore americano del titolo e poter addirittura condizionare le sue scelte. Una narrazione nervosa fatta di picchi ironici e momenti insulsi. Cast di alto rilievo con una Diaz deliberatamente imbruttita ed una Keener fascinosa.
MEMORABILE: John Malkovich che entra in se stesso e vede un mondo popolato solo da suoi simili e pronunciano solo la parola Malkovich.

Mdmaster 14/10/10 07:37 - 802 commenti

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Pellicola palesemente imperfetta e incapace nel trovare il senso di una storia completamente surreale e che, pensandoci bene, non necessitava per forza di una chiusura. Dopo una prima parte umoristica e davvero carina (graziata da una serie di personaggi memorabili), l'idea del "portale nel cervello" prende il sopravvento e tutto scompare nel nulla, confondendo le idee allo spettatore con un ghigno sardonico. Peccato perché un cast affiatato e spunti divertenti potevano far nascere un piccolo capolavoro. Per molti rimane un cult movie.
MEMORABILE: La scoperta del "mezzo piano"; un tristissimo e patetico John Cusack.

Tyus23 9/01/11 23:49 - 220 commenti

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L'idea di partenza è davvero notevole, peccato però che a tratti la narrazione si trascini senza una direzione e non riesca ad infondere un ritmo che valorizzi le trovate (che ci sono eccome). In effetti è forse una mezza occasione persa visto l'importante cast ed il sorprendente tono ironico (ed autoironico) della pellicola e degli attori in primis ma nel complesso resta comunque un'opera più che interessante, se non altro per l'originalità e per i memorabili personaggi.

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Capannelle 4/11/11 09:04 - 4411 commenti

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Idea del tutto apprezzabile, ma la realizzazione è deprimente e con qualità visiva da film tv. L'inizio è burtoniano per via di quell'ambiente di lavoro grottesco e della scoperta del tunnel. Ma nello sviluppo della storia subentra troppa ripetitività, la regia non aspira a niente e i ghigni di Malcovich e della Keener non vengono sfruttati a dovere. Jonze, oltre a essere sparito dalla scena, ha pure sposato la figlia di Coppola (per fortuna non hanno avuto figli).

Paulaster 12/07/13 09:58 - 4419 commenti

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Unire la sceneggiatura di Kaufman e il talento di Jonze porta a un risultato irriverente e pieno di sorprese. Il dualismo tra i burattini e l’usare il corpo altrui fa riflettere sull’invidiare una vita migliore, senza pensare che si annulla la propria. Paragonati ad avere un inconscio come scimmie e a vivere come in una gabbia. Malkovich ha estro e si muove bene. Nota dolente le fasi delle varie liason tra i protagonisti, un po’ da romanzetto rosa.
MEMORABILE: Il balletto del burattini iniziale e la versione reale di Malkovich; L’entrata di Malkovich nel suo inconscio; L’inseguimento finale stile videoclip.

Mickes2 6/08/13 17:56 - 1670 commenti

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Essere qualcun altro per assecondare i propri istinti egoistici, le pulsioni sessuali, la sete di successo, al di là della ragione, delle apparenze, della propria carnale identità di essere umano. Bizzarra, genialoide, estrosa, finanche controversa sceneggiatura di un Kaufman in forma (tolta qualche ridondanza e un etto di farraginosità) che Jonze frulla attraverso uno stile eclettico, grottesco e visionario (formidabile il tunnel, straniante il 7° piano e mezzo con soffitti ribassati, inquietanti i Malkovich-clone). Vizioso e meta-paradossale.

Didda23 19/09/13 19:20 - 2426 commenti

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Il primo incontro da Jonze e Kaufman (successivamente daranno corpo al meraviglioso Adaptation, declinando differentemente alcuni spunti presenti pure qui) genera un'opera concettualmente bizzarra, un circo di stravaganti pulsioni personali che sfociano financo nella sfera sessuale, metaforizzando il cervello di Malkovich come vero e proprio orifizio vaginale. Ispiratissima la regia di Spike, che porge sul piatto d'argento un paio di sequenze da consegnare agli annali (Malkovich dentro Malkovich e il viaggio nell'inconscio).

Cotola 2/05/14 00:51 - 9043 commenti

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C'è un idea di partenza che è sicuramente originale ma che, altrettanto certamente, non viene sfruttata a dovere e rivitalizzata qua e là. E così a parte qualche bel momento ( Malkovich dentro Malkovich) non c'è molto altro. Si procede stancamente ed in maniera ripetitiva verso una parte finale frenetica e nulla più. Anche certi snodi narrativi, non convincono più di tanto (la combriccola di vecchietti ed il "traghetto"). Sono in minoranza, lo so: ma proprio non la vedo la genialità di Jonze e Kaufman. Mediocre, pur con un suo perché.

Ugopiazza 11/07/14 20:59 - 118 commenti

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Come sarebbe la tua vita se trovassi il modo di comandare da dentro qualcuno più famoso e importante di te? E se quel qualcuno fosse nientepopodimeno che... l'attore John Malkovich? Prima gloriosa collaborazione Kaufman-Jonze, il film presenta una delle sceneggiature (riduttivo riassumerla in due righe) più originali, spiazzanti e cervellotiche di sempre. Ottima l'interpretazione di John Cusack, ma alla fine è proprio Malkovich che ci regala la prova più indimenticabile, spingendosi dove nessun attore aveva mai osato prima. Regia sopraffina.
MEMORABILE: Malkovich entra dentro se stesso: cosa accadrà?

Furetto60 9/03/15 09:14 - 1194 commenti

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Pellicola fantasiosa basata sulla possibilità di entrare e sostituirsi nella mente di un attore famoso, impreziosita da vari particolari di contorno: l’appartamento pieno di animali, il settimo piano e mezzo, le inquietanti marionette e il torbido triangolo amoroso, o meglio l’irregolare quadrilatero che si viene a creare. Insomma gli ingredienti ci sono, ma il polpettone che ne deriva è pesante da mandar giù. In definitiva sì originale, ma pretenzioso e noioso.

Lythops 5/05/16 15:25 - 1019 commenti

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Surreale e con ottime idee soprattutto nella prima parte, in cui si apprezza l'atmosfera quasi dichiaratamente burtoniana; scende progressivamente nella commedia semplice e alla fine si rimane delusi per una storia che avrebbe meritato una tenuta di tono per lo meno omogenea. Il film di punti di forza ne ha molti, ma non sono sviluppati adeguatamente. Piacevolmente irriconoscibile la Diaz, grande Malkovich, bellissima la Keener.
MEMORABILE: Il teatrino del burattinaio; Il settimo piano e mezzo.

Deepred89 26/05/16 14:30 - 3706 commenti

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Pellicola continuamente sospesa tra genialità e cadute nel grossolano, con uno spunto fantascientifico di rara intelligenza e rispettivi paradossi sprecati per animare uno insolito ma stancante threesome con al centro un Fantozzi schizzato e new age impersonato da un irriconoscibile Cusack. E così ciò che poteva essere un capolavoro (al di là di una forma non sgargiante ma con tanta voglia di sperimentare) diventa un calderone genialoide ma un po' annacquato, altalenante anche nei tentativi di ironia ma tanto curioso da risultare imperdibile.

Lou 28/02/17 23:54 - 1121 commenti

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Se l'idea di base è geniale, l'articolazione è così complessa e bizzarra da lasciare sconcertati. Indubbiamente si rimane catturati da questo "viaggio allucinante", declinato con soluzioni originali frutto di fervida fantasia. Il buio cunicolo che conduce nella testa di Malkovich diventa strumento per appagare capricci e ambizioni di personaggi deboli e sconclusionati, con sviluppi sempre più aggrovigliati e sorprendenti, frutto di una sceneggiatura che si è fatta prendere un po' troppo la mano. Un debutto alla regia davvero notevole.

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Grottabuia 14/04/18 00:26 - 10 commenti

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Il film è piacevole nella prima metà grazie a trovate surreali quali l'ufficio al settimo piano e mezzo o il cunicolo che porta alla mente di un'altra persona. Poi la trama si arriccia e si ingarbuglia senza offrire spunti di riflessione. Il finale politically correct con la coppia di mamme lesbo dà la mazzata finale a un film forse propagandistico e certamente sopravvalutato.
MEMORABILE: La collega megera che in 30 secondi si trasforma inspiegabilmente in una amorevole mammina omosessuale.

Noncha17 11/02/19 19:00 - 87 commenti

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Il tema riprende l'antico dilemma: siamo marionette mosse da qualcuno oppure o è la nostra coscienza a controllarci? Insomma, "insinua" il dubbio che ogni volta che si fa un'esperienza non siamo noi stessi a viverla. È un film che continua a proporre nuovi scenari "inspiegabili", che possono sia stimolare che far perdere interesse nel seguirlo. Sta a noi decidere, a un certo punto, se proseguire questa sorta di viaggio nella testa di un attore... non a caso! Esordio col botto per quest'autore di videoclip e pubblicità. Intriganti anche le musiche!
MEMORABILE: Il cazzotto per lo spettacolo osé; L'orientamento del 7° piano e mezzo; Invito a cena; In gabbia con la scimmia; Il mondo di Malkovich; Il "trapasso".

Bubobubo 29/01/20 16:16 - 1847 commenti

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La strampalatissima idea di partenza, kaufmaniana nel vero senso del termine (ed è un complimento), viene sublimata in una narrazione ellittica non sempre efficace, anche quando prestata a situazioni più canoniche e lineari (il triangolo amoroso Cusack-Diaz-Keener). Piuttosto stiracchiata, in particolar modo, la fantomatica spiegazione che dovrebbe rendere conto dell'esistenza del tunnel che conduce al cervello di John Malkovich (la cui prova attoriale, sebbene un po' offuscata dall'onnipresenza di Cusack, è nettamente la migliore).
MEMORABILE: Malkovich che finisce nel suo stesso cervello.

Rambo90 2/04/21 01:20 - 7697 commenti

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Allucinante viaggio travestito da commedia bizzarra ma che in realtà cela un profondo e per niente superficiale ritratto psicologico dei suoi personaggi, delle loro debolezze e mitomanie, oltre che restituirci un divertente Malkovich insicuro e dall'inconscio tormentato. La prima parte è la più ritmata e anche quella più effervescente da un punto di vista comico. Poi il film decide di prendere strade tortuose ma sicuramente più affascinanti per chi riuscirà a digerire tale assurdità. Molto bene Cusack e la Diaz, mentre la Keener pare un po' troppo sopra le righe.

Anthonyvm 6/06/22 16:37 - 5689 commenti

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Script baciato dalla genialità o collezione di trovate astruse? Ironico percorso di intrichi psicologico-artistico-esistenziali o pastiche visivo-concettuale di opinabile valore? Onestissimo esemplare di weird hollywoodiano o semplice operazione furbetta? Mentre lo spettatore, di twist in twist, si arrovella il cervello tentando di farsi un'opinione al riguardo, il fortunato primogenito di Kaufman e Jonze gli scaglia forsennatamente addosso dardi di acuta bizzarria che, anche quando non lo sorprendono, riescono nondimeno a divertirlo. Stupefacente o no, sa davvero come farsi piacere.
MEMORABILE: Malkovich dentro la sua stessa stessa vede Malkovich dappertutto; Il trauma dello scimpanzé; Special televisivo sul Malkovich burattinaio di successo.

Occhiandre 26/07/22 13:12 - 156 commenti

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Ottima regia, bizzarra e ironica sceneggiatura. Artista puro plana nel mondo "reale" e ne sperimenta la bestialità molto più complicata di quella, semplice, degli animali che la moglie governa nel suo zoo privato casalingo. Il film descrive l'assurdità e la seduzione della nostra società nella quale sembrano trovare accoglienza gli istinti e le ambizioni di riconoscimento frustrate ma si tratta di un inganno a cui porre rimedio tramite fantasie sempre più pericolose come quella incarnata da un famoso attore che diventa un pubblico Golem. Seconda parte, oltre che surreale, spassosa.
MEMORABILE: "La verità è per gli sciocchi"; Archivio analogico come identità (digitale?); Keener, diabolica; Malkovich danzerino; "Malkovich!".

Mattatore 25/02/24 18:37 - 81 commenti

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Ove la sospesa azione della marionetta concede al fallimento una sosta giornaliera di un quarto d'ora favorendone l'immersione in una vita parallela, così un cunicolo verso l'immortalità permette alla comunità di imbibirsi di un'esistenza altrui, violentandone l'essenza, modificandone le scelte e intascandone il godimento dell'intimità. In un mortale triangolo di passione/repulsione di beckettiana memoria, tedio e inadeguatezza daranno la caccia a sete di eternità ed estasi della celebrità attraverso un felliniano trip parassitario a spese dell'involucro Malkovich. Illuminante.
MEMORABILE: Introduzione alla LesterCorp; Libidine e succo di carota di Lester; La porta; Lotte e Maxine; Al ristorante; Gravidanza; Gli immortali; Finale.
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  • Discussione Harrys • 26/08/09 15:20
    Fotocopista - 649 interventi
    Minuzia: John Cusack, non Jonh.

    Film clamoroso, comunque.
    Jonze ritrare un mondo immaginifico pieno di assurdità, ma non così distante poi dalla realtà. Un'atroce metafora.
  • Discussione Zender • 27/08/09 12:41
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Corretto, grazie Harrys.
  • Discussione Carlito • 2/12/09 11:01
    Galoppino
    Il film spinge sul clima del grottesco, presentando personaggi a dir poco nevrotici e schizzati,inseriti in un contesto in cui l'incredibile sembra quasi quotidiano...nessuna riflessione o critiche all'uomo dunque solo il gusto di mettere in scena una trovata originale ed assurda.
    Ultima modifica: 2/12/09 11:02 da
  • Discussione Zender • 2/12/09 18:41
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì, però a me è sempre sembrato che ci si fermi a quello e poco altro. Mai capito il successo e la grande considerazione di cui gode.
  • Discussione Losciamano • 3/12/09 10:37
    Galoppino - 69 interventi
    Una storia a metà tra commedia, vicende grottesche ed inverosimili e triste e patetica realtà in cui lo spunto, sicuramente non nuovo, dell'ingresso nella mente di qualcuno fa da spunto per una vicenda dai contorni surreali.
    Non si dimentichi, allora, che questo film è in realtà una divertente allucinazione sugli eccessi dell'invadenza e che le incongruenze relative, più che far riflettere, fanno passare una piacevole serata in compagnia di un bizzarro film. Che in fondo lascia qualcosa, per qualche minuto… quasi un senso di mistero sulle possibilità della nostra mente ma anche della nostra incapacità di giudicare ciò che è importante, in effetti, e ciò che non lo è. Fino a far sfumare la realtà in una sorta di… baldacchino per marionette, divertenti burattini che ci permettono di essere… altro. Per un po', per una vita intera. Fino al risveglio, che forse non ci sarà.
  • Discussione Gugly • 11/12/09 13:15
    Portaborse - 4710 interventi
    Questo non è più condivere un concetto, però...


    :-((((
  • Homevideo Gestarsh99 • 25/08/11 14:13
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 05/10/2011 per Universal:



    DATI TECNICI

    * Extra American Arts Culture Presenta John Horatio Malkovich, Danza di Disperazione e Disillusione
    Intervista al Regista Spike Jonze
    L'Orientamento del 7° Piano e Mezzo
    Ritratto Intimo dell'Arte dell'Animare le Marionette
    Ritratto Intimo dell'Arte del Guidare sullo Sfondo