American beauty - Film (1999)

American beauty
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Otto candidature all'Oscar? Che esagerazione! Diciamo subito che delle otto statuette le uniche meritate andrebbero al miglior attore (Kevin Spacey) e, forse, alla miglior colonna sonora (in effetti piuttosto inusuale). Per il resto siamo nei pressi della commedia nera preconfezionata, un trend che pare premiare ultimamente film spesso mediocri. AMERICAN BEAUTY non ha ad esempio quasi nulla della pretesa e tanto reclamizzata critica alla middle-class americana; non più di cento altre commedie nere girate negli States. Manca proprio della giusta incisività, della forza necessaria a far riflettere seriamente gli americani sulla loro condizione. Non bastano il solito padre fascista che opprime il figlio...Leggi tutto fino alla pazzia, la ragazzina complessata con l'amica “facile”, la famiglia schizzata e altre amenità per uscire dalla superficialità. L'analisi non risulta credibile, si disegnano facili caricature su stereotipi già ampiamente parodiati ottenendo un'opera pretenziosa, dove l'unica figura disegnata bene e ottimamente resa è il Lester di Kevin Spacey; niente di trascendentale, a dire il vero, e anzi la comunanza di alcune battute con l'immaginario da sit-com moderna è palese, però se non altro si ride grazie a una sceneggiatura solo in questo caso arguta e indovinata. Se invece consideriamo la brutta performance di Annette Bening, prigioniera di un ruolo (la moglie insoddisfatta) che la costringe ad andare vergognosamente sopra le righe, c'è di che rammaricarsi. Stendiamo poi un pietoso velo sul rapporto tra la figlia pupputa complessata Jane e il solito ragazzo mentalmente bacato con la fissa dei filmini amatoriali (SESSO, BUGUIE E VIDEOTAPE era tutt’altra cosa!): ripetitivi, noiosissimi e stiracchiati. In poche parole, quando scompare Spacey dalla scena il film crolla clamorosamente.

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Dillinger 7/02/07 20:21 - 22 commenti

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Basandosi sul film, sembrerebbe che la superrabbiosa e competitiva società borghese americana abbia imboccato la via senza ritorno della decadenza autodistruttiva. La morte sembra la rivincita più dignitosa al solito cinismo duale vincente-perdente. Solo che stavolta c'è un pò più di esistenzialismo, personamente condiviso. Mendes prova a dimostrare la limitatezza dell'approccio, dei rischi della deriva consumistica, opposto alla bellezza del quotidiano ed almeno in questo trovo ci sia riuscito.

Magnetti 23/02/07 12:42 - 1103 commenti

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Questo film è la storia di Lester: un uomo che si è perso per strada e che è sul punto di crollare, con moglie pedante e figlia che lo vede come uno sconfitto dalla vita. Ma a un certo punto qualcosa scatta e riscopre il valore delle piccole cose. Ma proprio quando chiude il cerchio... Insomma, lo trovo un film ottimo con un solo difetto: è un po' troppo ben confezionato per essere un grande film, nel senso che il regista è stato furbetto (musiche incluse). Morale finale: non è mai troppo tardi!

Il Gobbo 30/12/07 11:31 - 3015 commenti

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Disgustosa trasposizione filmica di tutto il catechismo politically correct da Vanity fair o programma della Bignardi, con un'infilata di luoghi comuni e caricature (la coppia gay come unica "famiglia funzionale" - ma guarda!), di forzature, di sterotipi, di citazioni logore (l'idea del morto narratore da Viale del tramonto) tutti al servizio di uno scialbo, telefonatissimo filmetto a tesi, addirittura con finale cambiato (nello script originale Spacey impalmava la Suvari allegramente) per vincere l'Oscar. Pessimo.

Capannelle 20/11/07 11:45 - 4394 commenti

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Buon film non tanto per la trama, che è sì interessante ma non brilla per credibilità, quanto per la performance di Spacey e le musiche/atmosfere scelte dal regista. Alcune situazioni sono pacchiane (la moglie) o esagerate (il padre psicopatico) ma ci stanno. Il fascino del film gira intorno alle sensazioni di Lester, il capofamiglia sfigato e poco rispettato (quindi non alla Douglas) ormai cinico e distaccato verso gli eventi, che trova una sponda intellettuale solo nell'enigmatico Ricky. Le due ragazzine e i loro complessi? Di complemento.

Galbo 22/11/07 05:38 - 12372 commenti

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American Beauty è un bel film sulla crisi della famiglia della classe media americana. Il regista inglese Sam Mendes dirige una moderna commedia di chiara impostazione teatrale; la famiglia protagonista è al centro di un quadro (apparentemente) idilliaco fatto di belle case e professionisti realizzati. Dietro questo quadretto in realtà albergano le nevrosi rappresentate da bravissimi protagonisti Spacey e la Bening anche attraverso espedienti (la voce fuori campo di lui) certo non originali ma narrativamente efficaci.

Redeyes 9/04/08 11:40 - 2442 commenti

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Film che nonostante talune cadute di stile che strizzano l'occhio a qualunquismi o perbenismi (non so se imposti o meno) è veramente bello! Certo qualsiasi Spacey avrebbe impalmato la Suvari (visto il prima), certo i gay felici suonano un po' come dire che sono più sensibili o gli africani dotati (si potrebbe evitare). La pellicola, tuttavia, trasmette un disagio, proprio per il suo esser specchio della società, che non lascia indifferenti. Patinatura che, qui, non stucca affatto, anzi. Spacey ancora una volta strepitoso, ma anche la Bening!

Caesars 9/04/08 12:15 - 3773 commenti

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Buon film (anche se indubbiamente la trama non eccelle certo per originalità) che deve parte delle sue fortune alla bella interpretazione offerta da Kevin Spacey. Siamo di fronte all'ennesima analisi/critica della middle class americana, che a una vista sommaria pare felice ed invidiabile ma che scavando sotto è in piena crisi. Certe situazioni sono esageratamente fuori misura, ma la pellicola è ben realizzata e riesce ad intrattenere piacevolmente. La candidatura a 8 oscar fu esagerata, ma nel complesso è un film consigliabile.

Lele Emo 19/11/08 02:00 - 184 commenti

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Direi ottimo! Ben strutturato, ruota attorno al tipico collasso del borghese medio, peraltro aspetto non affliggente tutti i borghesi medi. Spesso tale aspetto è oggetto del più profondo terrore di lasciare delle "sicurezze" per inabissarsi in una ricerca fatta sì, di piccole cose, ma infinita. Risvolti da psicodramma anche sulla serie di imprevisti di matrice erotico-sessuale che sfatano ogni aspettativa e/o pre-veggenza sullo svolgimento. Ben confezionato anche nel suo retro-gusto di commedia, dove i caratteri classici ci sono proprio tutti.

Pigro 20/11/08 09:13 - 9623 commenti

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Con una vita mediocre si innamora dell'amica della figlia 18enne. Una storiella piccola e meschina che diventa l'occasione per guardare al microscopio l'altra faccia del sogno americano: l'incubo di una vita piatta che genera solo fallimenti esistenziali. Tutti i personaggi vogliono essere altro o fingono di esserlo, e in questo mascheramento collettivo si perde la verità delle relazioni rotolando verso l'infelicità e verso una sorda sofferenza talmente introiettata da non essere più percepita. Notevole Spacey, ottimo debutto di Mendes.

Cotola 26/12/08 13:52 - 8998 commenti

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Uno dei film più sopravvalutati degli ultimi anni di cui è stata esaltata la tecnica registica (soprattutto per una presunta scena poetica dove si vede una busta svolazzare qua e là... ma per piacere!) e la presunta scorrettezza politica denotabile dal satireggiamento della famiglia tipica americana (ma c'è più acume satirico in una puntata dei Simpson che inoltre lo facevano già da tempo). In realtà tutto è fasullo e calcolato (come dimostra la pioggia di oscar), nonchè moralista - come dimostra il finale che inizialmente era davvero scorretto.

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Brainiac 24/01/09 16:53 - 1083 commenti

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Pessimo, veramente pessimo. Qualunquismo all'ennesima potenza che ha pure l'ardire di propinarci una morale. Sam Mendes fa precipitare Spacey nel suo peggior ruolo (il body building, lo spinello... mah), dirige con inquadrature leccate, insiste su una colonna sonora che verra (ahimè) ripresa da una pletora di pellicole e spot pubblicitari successivi. Finto politicamente scorretto, in realtà molto più conformista di un American Pie qualsiasi.

Deepred89 15/02/09 14:36 - 3701 commenti

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Bel film. Mendes affronta con intelligenza le curiose storie dei vari personaggi dirigendo il tutto con indubbia classe. Grande interpretazione di Kevin Spacey (giustamente premiato con l'Oscar) e bella la colonna sonora. Non manca un certo retrogusto vagamente ruffiano ed ipocrita, ma il film funziona pienamente.

Franz 20/11/09 10:10 - 110 commenti

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Quadro desolante della middle-class americana, in cui la famiglia diventa gabbia insopportabile che annienta ogni slancio emotivo e diviene ring sul quale ci si prende a pugni e a schiaffi (non solo morali!). Ma uno spazio per sognare e per aspirare a qualcosa di meglio (lecito o illecito che sia) si trova sempre, per scoprire che la vita è ancora molto ricca di poesia (se la si vuole cercare nelle minime cose), ma anche estremamente beffarda.
MEMORABILE: Kevin Spacey si costruisce un fisico da palestrato!

Giacomovie 25/12/10 18:23 - 1397 commenti

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Ideale seguito di Happiness - Felicità girato l'anno precedente, meno diretto negli argomenti ma sempre con la noia di vivere ed i suoi risvolti psicologici sulla classe medio-borghese in primo piano. Il male esistenziale viene analizzato per ogni fascia d'età ed in maniera sia diretta che subdola ma sempre in modo satiricamente pungente. Realizzato con piacevole eleganza patinata. Colonna sonora efficace e distensiva. ***
MEMORABILE: "È una gran cosa quando realizzi ancora l'abilità di sorprenderti".

Renato 19/02/10 12:49 - 1648 commenti

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Bello da vedere, meno da ricordare. Non so se ci siamo capiti, ma in definitiva si tratta di una di quelle pellicole che nella memoria lasciano ben poco, se non le poppe della Birch ed il sorriso malizioso della Suvari. Certo Kevin Spacey è bravissimo, ma troppe scelte narrative deludenti si accumulano durante il film (il padre gay represso? Sarà...) e si finisce per rimanere con l'amaro in bocca.

Stefania 5/03/10 15:56 - 1599 commenti

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La fuga dall'ipocrisia, dal conformismo soffocante, si arena, in questo film, in facili piccole oasi; ribellione, rabbia, disperazione trovano cure-placebo, le coscienze non si risvegliano, restano in dormiveglia, imbambolate di fronte ad un'illusione di verità e di bellezza. Il film non affonda mai il bisturi, nella "cronaca di una morte annunciata" di questo mediocre quarantenne non c'è una goccia di vero veleno o di sincera indignazione: tutto quanto è spalmato con i balsami beati di una banale poesia.

Belfagor 2/05/10 18:35 - 2689 commenti

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Una delle pellicole di fine secolo che volevano segnare il Götterdämmerung del cinema: nichilismo tascabile, manierismo pacchiano, psicologia tagliata con l'accetta, introspezioni che pontificano per chilometri senza scavare un minimo di fondamenta. Aggiungeteci una trama gialla ostentatamente artificiosa (e di questo Kevin "pioggia di Oscar" Spacey sa già qualcosa) et voilà, successo assicurato. Non è una bruttura e non è recitato male, ma è un manifesto di onanismo cinematografico. Ed è pure arretrato.
MEMORABILE: La visione con i petali di rosa.

Greymouser 9/07/10 00:39 - 1458 commenti

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Forse, per apprezzare in pieno il film di Mendes bisognerebbe essere Americani. A noi vecchi marpioni del vecchio continente la trama, e soprattutto i messaggi sottesi, sembrano alquanto ingenui e - tutto sommato - innocui. Il tentativo di satira, pur portato con feroce intenzione, non corrode più di tanto la nostra sensibilità, Noi Europei, potremmo dire agli amici yankee, "abbiamo visto cose... etc. etc.". Sempre bravo comunque Kevin Spacey.

Pinhead80 10/12/10 01:43 - 4715 commenti

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La dissoluzione familiare vista al suo interno. Ciò che all'esterno pare solido si rivela invece marcescente all'interno. L'uomo di casa (Spacey) viene relegato a comparsa e ad essere spregevole lascivo e assente, mentre dall'altra parte nella casa vicina l'uomo è il padre-padrone inflessibile e dall'educazione militare. In mezzo ci sono le mogli e i figli. Feroce critica al sistema familiare e in generale al sistema americano che reprime e collassa le persone in modi e in luoghi differenti. Un grande film sull'incomunicabilità delle persone.
MEMORABILE: La parte finale.

Mickes2 11/03/11 16:17 - 1670 commenti

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I meriti del film sono tantissimi: secondo me in ogni prospettiva dalla quale "American beauty" viene vista, il film è perfetto, vincente, bellissimo. Un aspetto su tutti che rende il film davvero superiore è che OGNI personaggio ha un suo senso in relazione alla storia, la vita di OGNI personaggio subisce dei cambiamenti che insegnano allo spettatore. Cioè, sono tanti film in uno solo, e questo è fantastico. E più passa il tempo più il conivolgimento sale, l'empatia aumenta fino allo splendido finale, dove non ci si può non commuovere.

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Didda23 26/04/11 15:31 - 2424 commenti

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Il film, ingiustamente sopravvalutato, ha molti più difetti che pregi. Di buono c'è soprattutto la prova di Kevin Spacey, che si dimostra attore abilissimo e profondo, per il resto il film è colmo di morale spiccia e di luoghi comuni. Il risultato finale è di vedere un prodotto confezionato notevolmente, ma troppo artificiosamente costruito. Opera furba e ruffiana. Mediocre.

Rullo 6/07/11 19:57 - 388 commenti

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La pellicola inizia a scorrere e più macinerà metri più ci si renderà conto di come ogni singola scena abbia una conseguenza, o sia comunque collegata ad un'altra. Ottima la prestazione di Spacey e di Bentley. Nonostante queste caratteristiche interessanti e la caratterizzazione dei personaggi meticolosa, una fotografia non esattamente ispirata sarà solo uno dei (dopotutto pochi) problemi del film che, nonostante non annoi, lascerà un vago ricordo allo spettatore di "non completezza".

Nancy 31/10/11 15:00 - 774 commenti

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Mendes trova la strada ampiamente spianata nella sua interpretazione della vita del borghese medio americano, ma non può non esserne consapevole ed è proprio per questo che American Beauty ci sembra così già visto: tutti i giorni viviamo le storie che il film ci racconta e abbiamo a che fare coi suoi personaggi, noi stessi ci trasformiamo come fa Lester. La riflessione che il regista vuole proporci è: vale la pena modificarsi tanto per una felicità effimera? Ottima l'interpretazione di Spacey e anche quella della Suvari. Buono il finale.
MEMORABILE: I petali di rosa che nell'immaginario di Lester rappresentano le sue pulsioni sessuali che deviano dalla moglie (infatti le coltiva) alla ragazzina.

Saintgifts 27/11/11 15:19 - 4098 commenti

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Al di là di quello che il film rappresenta (un aspetto dell'ormai citatissima middle-class americana), i suoi argomenti vincenti sono molteplici: la sceneggiatura, veramente ben congegnata, la regia, le interpretazioni e la colonna sonora. Sono tutte componenti che fanno il film e quando tutte assieme convergono a intrattenere divertendo o commuovendo, direi che il gioco è fatto. Infine le cose che dice (temi di vita che fanno riflettere) sono proposte con leggerezza e mai con superficialità.
MEMORABILE: La danza del sacchetto e le parole di Ricky (Wes Bentley), che riflettono sulla vita e la bellezza delle cose.

Paulaster 15/12/11 09:06 - 4375 commenti

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Trama basata sulla contrapposizione della bellezza/gioia contro intolleranza/bigottismo. Temi da scarpe grosse, ma trattati con buone battute. Spacey stratosferico nel ruolo del redivivo fricchettone, purtroppo nell’epoca sbagliata. Si rivolterà contro l’intera brigata sociale e ne finirà travolto. Brillante la regia di Mendes con idee pluricopiate sia come scene sia per gli adattamenti musicali. Attimi di forzatura a livello di sceneggiatura, obbligati dai temi ingombranti.
MEMORABILE: "Ci metto anche la salsa sorriso".

Bergelmir 5/04/12 23:00 - 160 commenti

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Una disamina falsamente profonda sugli Usa, sulle piccole miserie e sui piccoli eroi della società occidentale del nuovo millennio. Esteticamente curato, prolisso, sempre alla ricerca della poesia nella quotidianità, come il sacchetto di plastica agitato dal vento - scena che dovrebbe forse commuovere, o far riflettere, ma che non ha forza espressiva restando puro esercizio di stile. Gli americani sono diventati maestri nel criticarsi e, successivamente, nell'assolversi dandosi l'oscar.

Homesick 3/04/12 11:39 - 5737 commenti

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Il pluripremiato esordio di Mendes incomincia citando Wilder e prosegue con la crisi della middle-class americana di fine Millennio, soffocata dalla routine, dai drammi interiori e dall’ossessione del fallimento esistenziale; nulla di nuovo, ma il modus narrandi è agile ed accattivante e la regia sempre stretta ad uno humour aguzzo con cui incidere sia le immagini di realismo quotidiano che le aperture oniriche. L’ilarotragico Spacey si rivela uno dei migliori attori contemporanei e insieme al resto del cast, in particolare Bening, Suvari e Cooper, è il merito primario del successo dell’opera.
MEMORABILE: La “rinascita” di Lester: il discorso al capo prima del licenziamento, i pesi, la corsa, la musica...; il pianto del tormentato ex colonnello.

Roger 3/04/12 22:42 - 143 commenti

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Non è male, anche se una volta passate le facili suggestioni rimane il sospetto di un film un po' troppo schematico, "a tesi": tanti, troppi personaggi tutti in fila a dimostrare con la loro storia ad incastro quanto è alienante la società. Rimane l'idea di fuga da una realtà opprimente e conformista nelle immagini surreali che inseguono un desiderio ossessivo, ben supportate da una colonna sonora questa sì veramente originale.

Daniela 21/05/12 08:23 - 12606 commenti

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Quarantenne in coma causa routine si risveglia grazie alla folgorante fregola per una biondina amica della figlia. Uno dei film più sopravvalutati del decennio? Forse, eppure, nonostante qualche incertezza nella definizione dei caratteri, anche rivisto a distanza di anni conserva una sua innegabile forza: sarà merito dell'inizio "morto che parla", dell'intrigante colonna sonora, dei dialoghi caustici, della fotografia nitida fino alla crudeltà? Certo è merito di Kevin Spacey, superlativo in un ruolo che sembra tagliato apposta per lui. Film imperfetto, ma imprescindibile.

Yamagong 31/01/13 23:14 - 274 commenti

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La trasgressione e la liberazione sessuale come processo di riappropriazione del sé perduto, la messa in discussione di quella cosa vanesia e impalpabile che chiamiamo "normalità". Ma soprattutto, il senso ultimo delle nostre piccole e misere esistenze. American Beauty è quanto di più sensuale ed elegante il cinema americano ci abbia mai regalato negli ultimi anni. Il messaggio dell'opera di Mendes è chiaro: perfino nella mediocre quotidianità si cela la bellezza più disarmante. Ottimo il cast, sfrenato e onirico Newman alle musiche. Ammaliante.
MEMORABILE: "A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla... il mio cuore sta per franare".

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Lythops 5/03/13 15:26 - 1019 commenti

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Commediola anche ben fatta; del resto, per raggiungere il risultato, da sempre basta un buon mestiere. Se si aggiunge poi Spacey, come può non riuscire un film? Peccato che ci troviamo immersi nel manuale del buon vecchio, urticante luogo comune e del "mi raccomando, fammi dei bei movimenti di macchina, voglio una buona musica etc." e giù con l'omino cui basta una patonza insignificante per rimanerne oltremodo turbato. Uno dei pochi film per cui a parlarne male si rischiavano persecuzioni quasi si trattasse di revisionismo. Vuoto, aprofondo.

Cangaceiro 22/04/13 16:13 - 982 commenti

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Un film particolare, uscito dal cilindro del televisivo e semisconosciuto Alan Ball (sceneggiatore), che punta in alto riuscendo a trattare temi "forti" con piglio deciso e delicato allo stesso tempo. Siamo poco più che cellule, condannate a morte per colpe che magari neanche abbiamo commesso. Non c'è più nemmeno un punto di riferimento cui aggrapparsi, il disfacimento morale corrompe famiglia, amicizia, sessualità e altro ancora, fino all'inevitabile finaccia. Curate ed eleganti molte inquadrature, grande generosità di messaggi subliminali. E' bel cinema.

Jandileida 11/01/14 11:27 - 1558 commenti

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Da motore del mondo a ingranaggio inceppato: che la upper-middle class americana sia un postaccio non ce lo doveva spiegare Mendes. Nella parabola del risveglio di un grande Spacey troppe sono le cose già viste e troppa è la schematicità della storia, tuttavia l'ottima resa cinematografica e il cast in parte lo nobilitano anche al di là dei suoi effettivi meriti. Insomma, tutto è fatto combaciare come si deve, ma il sapore d'artificio e di cinismo dovuto restano penetranti e rischiano di sommergere il resto dei sapori. Buono ma sopravvalutato.

Delpiero89 23/06/14 19:24 - 263 commenti

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Premiato agli Oscar come miglior film, tutt'oggi divide critica e pubblico. La trama è in realtà esile e non si discosta molto da quella di altre commedie americane coetanee. Il tutto però è confezionato con grande arte, dalla prova sontuosa di Kevin Spacey all'uso sapiente delle musiche. In un crescendo continuo e momenti di pura magia si arriva a un ottimo finale. Alla fine l'impressione è quella di aver fatto una fantastica esperienza.

Piero68 29/09/14 08:46 - 2955 commenti

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Alle porte del III millennio Ball e Mendes riescono a raccontare alla perfezione le nevrosi e le fobie della middle-class americana, dipingendo un quadro a tinte tutto sommato fosche. Omosessualità, tradimenti, perversione, rapporto di coppia: tutto sapientemente gettato in una sorta di cilindro da cui tirare il trucco di turno. Ottimo il cast e bravissimo Spacey. Un po' meno forse la Bening, ma alla fine è la somma che fa il totale e il finale, per quanto telefonato, riesce comunque a essere in linea con l'intera, splendida, sceneggiatura.

Jdelarge 13/12/15 11:08 - 1000 commenti

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Mendes mette a punto una cinica riflessione sulla vita familiare americana che con il passare dei minuti si trasforma pian piano (quasi in simbiosi con la metamorfosi di Lester) in un elogio della vita nuda e cruda. Il film è pienamente riuscito e Kevin Spacey fornisce una prova pazzesca, riuscendo a rendere credibile un personaggio difficilissimo da interpretare. Belle le musiche, molto ispirata la regia.

Ultimo 17/04/16 15:42 - 1652 commenti

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Gran parte del successo di questa commedia si deve a Kevin Spacey, qui nella parte di un quarantenne frustrato che si prende una cotta per la biondina amica della figlia. Non è un capolavoro e nemmeno ci si avvicina, ma è un film estremamente affascinante, ben girato (ottime le riprese negli spazi chiusi) e con una vicenda che riserva diversi momenti inaspettati. Spacey recita una delle parti più riuscite in carriera; brava anche la Bening. Insipido il resto del cast. Notevole e da vedere.
MEMORABILE: La voce fuori campo.

Xamini 28/02/16 23:54 - 1244 commenti

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Dove sta la bellezza nel comune retroscena di una vita americana moderna? Sam Mendes prova a catturarla con la propria camera, cercando di porre la domanda (e quindi di gettare il prezioso germe della crisi) in ciascuno dei propri personaggi. Ciascuno, a modo proprio, fornisce la propria risposta, evidenziando la propria disperazione. La critica mostrata non è niente di nuovo (Simpson?) e non scende nel dettaglio dell'analisi, la mano è leggera, accarezza la superficie, ma è il suo modo di evidenziare luci e punti oscuri a catturare. È il modo a renderlo un film un pelo sopra all'americana bellezza.
MEMORABILE: Il sogno a occhi aperti che diventa icona del film; il punto di vista del ragazzo all'interno del punto di vista del regista; l'abbraccio col vicino

Lou 1/03/16 18:08 - 1119 commenti

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Un quadro efficace e spietato delle frustrazioni che covano sotto la superficie dell’apparente benessere della middle-class americana e che producono inevitabilmente conseguenze drammatiche e violente. Forse troppo carico di deviazioni, ma il contesto sociale descritto è comunque emblematico dei malesseri della società odierna. La prima opera cinematografica di Mendes ha un taglio originale e acuto, con dettagli molto curati a partire da fotografia e musica. Gli attori offrono una prova convincente, soprattutto l’ottimo Kevin Spacey.

Faggi 16/03/16 20:07 - 1548 commenti

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Una pellicola che si può amare e detestare allo stesso tempo. Se fosse stata una graphic-novel forse sarebbe passata alla storia del genere; come film risente di una narrazione troppo incentrata su certi luoghi comuni tipicamente americani. L'esperimento di fusione tra commedia (nera) e tragedia è comunque notevole e le sequenze visionarie sono riuscite e accattivanti. Ha una sua potenza, certo, ma da ridimensionare.

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Il ferrini 19/04/16 00:41 - 2337 commenti

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Mendes ama Wilder, lo si capisce dalla voce narratrice del "morto", come in Viale del tramonto, ma anche dall'ufficio di Lester che richiama chiaramente quello di C. C. Baxter. Il risultato è una dark comedy di splendida fattura sulla quale cadrà una pioggia impressionante di premi (circa una novantina): 5 Oscar, 3 Golden Globe, 6 Bafta, solo per citarne qualcuno. Kevin Spacey qui è semplicemente monumentale ma non si può dimenticare neanche lo sguardo di Mena Suvari. Imprescindibile, per chi ama il cinema.

Magi94 2/07/17 13:37 - 944 commenti

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Che fin dall'inizio del film venga il sospetto di essere presi in giro è cosa pacifica. La situazione iniziale, le inquadrature sognanti, le riprese del figlio del colonnello e l'evolversi stesso della trama sono tutti indizi che il regista sta barando. Ma tutto sommato bisogna ammettere che Mendes bara bene, quasi senza farsi scoprire e il film ti conquista con quel vortice di immagini deliziose che rimangono scolpite nella mente... anche se non vogliono dire proprio nulla.
MEMORABILE: Lo sguardo della Suvari ricoperta di rose.

Medicinema 15/11/17 23:27 - 122 commenti

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Uno sguardo dalla serratura nelle pieghe nascoste della "normale" famiglia medio-borghese, dove nessuno è felice e la frustrazione regna sovrana. Il tema non è certo originale, ma i tre quarti del film sono retti dalla prova di un sontuoso Spacey, che induce a identificarsi in lui e da una Suvari ammiccante quanto ingenua. Determinanti anche le musiche e la generale caratterizzazione dei vari personaggi, nonostante un'estremizzazione su alcuni temi (l'insoddisfazione della moglie, l'omofobia). Che si voglia o no, piccolo cult.
MEMORABILE: Spacey si "lustra il piffero" nel cuore della notte.

Minitina80 8/04/18 22:02 - 2976 commenti

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Evidente sin da subito l’intenzione di mettere sotto la lente d’ingrandimento le falsità che si celano dietro il benessere della middle-class americana. Non è la prima e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima pellicola a farlo e malgrado non sia il capolavoro che molti affermano, raggiunge la sufficienza. Qualche dubbio ogni tanto affiora perché in alcuni momenti dà l’idea di essere egli stesso artificioso nel porre determinate situazioni. Non il massimo per chi nasce con la pretesa di abbattere un muro di ipocrisia e conformismo.
MEMORABILE: Voglio un padre modello, non uno che spruzza nelle mutande ogni qual volta che porto una compagna di scuola a casa!

Bubobubo 17/05/19 15:12 - 1847 commenti

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Rivisto oggi, dopo il brutto scandalo che ha travolto Spacey, individuarvi quasi tutto un altro significato rispetto alla corrosiva satira sui vizi nascosti della società americana che doveva apparire all'epoca è gioco fin troppo facile. Incalzante e grottesco, ma allo stesso tempo allineato al gusto corrente e mai davvero eccessivo - e è questo uno dei motivi per cui, pur essendo un più che discreto pezzo di cinema, non è e non potrà mai essere un Happiness. Mena Suvari è assolutamente conturbante.

Zio bacco 26/04/20 14:09 - 240 commenti

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L'idea alla base non è male, anzi in più punti la trama arriva a coinvolgere, sebbene la graffiante critica sia confinata alla società media americana. Purtroppo si alternano scene di buona riuscita a situazioni di inutile caratterizzazione: si passa dalle fantasie erotiche e dalla ritrovata morale dadaista di un ispirato Spacey, traditore e cornuto, a soluzioni narrative non convincenti (il vicino omosessuale represso) o divenute quasi pletoriche a distanza di vent'anni (la coppia gay felice). Ampiamente sopravvalutato.

Enzus79 7/10/20 22:37 - 2864 commenti

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Il film affronta a viso aperto, in modo alquanto estremo, l'ipocrisia e i segreti di una famiglia di ceto medio che apparentemente è felice. Non è un capolavoro, ma va comunque apprezzato per la sceneggiatura e per come fa evolvere la storia, di per sé forse un po' macchinosa. Kevin Spacey (doppiato bene) ed Annette Benning superlativi. Ottima la colonna sonora.

Silvestro 17/01/21 13:40 - 357 commenti

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una prova attoriale di Kevin Spacey di straordinario livello: questo è senza dubbio il punto di forza di "American Beauty", un film che comunque si lascia apprezzare anche per una certa dose di ironia e alcune scene suggestive. La prima parte risulta senza dubbio più incisiva e divertente della seconda e alcune delle scene in cui non è presente il protagonista risultano abbastanza fiacche. Insomma un film non perfetto ma che va visto e rivisto, soprattutto per gustare a pieno tutta la grandezza di uno degli attori migliori di sempre!
MEMORABILE: I colloqui di lavoro di Kevin Spacey.

Dzekobsc16 17/02/21 17:33 - 46 commenti

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Non è facile inquadrare bene "American beauty"; sospeso tra commedia e dramma, con punte tra grottesco e noir, è più di un semplice film. Il ritratto della middle class americana, sospesa tra limpida apparenza e marcia sostanza, trova nel perdente di successo Kevin Spacey un interprete ideale. Notevoli le prove della Bening, moglie nevrotica, di Bentley e Cooper, figlio e padre in conflitto. Suvari più fotogenica che brava ma funzionale alla storia; musiche strepitose, sceneggiatura e fotografia giustamente premiate con l'Oscar. Magnetico.
MEMORABILE: L'inizio; Il primo incontro tra Lester e Ricky; I colloqui di Lester col datore di lavoro.

Reeves 15/05/21 17:19 - 2152 commenti

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Rivisto oggi mostra tutti i suoi limiti e svela la sopravvalutazione di cui fu oggetto all'epoca. Siamo agli albori della correttezza politica trasportata in immagini, e questo significa luoghi comuni (solo i gay hanno un rapporto corretto tra loro), moralismi da strapazzo (il padre militarista era ovviamente cripto-gay) e immagini di una retorica insulsa e irritante (i sacchetti di plastica che simboleggiano l'aleatorietà della vita, i petali sull'oggetto del desiderio). All'epoca sembrava insulso, rivisto oggi è tremendo.

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Anthonyvm 26/06/21 15:27 - 5615 commenti

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Partenza da noir à la Viale del tramonto (col protagonista che narra la propria storia post-mortem) e seguito da tragicommedia socio-esistenziale, fra crisi di mezz'età, ipocrisia borghese e turbamenti dell'adolescenza. Ideale punto di congiunzione fra il mainstream e il cinema trasgressivo, fra il dramma realista e la satira grottesca, forse sopravvalutato e un po' servo delle frasi fatte, ma ricco di immagini di innegabile forza (gli ormai inconfondibili petali di rosa, le ambigue ossessioni voyeuriste di Ricky Fitts) e retto da un cast eccezionale (Oscar meritatissimo per Spacey).
MEMORABILE: Spacey si masturba a letto; Sfuriata a cena; La Birch si spoglia dalla finestra; Gli amanti colti sul fatto al drive-thru; L'indimenticabile finale.

Noodles 19/12/21 20:17 - 2196 commenti

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Tra una scena culto e l'altra (indimenticabile Mena Suvari tra i petali di rosa), tra un brano e l'altro di un'mperdibile colonna sonora, Sam Mendes ci mostra l'ipocrisia della borghesia americana e dirige quello che può essere definito un film sull'apparenza, in cui tutti i personaggi ruotano attorno a una vicenda esile, con le loro paure e il loro desiderio di mantenere un'apparenza che non c'è. Ottima la sceneggiatura, perfetto lo sviluppo e ottimo il cast. Un film veramente notevole, che mischia con sapienza dramma, commedia e noir. È proprio vero che non c'è bellezza nel mondo?
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  • Discussione Didda23 • 29/01/11 01:28
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Si,in questo hai ragione.300 è imbattibile.Se vedrò qualcosa di interessante da scandagliare te lo comunicherò..Non mi permetterei mai di rubarti il lavoro...
  • Discussione Ruber • 5/10/11 01:40
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Sto film è pazzesco non passa anno che lo trasmetta Mediaset che non lo riveda!

    Mi sono sempre promesso di averlo trai i miei cult ma ho sempre rinviato la cosa per mancanza di tempo, ma ora mi ci metto di brutto.

    Questo film non solo in diversi momenti fa piegare dal ridere, ma in altre fa riflettere sulla mediocrità della società d'oggi, ci sono diverse parti drammatiche mica da poco, ma estremendamente fatto bene, con un cast veramente al top, e che ho apprezzato uno per uno.

    Un curiosità ma come mai quando Thora Birch si spoglia davanti alla finestra sapendo di essere ripresa dal vicino, i seni sono uno piu grande dell' altro? Credo sia una ripresa non angolata correttamente, anche eprchè non vorrei credere che la protagonista abbia un difetto fisico di quel tipo.
  • Discussione Galbo • 5/10/11 05:41
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Sto film è pazzesco non passa anno che lo trasmetta Mediaset che non lo riveda!

    Mi sono sempre promesso di averlo trai i miei cult ma ho sempre rinviato la cosa per mancanza di tempo, ma ora mi ci metto di brutto.

    Questo film non solo in diversi momenti fa piegare dal ridere, ma in altre fa riflettere sulla mediocrità della società d'oggi, ci sono diverse parti drammatiche mica da poco, ma estremendamente fatto bene, con un cast veramente al top, e che ho apprezzato uno per uno.

    Un curiosità ma come mai quando Thora Birch si spoglia davanti alla finestra sapendo di essere ripresa dal vicino, i seni sono uno piu grande dell' altro? Credo sia una ripresa non angolata correttamente, anche eprchè non vorrei credere che la protagonista abbia un difetto fisico di quel tipo.


    Ruber, sei un mito :)
  • Discussione Ruber • 5/10/11 11:38
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    Sto film è pazzesco non passa anno che lo trasmetta Mediaset che non lo riveda!

    Mi sono sempre promesso di averlo trai i miei cult ma ho sempre rinviato la cosa per mancanza di tempo, ma ora mi ci metto di brutto.

    Questo film non solo in diversi momenti fa piegare dal ridere, ma in altre fa riflettere sulla mediocrità della società d'oggi, ci sono diverse parti drammatiche mica da poco, ma estremendamente fatto bene, con un cast veramente al top, e che ho apprezzato uno per uno.

    Un curiosità ma come mai quando Thora Birch si spoglia davanti alla finestra sapendo di essere ripresa dal vicino, i seni sono uno piu grande dell' altro? Credo sia una ripresa non angolata correttamente, anche eprchè non vorrei credere che la protagonista abbia un difetto fisico di quel tipo.


    Ruber, sei un mito :)


    Ahhaah granzie Galbo:)) ma fidati è un osservazione mica da poco anche se può far sorridere, e poi voglio vedere quanti se ne sono accorti.
  • Discussione Didda23 • 5/10/11 17:02
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    La maggior parte delle donne ha un seno leggermente più grosso dell'altro (a parte che non siano rifatte).Il difetto è da imputare all'asimmetria del nostro corpo
    Ultima modifica: 5/10/11 17:02 da Didda23
  • Discussione Ruber • 5/10/11 17:19
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    La maggior parte delle donne ha un seno leggermente più grosso dell'altro (a parte che non siano rifatte).Il difetto è da imputare all'asimmetria del nostro corpo

    egia alloratutteledonne sono assimetriche? dubito didda che sia cosi, se no tutte le donne avrebbero seni piu grandi l'uno rispetto all altro, ci sono dei casi si ma non penso per tutte, cmq li alla protagonista è un errore di regia non sono un esperto ma nei film erisaputo che tengono molto a non far vederedifetti fisici, poi ora con l'alta definizione.
  • Discussione Didda23 • 5/10/11 17:35
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    "Spesso il seno è asimmetrico e uno dei due è più voluminoso dell'altro ; anche queste sono caratteristiche squisitamente costituzionali molto comuni: circa l'ottanta per cento delle donne ha un seno più grosso o posto leggermente più in alto o in basso dell'altro."

    Tratto da questo articolo:

    http://www.benessere.com/bellezza/seno/anatomia.htm

    Non tutte ma l'ottanta per cento!
  • Discussione Mdmaster • 5/10/11 18:27
    Fotocopista - 122 interventi
    Direi che è facile vedere donne con seno non perfettamente simmetrico, ovviamente non nelle foto da rivista patinata magari... In questo caso correggere il difetto, sarebbe stato inutile, Thora era la ragazza "normale" :)
  • Discussione Tarabas • 5/10/11 18:37
    Segretario - 2069 interventi
    La cosa fondamentale, mi pare, è che l'asimmetria sia tra un seno grande e uno grandissimo. Imho.
  • Discussione Ruber • 6/10/11 18:06
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Oddio non mi parlate di cose mediche:)) cmq la mia era una semplice curiosità non capivo come mai il regista non se ne fosse accorto, ma forse ha ragione Mdmaster.

    Ma vogliamo anche discutere dei 5 premi oscar dati a questo film e tutti strameritati! Io gliene avrei dati anche di più, ma il discorso è un altro un tempo a Hollywood gli davano anche a film non certo di cultura come vengono intesi oggi, per me gce stato un radicale cambiamento nell assegnazione degli oscar da diversi anni a questa parte, ora si premiano solo film impegnati che parlano solo di guerra,povertà, e non ce spazio eprfilm piu leggeri e perun pubblico piu vasto ma solo di nicchia, ecco eprchè da diversi anni ormai nons eguo piu la diretta su sky ne seguo la consegna dei golden globe.

    American beauty che mi ricordo è stato uno degli ultimi film (o forse proprio l'ultimo in ordine di tempo) con una sceneggiatura che affronta si un tema importante ma l'affronta in un modo molto diverso, direi che il suo parallelo oggi è certamente Carnage che non solo sta facendo un successone nelle salema che credo al contrario non riceverà alcun premio perchè Hollywood ha troppolapuzza sotto il naso da diversi anni e poi perchè è di Polasky e qui mi fermo perchè sappiamo tutti la storia, ormai potrebbe anche fare il miglior film del secolo che Hollywood non se ne accorgerebbe.Ipocriti.