Demoni e dei - Film (1998)

Demoni e dei
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Gods and monsters
Anno: 1998
Genere: biografico (colore)
Note: Una storia nella vita di James Whale.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un lungo, lento monologo d’impronta teatrale trasformato in dialogo per dare spazio ad almeno un altro personaggio; nel caso specifico lo scultoreo Brendan Fraser, sicuramente molto più a suo agio nei panni di un semplice giardiniere che non in quelli di novello Indiana Jones che l’hanno reso famoso per LA MUMMIA del 1999. DEMONI E DEI racconta una breve parentesi senile del regista inglese James Whale (celebre per aver diretto capisaldi come FRANKENSTEIN, LA MOGLIE DI FRANKENSTEIN e L’UOMO INVISIBILE...Leggi tutto), omososseuale dichiarato che introduce in casa il giardiniere con la scusa di fargli un ritratto; e facendo leva sul fascino che l’uomo importante suscita nelle personalità semplici se ne gusta il fisico statuario. Ian McKellen è senza dubbio bravo e misurato nel disegnare il suo James Whale, si nota che la sceneggiatura non è peregrina e il film ha una sua grazia incontestabile, ma manca di grinta: è stanco e rassegnato quanto il suo protagonista. La carriera registica di Whale resta sullo sfondo, relegata a comparire quasi forzatamente in una storia che vuole invece raccontare i drammi amorosi patiti da Whale durante la Grande Guerra, i suoi sogni omosessuali… I flashback sono sorprendentemente pochi, mentre assolutamente centrale è il rapporto con il giovane giardiniere, il quale non sa mai come trattare il vecchio Whale, che alterna momenti riflessivi a scatti d'ardore imbarazzanti. La coppia Bill Condon (regista)/Clive Barker (produttore esecutivo) torna dopo CANDYMAN 2 ma nonostante il grande impegno non convince appieno.

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Cotola 8/06/08 19:15 - 8998 commenti

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Discreto film che si ispira alla vita di James Whale, grande regista di film dell'orrore e del fantastico e che risulta abbastanza gradevole e coinvolgente grazie soprattutto ad una sceneggiatura briosa e a un tris di attori che danno vita ad una prova semplicemente da urlo, con un Mckellen leggermente superiore agli altri. Molto curate le scenografie. Merita di essere visto.

Ciavazzaro 16/07/08 12:21 - 4768 commenti

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Bel film autobiografico, con un ottimo Ian McKellen nei panni dello sfortunato regista James Whale. Bill Condon narra alla perfezione la tormentata vecchiaia del grande regista, senza troppe reticenze (vedi il tentativo di rapporto omosessuale con il giovane Fraser). Bella la scena del party con Karloff!

Galbo 23/08/08 09:13 - 12372 commenti

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Interessante pellicola sull'ultima parte della vita del celebre regista James Whale (autore di Frankenstein) morto suicida alla fine degli anni '50. Lontano dai canoni della consueta biografia cinematografica, il film compie un'interessante introspezione psicologica sulla figura del protagonista attraverso un abile mescolanza tra realta' e finzione ed avvalendosi di un interprete molto raffinato come Ian McKellen circondato da un cast all'altezza.

Pigro 19/10/10 06:43 - 9623 commenti

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Gli ultimi giorni (romanzati) della vita di Whale, assediato dai ricordi e alle prese con un aitante giardiniere. Un McKellen in stato di grazia dà vita ai fantasmi del regista evidenziando sia il lato doloroso dell'età avanzante e dell'emarginazione che quello frizzante da vecchio gay ironico e orgoglioso. Proprio questa alchimia tra il commovente e il divertente è la chiave per un vivido ritratto dell'artista, quasi un eroe di umanità in mezzo a caricature. Film struggente sulla perdita, sul rimpianto e sul rifiuto della vecchiaia.

Daniela 25/09/14 10:08 - 12606 commenti

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Ricostruzione degli ultimi giorni di vita del creatore del Frankestein cinematografico: lontano dagli schermi da molti anni, solo e minato dalla malattia, fra ricordi giovanili ed altri legati all'esperienza nelle trincee nella prima guerra mondiale. Approccio certo romanzato (il personaggio del giardiniere è fittizio), ma in grado di tratteggiare il ritratto di un artista così originale e anticonformista molto più efficacemente rispetto ad un biopic tradizionale. Fondamentale l'apporto di McKellen, ironico e risentito, ben spalleggiato dal sensibile Frazer e da Redgrave, perpetua affezionata
MEMORABILE: La passeggiata col "mostro" sul ciglio della trincea; Frazer si allontana sotto la pioggia nel finale

Rebis 8/06/16 09:31 - 2331 commenti

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"Each man kills the thing he loves…" Per questo la creatura soccombe al creatore. Per questo il creatore genera la creatura. Bill Condom scava nella mitopoiesi di un'icona del Ventesimo Secolo, taglia il cordone ombelicale di Mary Shelley e consegna il mostro tra le braccia del padre James Whale – Ian McKellen, puntuto, sagace, orgogliosamente queer. Nell'aplomb anglosassone, c'è un biopic romanzesco e visionario che annega ricordi, desideri e allucinazioni in un Lete di alcol e psicofarmaci. Produce Clive Barker, un apporto neanche troppo esoterico allo spirito eversivo del film. Da vedere.

Anthonyvm 4/04/21 14:57 - 5615 commenti

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Più che un vero biopic, un omaggio all'eccentrica figura di James Whale, l'autore di punta dei classici horror Universal. Non molto ci viene mostrato del passato del regista (solo brevi flashback, alcuni godibilissimi, si veda la breve parentesi sul set de La moglie di Frankenstein): ci si focalizza sulla persona di Whale (un ottimo McKellen) e il suo complesso rapporto col giardiniere Fraser (forse nella sua performance migliore). Due outsider logorati dalla solitudine in cerca di amicizia e comprensione, proprio come il mostro di Karloff. Poetico, buffo e commovente. Da vedere.
MEMORABILE: L'intervista dello svampito studente; I flashback bellici di Whale in trincea; Boris Karloff ed Elsa Lanchester alla festa; L'assalto di Whale a Clay.

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  • Homevideo Anthonyvm • 27/04/21 15:57
    Scrivano - 803 interventi
    Dalla collezione AnthonyVM, la VHS Lucky Red:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/demoned.jpg[/img]
    Ultima modifica: 27/04/21 17:36 da Zender