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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/09/15 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 1/09/15 07:21 - 12380 commenti

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Una malattia porta Kate alla disabilità e a cercare aiuto nella giovane Bec. Non certo il primo film che parla di malattie incurabili e dei disagi psico fisici che ne conseguono. Questo si concentra sul mutamento dei rapporti tra le persone, in particolare quello tra la protagonista e la giovane assistente. Un film che pur non sottraendosi ad alcuni cliché legati al genere, trova valore aggiunto nell'interpretazione delle protagoniste femminili. Scontata la bravura della Swank, è Emmy Rossum a sorprendere per intensità di interpretazione.

Parsifal68 27/10/16 16:56 - 607 commenti

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Una donna malata di SLA perde a poco a poco tutto il suo mondo ma troverà in una giovane, inesperta badante la forza di combattere. Hilary Swank si conferma come una delle più brave attrici del decennio, ancora una volta alle prese con un personaggio debilitato e inerte, come in Million dollar baby. Il film tocca solo in parte i temi legati alla malattia, preoccupandosi di sottolineare come i legami cambino con la comparsa del male. E alla fine il "qualcosa di buono" lo riceverà proprio la giovane ragazza in una sorta di empatico "do ut des".
MEMORABILE: "Chissà perché ci fissiamo sempre con quelli che non ci vedono e ignoriamo quelli che lo fanno" (Kate a Bec).

Bubobubo 2/10/22 23:20 - 1847 commenti

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Storie di ordinaria empatia fra Kate (Swank), giovane e talentuosa pianista la cui vita viene stravolta dal ciclone della SLA, e la sua assistente Bec (Rossum), utopista svampita ma determinata. Se la sinossi sembra ricalcare quella di centinaia di drammi mainstream tutti uguali, la buona prova collettiva del cast e l'approccio antipietistico e antiretorico alla malattia (e al terribile decadimento fisico che ne deriva) lo rendono prodotto apprezzabile anche da chi è allergico ai cliché del genere. Emotivamente intenso il doppio finale, giustificazione narrativa del titolo italiano.
MEMORABILE: Il finale.

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