Episodio dai medi risultati della serie: ad innalzarlo un po' da un certa piattezza ci pensano un ritmo non malvagio ed alcune vicende un po' movimentate specie nella parte finale. Ovviamente nell'epilogo il buon Charlie risolverà tutto, consegnando alla giustizia i malfattori.
Chan è alle prese con la morte di un suo collega, che indagava su alcuni sabotatori. Camuffato da giallo, questo episodio non è altro che un film di spionaggio pre-bellico, piuttosto piatto nello svolgimento e con un gruppo di sospettati non troppo interessante. L'ironia è ridotta all'osso, giusto qualche simpatica battuta rivolta al figlio numero due, ma almeno verso la fine un paio di svolte ridestano l'attenzione. Bene Toler.
Non fra i migliori episodi della serie, l'ottavo Chan in due anni di Toler mostra la corda sia dal punto di vista della sceneggiatura, sia da quello della confezione. La storia, arzigogolata come da prassi, presenta parecchie incongruenze che sfociano in un finale inverosimile mentre anche le parti di alleggerimento sono meno brillanti che in altre occasioni. Inoltre le location quasi tutte in interni lo rendono piuttosto anonimo. Discreta la prova del cast, con Toler e Yung che vanno col pilota automatico senza troppa convinzione. Per completisti ed appassionati.
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ll titolo italiano del film è "Charlie Chan e il delitto a New York". La produzione decise di evitare il titolo più generico di "Charlie Chan a New York" proprio per non confonderlo con gli altri film della serie.