Mosquito - Film (1994)

Mosquito

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Zanzare assassine gigantesche: ecco il problema, stavolta. Dopo un intro fantascientifico con astronavi di chissàchi che sfrecciano nello spazio (una di queste si schianta sulla Terra incendiandosi), l'azione si sposta sul nostro pianeta, dove la prima zanzarona si spiaccica sul parabrezza d'una coppia di ragazzi in viaggio: già da qui capiamo quanto possa provocare ribrezzo un insetto gigante, specie se analizzato da vicino. Non manca molto perché in molti si accorgano di quanto il pericolo sia tangibile e diffuso: le zanzare attaccano i campeggiatori del bosco in cui si svolge gran parte della vicenda (l'astronave è atterrata lì nei pressi) chiarendo...Leggi tutto bene un punto: nelle inquadrature ravvicinate – con tanto di pungiglione sguainato per l'occasione – gli effetti funzionano discretamente, ma non appena ci si allontana e tocca far vedere i mostri in volo si evidenzia l'ovvio ricorso alla computer graphic con risultati risibili. I sopravvissuti agli attacchi, intanto, fuggono in camper e incrociano un gruppo di brutti ceffi coi quali si scontrano ferocemente prima di allearsi per fronteggiare il nemico comune. A guidarli è quel Gunnar Hansen che gli appassionati di horror sanno essere stato l'uomo dietro la maschera di Leatherface nel primo NON APRITE QUELLA PORTA, un gigante che nell'ovvio omaggio finale imbraccerà la sega elettrica per massacrare quanti più zanzaroni possibili. Inutile stupirsi di fronte all'ennesimo stormo di animali assassini pronti a sterminarci a causa di non ben precisate mutazioni (c'è radioattività ovunque, rilevata dal solito tecnico arrivato lì col contatore geiger): la formula che sta dietro a tutte queste mille operazioni simili, nate dalla facilità con cui ormai si possono creare effetti speciali digitali quasi accettabili (almeno se, come in questo caso, uniti a un buon lavoro di make-up), difficilmente apporta novità al genere; ha il solo compito di soddisfare un pubblico che già sa a cosa va incontro e non s'aspetta granché. Gli attori (tutti pessimi) a dire il vero si trovano sovente impacciati quando devono respingere le goffe zanzare che gli si appoggiano addosso stendendoli a terra, ma la tensione minima necessaria a far sopravvivere film così pare salva. C'è una discreta scena in cui i nostri si ritrovano a percorrere l'interno di tubi di cemento inseguiti dai mostri che sfrutta bene il disgustoso appeal degli insetti (almeno per i non entomologi) e un lungo assedio casalingo che è un chiaro rimando alla NOTTE di Romero, con tanto di assi alle finestre e cantina che cela un tremendo segreto. Nel genere s'è visto di peggio, tutto sommato.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/11/15 DAL DAVINOTTI
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Pumpkh75 6/04/16 23:10 - 1749 commenti

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Gorgogliante serie B, di quella appassionata e traballante: gli agghiaccianti effetti speciali lambiscono il minimo storico, gli attori sono da arresto, alcune situazioni fanno sbellicare per quanto folli. E se il film sembra girato con un dollaro, ne deriva che a qualcosa bisogna pur attaccarsi: gli starnazzi striduli delle zanzare aliene si stampano nei padiglioni auricolari e Gunnar Hansen che brandisce una motosega come ai bei tempi fa nostalgica simpatia. Bruttissimo come horror, ma sfonda in comicità involontaria.

Jena 23/07/17 12:33 - 1555 commenti

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Gary Jones gira il suo Ticks ma è molto, molto lontano dal capolavoro di Randell. I soldini sono proprio pochi e si vede nello squallore generale. La regia è assai approssimativa, gli attori inesistenti (tra cui Gunnar Hansen, di un'inespressività disarmante). Gli zanzaroni però, dei grossi muppet di plastica, destano simpatia quando vanno in volo radente e piantano le loro spirotrombe nei malcapitati, lasciandoli stecchiti come in Space vampires e l'unica ragion d'essere del film è vedere i loro assalti. Comunque papabile per i cultori del trash.
MEMORABILE: Gunnar Hansen, il Leatherface originale, tira fuori una motosega e dice "da vent'anni non uso una di queste"; Il tipo perforato dalle zanzare esplode.

Anthonyvm 14/06/22 15:38 - 5689 commenti

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Debutto alla regia di uno degli effettisti di fiducia di Sam Raimi, che con pochi soldi, qualche buffa idea e molta solerzia, assembla una sottospecie di parodia dell'eco-horror inventandosi uno sciame di zanzare grosse come pantere. Il tono è apprezzabilmente autoironico e grottesco, anche grazie alla rudimentale efficacia degli SFX prostetici, con tracce cartoonesche degne dell'Henenlotter più giocoso. Buon gore, qualche nudo, Gunnar Hansen con mega-motosega alla mano: e va bene così! Qualche anno più tardi, Jones tornerà a mescolanze fra alieni e artropodi col divertente Spiders.
MEMORABILE: La zanzara in stop-motion; Le zanzarone pupazzose; L'assalto alla tenda; Il criminale prosciugato con gli occhi che gli schizzano fuori dalle orbite.

Gary Jones HA DIRETTO ANCHE...

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  • Discussione Anthonyvm • 15/06/22 15:37
    Scrivano - 805 interventi
    L'anno riportato dall'IMDb è il 1994 (prima giapponese).