Cloro - Film (2015)

Jenny costretta a lasciare il suo ambiente e le amicizie si ritrova a fronteggiare l'inverno in Abruzzo e nuove responsabilità. Un percorso di formazione non proprio facile da digerire per via dei lunghi silenzi e prolissità che oscurano il lavoro degli interpreti (una conferma per la Serraiocco) e le intenzioni iniziali. Ma Sanfelice una seconda prova la merita.

La trama minimale del film racconta di una giovane protagonista che persegue ad ogni costo l’obiettivo dell’attività agonistica che il destino cerca in tutti i modi di strapparle. La ragazza sogna l’acqua ed è costretta a vivere in un aspro territorio montano. La visione del regista, al suo esordio, è fortemente impregnata di realismo e sfrutta con molta efficacia la durezza di paesaggi e la recitazione scarna ed essenziale dei bravi interpreti. Peccato per la trama un po’ troppo povera, ma un regista da tenere d’occhio.

Il viso intenso della giovane Serraiocco è ritratto in continui primi piani che trasmettono tutta l’angoscia e lo sgomento di una situazione insostenibile: la diciassettenne Jennifer costretta ad abbandonare Ostia, la scuola e il nuoto sincronizzato per trasferirsi in montagna con il padre gravemente depresso e il fratellino di cui si deve occupare. Cinema d’autore cupo e minimale, scarno nei dialoghi e crudo nelle immagini.