A bigger splash - Film (2015)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Apertura allo stadio, concerto. La rockstar è Marianne Lane (Swinton), che però ritroviamo subito dopo confinata quasi senza voce in una villa a Pantelleria, dove alloggia assieme al suo compagno Paul (De Smedt), un documentarista. Il tempo di mostrarci l'apparente idillio che i due vengono raggiunti lì da Harry (Fiennes), produttore discografico nonché ex fiamma di lei che si porta dietro la figlia ninfetta (Johnson). S'installano in villa e si capisce come questi, ancora innamorato di Marianne, diventi immediatamente il logorroico centro di gravità (in realtà poco apprezzato da tutti, figlia compresa). Tuttavia, mentre danno adito a sospetti le occhiate...Leggi tutto di fuoco che la lolitesca Penelope lancia a Paul, Marianne non è forse del tutto insensibile alla seducente, esuberante invadenza del suo ex. Sullo sfondo di una Pantelleria assolata che mostra i caratteristici paesaggi con le colture a terrazze, i “dammusi” e il celebre Lago di Venere (dove Paul e Marianne hanno occasione di andare prima dell'arrivo di Harry e sua figlia), i nostri eroi non brillano per simpatia, a cominciare da un Fiennes chiamato a sfogare gli eccessi di una vita consacrata al futile e all'immediato; circola spesso nudo, appena può si tuffa in piscina, ammorba i presenti con interminabili racconti sui suoi trascorsi in studio coi Rolling Stone (da "Emotional Rescue" a "Vodoo Lounge"), stuzzica Paul che non riesce più a sostenere un tale fiume di parole e circuisce Marianne, incapace di vietargli approcci sempre più spregiudicati. E' chiaramente lui il centro del film, con la Swinton comunque in grado di recitare con grande personalità nonostante debba farlo solo sottovoce o a gesti (la sua Marianne deve curarsi con attenzione, se vuole tornare a cantare) e De Smedt più in ombra, scavalcato anche dalla conturbante Johnson. Per lungo tempo ci si chiede dove esattamente voglia portarci Guadagnino, ma nell'ultima parte la direzione si chiarisce ed entra in scena un Corrado Guzzanti che, in versione maresciallo dei carabinieri, sfodera un'interpretazione grottesca piuttosto fuori luogo, al confine con le macchiette caricaturali che siamo abituati a rimproverare agli americani quando voglion descrivere noi italiani. Ad ogni modo la tensione si percepisce, il finale colpisce e se si esclude qualche forzatura evitabile il film trova qualche buon momento, grazie alla felice immedesimazione dei protagonisti e a una sceneggiatura in cui non si cerca di stupire ad ogni costo. Certo che è difficile scacciare l'impressione di un film (troppo lungo) costruito sul nulla che per buona parte prosegue tra suggestioni erotiche patinate e dialoghi inconcludenti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/12/15 DAL BENEMERITO REBIS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/08/17
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Rebis 3/12/15 11:31 - 2337 commenti

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Mentre i migranti approdano a Pantelleria, Loro libano fichi, miele e ricotta fatta in casa. Mentre i migranti naufragano nel Mediterraneo, Loro annegano in piscina. C'è chi fa carte false per un'altra vita, chi della menzogna uno status quo. È la nuova Aristocrazia, glam e radical chic, che lascia sfogliare allo Scirocco il manuale di psicopatologia. Ma l'appiattimento del reale è innanzitutto nello sguardo che lo osserva, nelle contrapposizioni programmatiche e clamorose, nel macchiettismo folkloristico, nel trash televisivo accondisceso. Valida è la regia, ipocrita l'ideologia.

Hackett 4/10/16 22:52 - 1867 commenti

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Dramma della gelosia e triangolo amoroso (o meglio quadrilatero) girato dal rampante Luca Guadagnino nell'assolata Pantelleria. Eccessivamente manieristico, levigato, quasi patinato. Il vero dramma appare l'aver sprecato un ottimo cast (ove spicca il grande Fiennes) per raccontare una storia piatta, che non emoziona, la cui lunghezza finisce per scadere nella noia. Peccato anche per Guzzanti, sarebbe stato bello vederlo in un ruolo diverso dal solito, invece ecco il solito poliziotto italiano inutile. Come questo film.

Capannelle 26/01/17 00:02 - 4411 commenti

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Dopo una prima mezz'ora terribile all'insegna della borghesia annoiata e anche sguaiata, ci pensa l'estro di Fiennes a recuperare interesse, ma è l'unico dei quattro a essere ben utilizzato. Fotografia troppo solare, soliti cliché tricolore e sesso troppo in vista condiscono uno script presuntuoso, sovente noioso e dalla regia altalenante. Ciò nonostante all'estero ha raccolto diverse lodi e qualche incasso interessante; poca fortuna in patria.

Lou 9/03/18 13:19 - 1121 commenti

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Nella suggestiva ambientazione di Pantelleria Guadagnino racconta la vita bella e dissoluta di un gruppo di americani in vacanza, tra rancori e pruriti sessuali. La prima parte, in cui non succede granché, è la più riuscita grazie a una descrizione efficace dei comportamenti viziati, istintivi ed edonistici dei protagonisti, tra cui svetta l'istrionico Fiennes. Poi tutto declina con l'evento finale, gestito in modo semplificato e macchiettistico, dove la presenza di Guzzanti come maresciallo dei carabinieri non aiuta.

Galbo 16/05/18 05:42 - 12393 commenti

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Un film pretenzioso, riuscito solo in parte quello di Luca Guadagnino, che riprende le oziose vacanze di un gruppo di americani che lavora nel mondo dello spettacolo. Il regista pur avendo a disposizione un cast prestigioso non riesce a costruire una storia degna di nota si limita a suggerire più che a dire. Colpiscono la fotografia iper solare, la prova della Swinton e di Fiennes, e poco altro. Totalmente fuori contesto il personaggio di Guzzanti. Nel complesso, un’occasione perduta.

Thedude94 29/01/19 01:29 - 1097 commenti

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Nella bassezza di un finale un po' troppo assurdo si perde questa opera di Guadagnino, la quale era iniziata egregiamente ma che con il passare del tempo scende di livello. Ineccepibile la fotografia, così come le musiche e la regia stessa, ma è la sceneggiatura a non convincere del tutto, risultando a tratti davvero troppo dispersiva per una trama del genere. Si salvano il buon Fiennes e la Johnson, mentre la Swinton e Schoenaerts sono sottotono. Un po' di dubbi li lascia e non convince del tutto, ma ha comunque delle qualità.

Lucius 8/08/19 01:16 - 3015 commenti

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Dopo Swimming pool di Ozon e soprattutto La piscina, al quale Guadagnino si è fortemente ispirato, il regista raggiunge lo status di autore internazionale con una pellicola di ambientazione isolana. Ben diretto, ben fotografato, con attori in stato di grazia, A bigger splash passa dalla calma di una vacanza a contatto con la natura, lontano dal mondo, alle bramosie epidermico-sessuali favorite dal caldo fino a sfociare nella tragedia, nel finale thrilling. Un gioco scambista di coppie, dai risvolti pericolosi, dal profumo di sfida. Torbido.

Enzus79 28/08/23 22:50 - 2897 commenti

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Le vacanze siciliane di una rockstar inglese col fidanzato sono "rovinate" dall'arrivo dell'ex di lei. Thriller fiacco, molto superficiale e poco introspettivo, con personaggi stereotipati e poco empatici. Dinamiche discretamente convincenti. seppur prevedibili. Tutto sommato merita una visione, che (forse) basta e avanza. Guzzanti ridotto a un ruolo di macchietta.

Luca Guadagnino HA DIRETTO ANCHE...

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  • Discussione Galbo • 4/12/15 17:04
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    @Rebis: notevole il tuo commento sul film, complimenti. Mi attirava già poco, adesso sono certo che non andrò a vedere il film al cinema....
  • Discussione Rebis • 4/12/15 19:27
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Grazie caro. Diciamo un passo avanti rispetto a Io sono l'amore, quanto a tecnica, regia e uso del montaggio, ma ancora una volta aborro la presunzione, la spocchia d'autore, la deriva di certo cinema che ragiona solo - e ancora - per classi sociali, che si autoassolve sfoggiando autoconsapevolezza, allusivo mentre sfoglia il manuale di psicologia (lui parla troppo, lei non parla abbastanza, lui sopravvive al suicidio, lei all’adolescenza, mentre il solito Edipo ordisce...) ma incapace di elaborare una riflessione che sia attuale, sincera, calata nel presente. E' indegno il modo in cui ha usato il tema dei migranti, tanto valeva ambientare il film dieci anni prima, quando il problema ancora non sussisteva. Il compiacimento dell'estetica televisiva (con Guazzanti, pur bravo, nel ruolo di un commissario beone) ammicca colpevole allo spettatore cercadone il consenso. Ne esce la solita Sicilia delle delizie (e ridaglie con i cibi, il pesce, la ricotta, i capperi, le grotte, i corpi nudi sugli scogli...), che fa la parte per il tutto di un'Italia delle impunità in mano a commissariati di polizia incompetenti: per carità, tutto vero, ma il clamore è demagogico, roba da talk show televisivo - appunto - l'analisi superficiale, la verità che (non) affiora meno interessante dei lustrini che ci stanno attorno. Fosse rimasto nei ranghi del cinema di genere, si sarebbe risparmiato l’autogol. Va detto che gli interpreti sono eccellenti, e il gioco della seduzione funziona (belle le ellissi di montaggio sugli atti sessuali che restano "mancati" allo sguardo), ma nulla che non fosse già nel film di Deray, che in qualche modo, assai pretestuosamente, campiona. L'idea che Guadagnino stia lavorando al remake di Suspiria mi deprime...
    Ultima modifica: 24/12/15 22:48 da Rebis
  • Discussione Capannelle • 28/01/17 14:10
    Scrivano - 3514 interventi
    Massimo rispetto per i registi italiani che provano a lavorare all'estero, provano a gestire star internazionali e budget interessanti, rischiando qualcosa in termini di percorso professionale.

    Lo hanno fatto in diversi Tornatore, Sorrentino, Garrone, Muccino, Faenza, Costanzo.

    Ma come ha fatto questo film a raccogliere tanti elogi oltre oceano? Non è un cattivo regista ma la storia appare datata, presuntuosa e velleitaria.

    Dell'Italia, oltre al bel paesaggio e sole mio cosa racconta?
    La solita processione. WTF
    La nonna che prepara la ricotta fresca.
    Un commissario bonaccione che basta l'autografo per tenerlo a bada.. giusto per confortare i fan di Amanda Knox.
    E il dramma dei migranti, molto sullo sfondo però.
    Ultima modifica: 28/01/17 14:14 da Capannelle
  • Discussione Zender • 9/08/19 18:36
    Capo scrivano - 47790 interventi
    Grazie della foto della piscina, Lucius. Solo una cosa: le hai chiamate pool 1, 2 e 3 esattamente come avevi chiamate altre foto di una piscina di un altro film e me le ha sovrascritte e le ho recuperate per miracolo. Come detto, non chiamarle casa 1, 2 ecc. piscina 1 ecc. Chiamale anche con un prefisso del titolo prima, tipo abigpool1 o quel che vuoi, ma nomi che poi devi esser certo di non ripetere per altre foto. Grazie.
  • Discussione Lucius • 9/08/19 19:14
    Scrivano - 9051 interventi
    Ok.
  • Discussione Raremirko • 3/10/20 23:56
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A me è piaciuto, vuoi per un Fiennes - mostro sacro - che mai avrei immaginato potesse fare un ruolo del genere, esuberante e senza limiti, vuoi per la cura formale.

    Guadagnino non l'ho ancora ben inquadrato ma la sua cultura/sapienza filmica mi pare fuori discussione; il contesto sociopolitico non è approfondito ma i personaggi son ben delineati.

    Quasi buono; Gudagnino ha ormai un suo stile e la sequenza della piscina, con inquadratura finale dell'alto stile Garrone, è da antologia.