The perfect husband - Film (2014)

The perfect husband
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Perfect Husband
Anno: 2014
Genere: thriller (colore)
Note: Rifacimento dell'omonimo cortometraggio dello stesso autore.
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Coppia in crisi decide di prendersi una vacanza e se ne va in un cottage nel bosco che gli deve aver affittato Sam Raimi. Qui niente di soprannturale però, anche se certe corse tra gli alberi qualche ulteriore aggancio alla CASA lo evidenziano. Il gioco è tutto psicologico: lei (Wright) ha perso il loro figlio al momento del parto, lui (Roberts) la madre alla nascita. Un percorso circolare che in qualche modo accomuna i due protagonisti e nello stesso momento li pone su due verrsanti opposti. Ma lui - come da titolo - si direbbe il marito perfetto, pronto ad accettare tutte le mattane della moglie,...Leggi tutto a comprenderla, ad aiutarla sempre e comunque persino quando lei torna al cottage accompagnata da un poliziotto al quale mette le mani sulla camicia per sbottonarla. La situazione è inevitabilmente tesa, ma la regia blanda di Pavetto fa ampiamente capire come le idee erano di certo meglio distribuite nel cortometraggio dal quale il film si sviluppa. Tutto cambia nell'ultima mezz'ora, quando ormai in molti si saran già assopiti tra battibecchi soft, le tormentate lagne di lei, la pazienza di lui e una sceneggiatura che non trova un solo scambio interessante per l'intera durata. Poi ecco la svolta splatter, inattesa e violenta, che però non fa che avvicinare il film alla moda corrente del sangue facile, senza aggiungere molto. Si aspetta così il colpo di scena conclusivo, nel quale si rimescolano ulteriormente le carte senza troppa logica a conferma di una stucchevole ansia di stupire che dovrebbe forse servire a compensare in qualche modo la prima parte attendista e di nessuno spessore. Gli effetti reggono anche discretamente, ma ormai ci vuol altro per colpire lo smaliziato consumatore di horror moderni. E se magari il cast avesse saputo mostrarsi un po' meno spento il tutto si sarebbe seguito con un po' più di piacere. Invece PERFECT HUSBAND non può che far rimpiangere la stringata efficacia del modello. Purtroppo, siccome è ormai prassi che ogni idea vagamente di successo debba essere sfruttata il più possibile, il passaggio al lungometraggio era inevitabile: questo il bel risultato (sperando di non ritrovarci tra le mani pure i sequel)...

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/11/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/07/16
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Herrkinski 30/11/15 06:26 - 8112 commenti

I gusti di Herrkinski

Il film è un remake "ampliato" del mediometraggio Il marito perfetto dello stesso regista. Se è evidente un maggior sforzo produttivo, a partire dal cast straniero, i migliori SPFX e una confezione più scintillante, il film delinea i limiti dello script; se infatti i 40 minuti dell'originale vengono replicati quasi paro paro nella seconda parte, nella prima si cerca di allungare il brodo con riempitivi inutili, vanificando l'intera operazione. Se si aggiunge la pessima prova dei protagonisti (eran meglio gli amatori), la delusione è alta.

Puppigallo 20/06/16 14:53 - 5275 commenti

I gusti di Puppigallo

La prima parte è piuttosto noiosa e lacunosa come caratterizzazione dei personaggi. Dopodichè esplode una vera e propria bomba, che investe lo spettatore, dapprima spiazzandolo un po', ma poi convincendolo sempre più che il tutto sta virando decisamente verso il comico involontario, con demenziali esagerazioni e splatterate. Da una parte, almeno serve a dare una scossa. Ma dall'altra non si può fare a meno di scuotere la testa, anche quando, con un ennesimo colpo da "tutto e il contrario di tutto", si tenta in parte di giustificare la precedente escalation, finendo però nel totale ridicolo.
MEMORABILE: Gli ultimi 30 minuti, che pur essendo da mani nei capelli, permettono almeno di farsi quattro risate, anche grazie alla "recitazione".

Undying 25/01/17 17:58 - 3807 commenti

I gusti di Undying

Il canovaccio sembra arrivare dritto dritto dal bruttissimo Prigioniera di un incubo, anche se qui Lucas Pavetto (già debuttante attore nell'amatoriale Cerchio dei morti) esordisce con un lungometraggio (derivato da un corto tematicamente identico) che riscuote certo successo (in particolare si aggiudica al Fantafestival il premio Mario Bava). Non è l'originalità a sorprendere (che il finale arriva pari pari da Alta tensione) ma l'abbondante dose di violenza, in grado di sorprendere piacevolmente per l'effetto piuttosto realistico e disturbante.
MEMORABILE: L'amputazione del braccio al violentatore improvvisato...

Buiomega71 14/04/18 00:38 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Un Scene da un matrimonio ferocissimo, grondante sangue e follia, che parte in sordina ed esplode in un delirio splatter tra neonati sanguinanti alla Horror baby, dita amputate, torture medievali con l'imbuto, pestaggi, braccia mozzate e occhi perforati. Gioiellino sporco e misogino, che fa della laidezza inaspettata il suo punto di forza (lo zingaro lercio e stupratore è un colpo di genio), che dopo la mattanza vira nei lidi rashomoneschi e rimescola (con stupore) le carte in tavola. Pavetto mostra talento da vendere, nei suoi 80 minuti di gustose crudeltà coniugali.
MEMORABILE: Il gioco di Gerald diventa la discesa nelle barbarie feroci del maritino; Il parto incubotico; Le dita tranciate; I pugni in faccia alla mogliettina.

Lupus73 15/05/21 15:36 - 1494 commenti

I gusti di Lupus73

Coppietta in crisi, lei depressa per la perdita del figlio, a rigenerarsi nello chalet nel bosco. Il soggetto sembra la brutta copia di Antichrist di Lars von Trier, ed effettivamente ne prende la parte più superficiale e la estremizza, abbondando in truculenza e violenza (non che il lavoro di von Trier sia leggero), tanto che nell'ultima mezz'ora si sconfina ampiamente nel grottesco più pacchiano. Negli ultimi 15' assistiamo ad un vero e proprio twist, che di base è azzeccato, ma purtroppo non così efficace perché troppo caotico e farraginoso. Tuttavia si guarda.

Tania Bambaci HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Midway - Tra la vita e la morteSpazio vuotoLocandina Governance - Il prezzo del potereSpazio vuotoLocandina Picciridda - Con i piedi nella sabbiaSpazio vuotoLocandina Mission possible
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Homevideo Buiomega71 • 12/06/16 18:36
    Consigliere - 25999 interventi
    In dvd per Cecchi Gori, disponibile dal 05/07/2016

    https://www.amazon.it/Perfect-Husband-Gabriella-Wright/dp/B01FOSLWSG/ref=sr_1_199?s=dvd&ie=UTF8&qid=1465749208&sr=1-199
  • Homevideo Undying • 25/01/17 18:12
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il DVD Cecchi Gori propone il film nel corretto formato cinematografico 2.35:1 con audio Dolby 5.1 (non possente ma efficace anche sui satelliti posteriori dell'home theatre).
    Oltre al buon riversamento, non manca un accurato reparto extra, nel quale spicca il mediometraggio Il marito perfetto, realizzato nel 2011 e ispiratore appunto del film in oggetto. Presente pure un trailer ed un completo backstage (25'53").
    La durata della versione e pari a 80'23".

    Sotto: frame al minuto 15

    Ultima modifica: 26/01/17 08:10 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 14/04/18 09:59
    Consigliere - 25999 interventi
    Che delizia questo The perfect Husband, era da tempo che non mi divertivo così vedendo un film (complice anche la flebile durata di 80 minuti spaccati)

    Pavetto mi diventa subito regista di culto e dà lievi scosse a colpi di defribillatore al nostro cinema di (de)genere dato per malato terminale, ritornando agli anni '80 (e non solo per lo chalet raiminiano) già a partire dagli SFX gorissimi (e artigianali come vuole tradizione d'amore) di Mauro Fabriczky e per la sporcizia che il film emana (quando parte in quarta tocca vertici di inaudita bestialità di carni lacerate e geyser di sangue, dove il sadismo regna incontrastato)

    Un Scene da un matrimonio feroce e crudelissimo, che prende in prestito l'intelaiatura di Honeymoon, partendo lento e sussurrato, invitandoti a entrare nella psicologia dei due coniugi (lei con evidenti segni di squilibrio, lui troppo protettivo e accomodante), tra rovine, mantidi religiose, qualcuno che osserva ansimando e un fil rouge di inquietudine che attraversa il loro romantico week end .

    Quando poi la follia esplode di botto e inaspettata (durante un Gioco di Gerald) Pavetto non si ferma più in un jeu de massacre che non lascia un attimo di respiro, tra pestaggi e pugni in faccia alla povera mogliettina, dita amputate a colpi d'accetta, pezzi di legno piantati nel collo, sputi al sangue, eyeviolence fulciani, braccia mozzate, teste spaccate, toraci e mani perforati, sassate sulla capoccia, torture medievali con l'acqua e l'imbuto, sigarette spente sulle gambe, gole squarciate, in un turbinio vorticoso di violenza efferata, splatter ai massimi livelli, valangata di oscenità e volgarità dirette alla moglie, stupri da tergo (geniale l'entrata in scena dello zingaro lercio e stupratore) e un finale sorprendente quasi rashomoniano che mescola le carte in tavola e dà un'altra prospettiva che ribalta tutto il racconto e devasta la psiche (già abbastanza precaria) dei personaggi.

    Pavetto dimostra passione viscerale per il genere e adotta un taglio registico quasi americano, dal sapore internazionale, che da valore aggiunto al film (a differenza di molti horror italiani semi amatoriali degli ultimi anni) disseminando elementi disturbanti nella quiete prima della tempesta ( le foto di fauna volatile in decomposizione sul cellullare di Viola, la mantide, il ragno, il racconto del marito sul cuginetto sadico, l'inquietudine tangibile di Viola che sfocia in attacchi di ninfomania-tentando di slacciare la divisa della guardia forestale prima dell'arrivo tempestivo del marito-, gli incubi barkeriani del parto, con neonati sanguinanti che stanno tra Horror Baby e Baby Blood), per poi mollare il freno a mano e sfociare in uno spietato delirio di sangue, sevizie, disperate lotte per la sopravvivenza, misoginia sbattuta in faccia e follia.

    Un piccolo gioiello davvero inatteso, che travolge come un treno in corsa e non molla più la presa del delirio e della brutalità.

    Meritatissimo premio Mario Bava come opera prima al FantaFestival

    Sperando che Pavetto mantenga le promesse future (Alcolista sembra garantire il suo talento), perchè dietro c'è la stoffa del grande regista, altrochè.

    Amore a prima vista e cultissimo immediato, puro cinema che piglia i visceri come piace a me

    Avercene di film così che battono bandiera italiana

    La devi pagare la mia protezione

    E un pezzo di puro romanticismo così raro a trovarsi oggigiorno (Voglio un figlio da te, brutta troia di merda!, e per tutta risposta la mogliettina le sputa in faccia il sangue che le cola dalla bocca)
    Ultima modifica: 16/04/18 22:47 da Buiomega71