Lost in space - Perduti nello spazio - Film (1998)

Lost in space - Perduti nello spazio
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Lost in space
Anno: 1998
Genere: fantascienza (colore)
Note: Tratto dall'omonimo telefilm degli anni Cinquanta.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

LOST IN SPACE fu uno dei più famosi serial di fantascienza americani degli anni Sessanta, sorta di STAR TREK per famiglie nel quale si raccontavano le peripezie spaziali dei Robinson. Qui i Robinson ci sono ancora, ovviamente sostituiti da attori più giovani, ma la divertente ingenuità del telefilm è del tutto scomparsa. I tempi sono cambiati e oggi un film di fantascienza che “tiri” deve essere sostenuto da effetti speciali digitali di sempre maggior grandiosità. Stephen Hopkins, in passato autore di delusioni come NIGHTMARE 5, BLOWN AWAY...Leggi tutto o PREDATOR 2, trasforma così un soggetto già striminzito in una sequela infinita di scene a effetto, quasi sempre slegate; in un'accozzaglia di citazioni (sarebbe meglio dire plagi) che pescano impunemente dai blockbuster del genere: dal recente SFERA di Levinson (al quale va ricondotta l'idea dell’atronave a prima vista aliena e invece appartenente alla flotta terrestre di un’epoca successiva) agli intramontabili ALIEN (l'interno dell'astronave, le gocce di acido che cadono dal soffitto) e BLADE RUNNER (la città del futuro, copiata di sana pianta). Da STARSHIP TROOPERS (i ragni giganti dal movimento metallico ma anche gli insert “a diario” della ragazzina) al saccheggiatissimo STARGATE (le porte che uniscono spazi lontanissimi, il passaggio attraverso la barriera d'acqua/vetro, gli elmi “a comparsa” dei naviganti) fino a risalire a classici quali GUERRE STELLARI (la battaglia iniziale) o E.T. (il mostriciattolo-mascotte dolcissimo dagli occhi enormi). Insomma, tutto va bene purché crei confusione e non faccia percepire allo spettatore l'inconsistenza del soggetto. Quando poi si tocca l'argomento “tempo” si sfiora il ridicolo: le incongruenze non si contano e se pure è vero che eliminare i paradossi temporali è impresa non da poco, fingere che non esistano quantomeno fastidioso. Hopkins non spiega troppe cose, limitandosi a bombardarci con effetti speciali a ripetizione ma tradendo quasi subito un’evidente confezione da serie B: scenografie sballate, dialoghi pessimi, ingenuità a profusione e, non ultimo, un cast assortito malissimo. William Hurt c'entra nel film come i cavoli a merenda e si vede lontano un miglio che è lì solo a far presenza, il pur bravo Gary Oldman si trova a interpretare un personaggio minore come nessun altro nella sua carriera, Mimì Rogers (la signora Robinson) sa rendersi antipatica intervento dopo intervento, Matt Leblanc (il maggiore) prova a rendersi spigliato e gradevole ma al cospetto dell’odiosa Doc (la figlia bionda) inventa sciocchezze a ripetizione, i due bambini sono forse i meno fastidiosi ma si vedono poco. Cosa dire ancora di un film simile? Qualche inquadratura, alcune scene prese singolarmente non sono nemmeno male, ma a vederle montate così, al servizio una sceneggiatura tanto vuota e precaria, risultano davvero sprecate. Hopkins non riesce a far decollare il suo film, non suscita mai il giusto interesse trascinando per oltre due ore una storia piatta, la cui prima parte è poi veramente insostenibile. Riordinate cronologicamente gli eventi e vedrete che non coincidono. La cosa migliore sono i titoli di coda!

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Puppigallo 28/12/06 10:49 - 5251 commenti

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Fantasciocchezza di dimensioni galattiche con tanto di attori fuori ruolo (su tutti, William Hurt), forse perchè si accorgevano della pupazzata. Persino gli effetti non sono certo il massimo. Fantascientificamente umiliante. Il vero "capolavoro" è stato quello di riuscire a rendere antipatici i protagonisti, tanto da sperare che il cattivo di turno, Oldman (almeno lui li tratta quasi tutti da scimuniti e non a torto) li potesse sterminare, ma purtroppo...Essere tratto dall'omonima serie del 1965 non giustifica il fatto di averlo modernizzato solo negli effetti.
MEMORABILE: "Vigliacco"; Qualche discreto effetto qua e là; In negativo (l'assurda scimmietta aliena con ventose); "Tanto non mi ero mai piaciuto".

Galbo 3/12/07 19:19 - 12372 commenti

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Nella sua mediocrità, Lost in space fa rimpiangere le serie televisive anni 60/70 di ambientazione fantascientifica tipo UFO e Spazio 1999. L'odissea della famiglia Robinson alla ricerca di un pianeta vivibile viene raccontata attraverso una sceneggiatura piatta e totalmente prevedibile. Nessuno degli attori coinvolti manifesta (a partire dalle star Hurt ed Oldman) il minimo coinvolgimento ed anche gli effetti speciali non sono nulla di straordinario.

Rickblaine 31/12/08 18:19 - 635 commenti

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Bruttissimo film di fantascienza. Scopiazzato da chissà quante altre storie. L'idea di andare alla ricerca di un pianeta da colonizzare per salvare l'umanità dall'estinzione che sopraggiunge e già stata espressa in più di una situazione. Per di più gli attori orribilmente vanno in "scena".

Losciamano 2/12/09 15:51 - 112 commenti

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"Lost in space" è una vera vaccata. Prendendo spunto dal telefilm, Stephen Hopkins massifica tutte le puntate non rendendosi conto che manda soltanto in confusione lo spettatore. Tante cose messe insieme, ma in effetti non c'é niente: direi un pozzo senza fondo o una banconota fac-simile. È inutile vilipendere il cast perché infine la colpa non è la loro, piuttosto è dei produttori.

Trivex 23/11/12 14:34 - 1738 commenti

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Imbarazzante fanta-esperienza, assurda in tutto, avvincente in niente. La storia, i personaggi, gli sfx... tutto brutto. Certi momenti sfiorano il ridicolo, altri sono noiosi, altri ancora palesemente arrangiati alla bell'e meglio, senza spessore né passione. Un enorme vuoto cosmico, nemmeno trash (magari lo fosse). Qui si fa fatica a finire il film e soprattutto a scrivere il commento.

Pigro 11/03/13 09:38 - 9623 commenti

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Famigliola nello spazio, con pilota playboy e medico malvagio, alle prese con salti spazio-temporali che la portano fuori rotta. Ovvero: come condire di fantascienza e ridicole amenità la più piatta delle situazioni da telefilm con papà, mamma, figlia alternativa e figlio genietto. L’opera procede a suon di effettoni speciali chiassosi e vuoti (l’Oscar della bruttura al mostriciattolo), e dialoghi pietosi da tubo catodico, in una trama-ottovolante inconsistente e farcita di tutte le trovate che son venute in mente agli autori. Da evitare.

Modo 20/03/13 10:02 - 948 commenti

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Film onestamente scadente, che poteva essere sviluppato meglio. Un nuovo telefilm forse avrebbe avuto miglior sorte per trattare temi che in 2 ore risultano solo abbozzati e mal calibrati. C'è forse troppa carne al fuoco e mancano dei veri e propri colpi di scena. Attori così così ma non direi pessimi, come lo sono invece certi dialoghi.

124c 21/03/13 12:57 - 2911 commenti

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Versione cinematografica di una vecchia serie tv USA anni '60, inedita da noi. Nonostante la presenza di William Hurt, Gary Oldman, Mimi Rogers, Heather Graham e Matt Le Blanc, questo prodotto è scadente. A suo paragone film come Scontri stellari oltre la terza dimensione di Luigi Cozzi è un capolavoro. Non c'è niente di peggio di un film di fantascienza a sfondo familiare, con tanto di bambino geniale bistrattato dal padre scienziato. Sceneggiatura del "genio" che ha scritto Batman & Robin e, purtroppo, si vede. Orrore in FX.
MEMORABILE: Gary Oldman cattivo, in versione mostro-ragno.

Metuant 26/10/16 12:03 - 456 commenti

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Non particolarmente affascinante nonostante un cast di rango e una premessa che poteva portare a risultati ben più incisivi; qui ci troviamo davanti a un film privo di vero mordente e alquanto piatto, fatta eccezione per poche sequenze e che in sostanza non rimarrà a lungo nella memoria dello spettatore. Curioso il contributo di Matt LeBlanc, Hurt e Oldman sprecati. Peccato, perché con alcuni accorgimenti in più (sceneggiatura in primis) poteva diventare un piccolo cult.

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