Carolina moon - Quella calda estate - Film (2007)

Carolina moon - Quella calda estate

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/08/15 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 15/08/15 00:48 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

A tratti interessante. Tolkin carezza certi temi kinghiani (l'infanzia perduta, l'età adulta, il piccolo paesino di provincia con i suoi abitanti e i suoi segreti, i poteri della mente) e riesce a tenere desta l'attenzione. Serial killer di ragazzine, padri padroni violenti e misogini, ricordi dolorosi e rancori mai sopiti. Peccato, però, che Tolkin annacqui il racconto con siparietti romantici da soap opera e personaggi che sembrano usciti da Peyton Place (come la bionda Faith). Finale (con il vero colpevole) un po' telefonato. Professionale la confezione.
MEMORABILE: Tory si sveglia nel bosco, nel suo letto e parla con la sua amichetta uccisa dal killer (lieve tocco fiabesco); Il monumento di Hope nel bosco; I flash dei delitti.

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  • Discussione Buiomega71 • 15/08/15 10:22
    Consigliere - 25998 interventi
    Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili-

    Dalle parti del "giallo" pomeridiano estivo dei palinsesti di Canale 5.

    1989, Progress, piccolo paesino del Nord Carolina. Due inseparabili amichette di 10 anni (Tory e Hope) trascorrono l'estate giocando sempre insieme. Tory, tra l'altro, possiede la "luccicanza", cioè riesce a vedere fatti criminali successi nel passato e nell'imminente; vive con una madre succube e un padre violento che la cinghia a sangue e che odia il suo dono, giudicandolo strumento del male. Le ragazzine si danno il solito appuntamento nel bosco, di sera, vicino al fiume, ma quella sera del 23 agosto un pedofilo assassino violenta e uccide Hope. Tutto accade in tempo reale, nelle visione di Tory, che nulla può per salvarla... Passano sedici anni e Tory, da New York, torna a Progress, carica ancora di paure e per far luce sull'orrenda morte di Hope (intanto il suo assassino ha ucciso altre ragazzine) usando la sua "luccicanza". Ma sarà davvero il violento padre di Tory (nel frattempo fuggito dal carcere e diretto anche lui a Progress) il vero assassino come tutti sospettano?

    Dal bellissimo incipit sull'infanzia, Tolkin regala omaggi kinghiani notevoli (l'infanzia perduta e i suoi ricordi, la responsabilità di diventare adulti, il piccolo paesino con i suoi abitanti e i suoi segreti, i poteri della mente, i rancori mai sopiti, qualcosa di terribile che sta per accadere - o che è già accaduto - i dolori e i dispiaceri che tornano a galla) e dirige bene il cast di attori (su tutti la Forlani, la Davis e Hudson), con le musiche jamesnewtonhowardiane di Steve Porcaro e la notevole fotografia di Derick Underschultz.

    Non disdegna di donare al film tracce fiabesche (Tory, da adulta, si risveglia nel suo letto, in mezzo al bosco di notte, parlando con lo spirito di Hope, il monumento di Hope nel bosco) e usa bene i feroci flash dei delitti, virati seppia, (visti dalla mente di Tory) da parte del pedofilo ai danni delle ragazzine (su tutti quello dell'adolescente Alice).

    Visioni, padri padroni, misogeni e violenti (quando il bestiale padre di Tory la riempie di cinghiate, il pestaggio alla poliziotta), figure che si aggirano nei boschi e spiano, suggestivi scorci della provincia americana e c'è qualcosa che accomuna il film al sottostimato L'incubo di Joanna Mills.

    Però Tolkin dà troppa importanza al lato romanticheggiante della vicenda, trasformando a volte il suo thriller in una soap opera e con personaggi che sembrano usciti da Peyton Place (la mangiauomini di Josie Davis, l'austera Jacqueline Bisset), lasciando la vicenda "gialla" in secondo piano.

    Quando poi, nel finale, scopriamo il vero volto dell'assassino, il tutto appare un po' telefonato e convenzionale (anche se, a dire il vero, il minimo di tensione non manca e alla fine non ci si annoia).

    Professionale la confezione e menzione speciale per Maureen Rooney, la madre psicolabile e in miseria di Tory.

    Momento cult: Citando gli omaggi kinghiani disseminati da Tolkin:

    L'infanzia perduta e le amarezze della vita adulta: Stand By Me

    L'infanzia e le sue paure che ritornano in età adulta: It

    Il ritorno al paesello (con i suoi abitanti e i suoi segreti e la minaccia che incompe oggi come allora), mischiati con echi da Peyton Place: Le Notti di Salem

    Il genitore che vezza e picchia la figlia per il suo dono "paranormale" (questa volta il padre) giudicandola strumento del diavolo: Carrie

    La "luccicanza" e i poteri della mente (che porta via metà opera del Re di Bangor)

    Omicidi irrisolti di giovani ragazzine e caccia al serial killer usando i poteri mentali : La Zona Morta

    La ragazza che torna nella sua cittadina d'infanzia (dopo la vita di città e facendo fortuna nel suo lavoro) per affrontare i demoni (mai rimossi) del passato e l'ombra di un padre violento: L'ultima Eclissi

    Tory apre un negozio nel paesello: non vende cose miracolose ma non può che far ricordare Cose Preziose

    Anche vero che il film è tratto da un romanzo di Nora Roberts e sicuramente questi indizi kinghiani erano già presenti nel libro. Ma sarà un caso che Tolkin, in passato, avesse già avuto a che fare con Stephen King?
    Ultima modifica: 15/08/15 16:46 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 15/08/15 10:28
    Consigliere - 25998 interventi
    Buono il dvd edito nel 2009 dalla Universal

    Formato: 1,78:1

    Audio: Italiano (2.0) e inglese (2.0)

    Sottotitoli italiano

    Come extra solo il menu

    Durata effettiva: 1h, 31m e 42s
  • Discussione Zender • 15/08/15 10:38
    Capo scrivano - 47770 interventi
    In effetti davvero tante le assonanze con King... e tutte piuttosto incontestabili direi.
  • Discussione Buiomega71 • 15/08/15 10:42
    Consigliere - 25998 interventi
    Zender ebbe a dire:
    In effetti davvero tante le assonanze con King... e tutte piuttosto incontestabili direi.

    Infatti, sicuramente erano già presenti nel libro che Tolkin ha tratto in immagini (e che ha scritto anche l'adattamento cinematografico)

    Ma siccome Tolkin aveva già avuto a che fare con King, la cosa non mi stupisce...