Le campane - Film (1926)

Le campane
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Titolo originale: The Bells
Anno: 1926
Genere: horror (bianco e nero)
Note: La poesia di Edgar Allan Poe (The Bells, 1848) è richiamata solo nel titolo, senza avere alcun legame con il film che si rifà, invece al testo L'ebreo polacco (Le Juif Polonais) di Emile Erckmann e Chatrian Alexandre (1879).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/12/15 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 6/12/15 13:25 - 3807 commenti

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"Mathias (un inarrivabile Lionel Barrymore) è uomo di buon cuore e fa credito a tutti nella locanda che gestisce. Tra le buone azioni, però, ce ne sta una malvagia: la vigilia di natale in una notte infernale uccide un commesso viaggiatore pieno d'oro. Cinema muto, quasi espressionista, che racconta un miliardo di cose (in primis la coscienza che reclama giustizia) in più dei chiassosi, prolissi e urlati film d'oggi. Indimenticabile il mesmerista Boris Karloff. Capolavoro.
MEMORABILE: Il suo tormento: la coscienza; Il rintocco delle campane, sinonimo del gesto imperdonabile; Le mani che contano l'oro, macchiate di sangue...

Rufus68 17/04/16 18:16 - 3825 commenti

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Dramma psicologico del rimorso che non riesce mai a travalicare un prevedibile andamento narrativo: esso, infatti, rimane tutto personale e la visione, perciò, non riesce mai ad attingere a una meditazione più universale e profonda sulla colpa. Tali pecche sono, in parte, compensate da un efficace Barrymore, abile a significare i moti di un'anima che trascolora dalla bonomia al delitto e dai primi ghigni di un già efficace Karloff; piuttosto scialbi, invece, gli interpreti secondari.

Mco 7/08/20 14:15 - 2324 commenti

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Dalla pièce teatrale al grande schermo, senza parole ma con un'intensità incredibile. Così "Le campane" suonano senza far rumore, come i rimorsi che non abbisognano di corde vocali per reclamare a gran voce la lor cittadinanza interiore. Una vicenda di tragiche circostanze, capaci di sconvolgere ex abrupto un uomo dall'animo buono. Barrymore rasenta il sublime con la sua interpetazione, al pari di un beffardo Karloff che mesmerizza con il suo sguardo, non solo dietro la macchina da presa. Opus che avvalora la tesi del cinema come manifestazione delle espressioni, opus bellissimo.
MEMORABILE: L'aggressione natalizia; La partita a carte con lo spettro.

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