Quando i Lumière hanno qualcosa in serbo per noi, è bene preparare elmetto e corazza. Se poi a intercedere è quella Francia che ha sguinzagliato il più idrofobo torture (e quale figura migliore, data la determinante valenza cinofila delle sorti narrative), viaggiare con cintura allacciata è il minimo. A dirla proprio tutta, rispetto a inferi cancelli spalancatisi anni dopo, Gozlan gioca la wild card survival puntando più sulla strategia della tensione e sulla fobia dello straniero (a ridosso del conflitto balcanico) che sull’istanza mattatoriale tout court, e va detto che ne fa uso vincente.
All'inizio copre bene le sue carte per poi scoprirle un po' troppo presto. Eppure regista e sceneggiatori sanno condurre bene il gioco mantenendo in modo abbastanza costante la tensione. La parte finale sa tanto di già visto ma almeno non incorre in troppi eccessi tipici di certi snodi narrativi. Io tenderei ad evitare le letture socio-politiche, per carità: comunque possibili, della pellicola. Tra il non male ed il buono.
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una segnalazione al giorno toglie l'imbarazzo della scelta di torno. survival con tocchi torture francese, rimasto stranamente invisibile specie all'epoca della sua uscita (si era nel pieno dell'hardgore), in qualche modo laterale a spasojevic (a voi scoprire come e perché) ma lavorato più sulla corda tesa e sull'inquietudine -invero un po' facilona e razzista-del serbo visto irrimediabilmente come orco divoratutti che su cascami di corpi straziati (che pure qua e là fan capolino), in un giusto equilibrio via via trovato tra tensione, azione e sbracata violenza. pur non essendo un caposaldo del genere, fa comunque esclamare w la france e un recupero lo merita senz'altro.
Schramm, ho recuperato un paio delle mille segnalazioni da te effettuate. Questa è una (della prossima ti dirà a breve) e posso dire che mi è piaciuta. Tiene bene la tensione, specie all'inizio. E anche quando si svela il perché, regia e sceneggiatura tengono botta pur non fornendo particolari novità o colpi di scena. Tre pallozze se le merita tutte.
si cotolino mio, un buon prodotto, che non strafa sul versante torture (e avrebbe potuto benissimo perdercisi) ma nemmeno si tiene parco di colpi bassi, in ogni caso più decentrato a favore del dato tensivo, che non fa mai cilecca. non è un capolavoro intramontabile, ma un bel recupero lo consiglio a chiunque ami il genere.