The last witch hunter - L'ultimo cacciatore di streghe - Film (2015)

Un po' meglio di altri stregamovie recenti, questa pellicola se non altro fa affidamento su attori potabili e su un pizzico di ironia, soprattutto nella prima metà, dove l'indagine e qualche idea la mantengono ancora in linea di galleggiamento. Poi però, a causa di una storia pensata in cinque minuti, con una strega che dà il meglio di sè all'inizio, per poi lasciare il mediocre lavoro sporco al tirapiedi, il tutto si banalizza, allineandosi coi vari fantaction sfornati. Si può anche vedere, ma alla fine non lascia particolari tracce (come Elija Wood), essendo privo di momenti degni di nota.

Una caccia alle streghe supertecnologica si consuma eternamente in questo witch-movie fantasy dove c'è posto per gli eroi, i cattivi, il tradimento e tutta una gamma di sentimenti, abilmente mescolati. Il cast è notevole e la sceneggiatura piuttosto articolata, con effetti speciali (come c'era da aspettarsi) a iosa. Puro intrattenimento per svago senza pensieri, null'altro.

Film di puro svago, imperfetto ma divertente, con un ritmo veloce e una trama abbastanza ricca di colpi di scena per coinvolgere. Diesel è nel suo, fa il duro e mostra il suo carisma attorniato da un Wood un po' incolore e da un Caine sprecato ma sempre di classe. Qualche passaggio è poco approfondito, ma nel complesso si può arrivare alla fine soddisfatti, tra effetti speciali e battute a effetto.

Horror/action con un esplosivo cavallo di razza del genere come Vin Diesel. Il film in realtà non contiene grosse novitá rispetto a pellicole affini che mescolano l'horror con il new gothic. Molta azione, effetti speciali all'altezza e un cast davvero ricco. Per il resto la storia è banale e, se non ci fossero i fuochi d'artificio, annoierebbe.

Fantasy di poche pretese ma comunque ben realizzato e con effetti davvero accattivanti. Finalmente si rivede Vin Diesel in un ruolo da protagonista in una pellicola che non sia parte della saga di fast & Furiois e, nonostante i suoi evidenti chili in più, se la cava ancora bene nel ruolo del duro ma buono. Comprimari di discreto livello su cui svetta l'ormai ultraottantenne Caine, che riesce ancora a lasciare un segno. Leggermente in ombra Wood, al quale in effetti non viene lasciato nemmeno tantissimo spazio. In conclusione un buon prodotto di intrattenimento per tutti.

L'ultimo cacciatore di streghe è un immortale Vin Diesel che nel corso dei secoli ha difeso l'umanità dal male. Male che non ha ancora terminato di seminare la morte sulla terra. Visto il cast e il genere di film c'era da aspettarsi tantissima azione e infatti le attese sono state tutte soddisfatte. La parte più debole è forse quella sentimentale, ma fa parte anch'essa del gioco. Niente di eccezionale ma assolutamente più che sufficiente.

In libera uscita dal settore automobilistico, Vin Diesel, più tonico che mai, interpreta un indomito e immortale cacciatore di streghe che dal medioevo ai giorni nostri combatte la malvagità. Un fantasy discretamente realizzato dal punto di vista tecnico, a cui mancano totalmente originalità nella storia e personalità nello sviluppo. Vedibile nelle scene d'azione, crolla nei momenti riflessivi e si perde in un finale banalissimo realizzato per lasciare aperto un possibile sequel. Protagonista a parte, attori totalmente sprecati, come Caine.

Baracconata totale che stento a inserire in un genere cinematografico preciso. Forse fantasy, ma con una trama che fa acqua da tutte le parti. Da salvare solo le splendide sequenze iniziali ambientate in epoca medievale e un Caine ultraottantenne che sa sempre fare la sua parte. Vin Diesel impacciato nel ruolo di novello Highlander e con la solita espressione che non cambia di un millimetro, insipida la Leslie. In quanto a Wood, si capisce lontano un miglio da subito che non è quello che dovrebbe essere.

Diesel batte Regina delle streghe in extremis, al minuto 105, dopo una sfida lunga e dispendiosa durata ottocento anni. Il contesto in cui si svolge prevede l'interazione in Terra tra streghe e umani, a condizione che le prime non usino i poteri sui secondi. Ma sotto sotto il disegno diabolico tende a riportare in vita colei che in epoca medievale soggiogava ogni altro essere con i suoi malefici. Gli effetti sono spettacolari, i combattimenti a suon di pozioni, ferro e fuoco divertenti e il cast non sfigura. Gradevole.

Ai tempi della peste nera, ha ucciso una strega che, prima di morire, lo ha condannato all'immortalità. Ai giorni nostri, ramingo e tristo come un Highlander qualsiasi, continua a lottare contro le forze del male... Pur appiedato, Diesel è sempre bello tosto, ma non può avere la meglio invischiato com'è in una sceneggiatura tanto pedestre e derivativa. Quanto alla regia, se la cava nelle scene di azione e distruzione, mentre boccheggia come il suo protagonista nelle fasi di stasi. Nel resto del cast, Caine se la cava facendo il morto, Wood è smorto di suo, Leslie funziona meglio in tv.

Banale e visto mille volte. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti (non si capisce proprio perché la strega avrebbe dovuto rendere immortale il cacciatore...), si scopiazza quà e là, ma visto che le idee sono proprio confuse la si butta su un profluvio di effetti speciali in CGI, che risultanoe superflui e pesanti. Diesel gigioneggia annoiato, nel solito personaggio incrocio tra Riddick e Torello, Michale Caine, cadaverico, ormai non manca nella parte del maggiordomo/mentore. Nel genere mille volte meglio il Constantine di Keanu Reeves.

La più simpatica baracconata degli ultimi vent'anni. Teologicamente e concettualmente raffinato come carta vetrata a grana 40, il filmino rinasce continuamente dalle ceneri del ridicolo sfidandolo a ogni sequenza e facendone, infine, un'arma contro l'incredulità. Il ritmo è vorticoso, le chiacchiere stanno a zero e gli effetti non sono malaccio. Diesel, comunque lo si giudichi, rimane una presenza attoriale non banale. Divertente.

Se il film ha un pregio, è quello di tenersi lontano dalle sciocchezze di tanti film americani di genere. Non che siano assenti incongruenze e imprecisioni, ma il tutto si assorbe nell'azione e negli effetti che prevalgono sul tutto. Diesel ci mette del suo come sempre e non gli si chiede di più. Caine, per quanto sprecato, è pur sempre lui, gradevolissimo. Senza tedio, e soprattutto senza danno, si giunge al fine.