Bloodbath at the house of death - Film (1984)

Bloodbath at the house of death
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Bloodbath at the House of Death
Anno: 1984
Genere: horror (colore)
Note: E non "Bloodbath in the House of Death" o "Blood bath at the House of Death".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Chiara parodia inglese degli horror dedicati principalmente alle case infestate con un pizzico di splatter in più (poca roba, ma la decapitazione con un apriscatole a muro non si dimentica facilmente), punta meno di quanto ci si aspetterebbe sulla verve della star televisiva Kenny Everett (alla sua unica prova su grande schermo), qui nei panni di uno dei supposti scienziati chiamati a investigare sulla tipica magione maledetta. Headstone Manor, infatti, dove nel passato sono state uccise 18 persone durante la stessa notte, pare emani radiazioni nocive (mah) e d'altra parte al paese basta citarne il nome al pub che tutti s'azzittiscono... Una delle tante gag strasentite che affollano il film, quanto...Leggi tutto a fantasia non tra i migliori sulla piazza. Anzi, si nota proprio che di fronte ai tipici luoghi comuni del genere da sfruttare in modo comico (il demone invisibile che “possiede” la bella donna, il tizio spaventato che guarda sotto al letto, i lavandini che sputano sangue come in AMITYVILLE HORROR) la sceneggiatura fatichi a uscirne con un briciolo di gusto. Poi invece càpita che un flashback di quando il prof. Mandevill (Everett) operava in Germania come chirurgo si trasformi in un divertente siparietto splatter quasi alla Monty Python (con i dovuti distinguo, sia chiaro) o che si ritrovi una simpatica rilettura di CARRIE con una novella Piper Laurie che vessa la figlia tenendosi una sorta di confessionale di cartone in testa. Ma è poca roba rispetto alla gran parte delle battute, spesso di grana grossissima, non di rado volgari (non mancano rutti e scorregge), dirette con scarsa conoscenza dei tempi giusti. E dispiace vedere coinvolto in film così l'ineffabile Vincent Price, che vestito da prete satanista straparla di Lucifero e officia messe nere: è lui a “difendere” l'inaccessibiltà della magione e ora deve escogitare qualcosa per “purgarla” nuovamente (parole sue). E cosa fa? Dà vita a una serie di “ultracorpi” (è chiaro che il riferimento è quello) perché sostituiscano gli occupanti della casa. Il motivo? Chissà. E' un tale caos il finale (con tanto di volo nello spazio) che conviene seguirlo senza farsi troppe domande. I personaggi sono ovviamente caricaturali (c'è pure una coppia gay: uno dei due quando si accorge che sta venendo strangolato dal suo doppio si domanda se può essere considerato suicidio), i dialoghi sopra le righe, le gag tirate avanti spesso oltre ogni limite (i due che amoreggiano in cucina), i giochi di parole mediocri (la talpa che esce dal neo per attaccare al collo la sua vittima, giocando sul doppio senso della parola inglese “mole”), le esplorazioni notturne per i corridoi estenuanti. Ci sarebbe voluto un po' di ritmo in più, per sostenere la cosa. Appena meglio del più ricco e simile LUNA DI MIELE STREGATA, di due anni successivo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/11/15 DAL DAVINOTTI
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Herrkinski 25/09/21 15:00 - 8112 commenti

I gusti di Herrkinski

Spoof sia dell'horror gotico classico che dello slasher, il film vive di un umorismo non necessariamente english; si strizza infatti l'occhio anche al cinema comico Usa e le gag non rinunciano a qualche rozzo espediente, risultando comunque spesso divertenti e riuscite. L'elemento horror è presente in qualche scena splatter discretamente realizzata, comunque resa inoffensiva dai toni sarcastici; il cast è ben scelto e Price risulta più arzillo del previsto, anche se la parte del leone la fa Everett. Non manca qualche momento di stanca ma nel complesso una parodia piuttosto riuscita.

Kinodrop 29/09/21 20:13 - 2950 commenti

I gusti di Kinodrop

Parodia di vari generi, dallo slasher al satanico, che vorrebbe imparentarsi con la verve e l'originalità dei Monty Python o Mel Brooks, ma con risultati altalenanti per essere ottimisti. Da un incipit promettente se non originale (l'invasione e la mattanza nel castello) subentra la volontà di strafare sul piano ironico, che genera il garbuglio di fatti e antefatti, tra riti satanici, cloni malefici e invasioni ultraterrestri, il tutto con qualche battuta azzeccata e qualche scena ben orchestrata, ma con un prevalere di banalità e tanta perdita di tempo specie nella seconda parte.
MEMORABILE: Il taglio della testa con l'apriscatole a muro; Il discorso di "Vincent Price" con Lucifero; I cloni invasori.

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