Paura e delirio a Las Vegas - Film (1998)

Paura e delirio a Las Vegas
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MMJ Davinotti jr
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Terry Gilliam è sempre lui. Anzi, con un film del genere la consueta disorganicità dei suoi lavori trova finalmente una giustificazione: poiché l'argomento principale sono le droghe psichedeliche dei Sessanta, che modificano le percezioni dei due protagonisti, come meglio rendere l'atmosfera da interminabile “trip” se non raccontando episodi totalmente slegati, mai necessariamente consequenziali? È così che il genio visionario di Gilliam (sempre ammirato in ogni sua opera) può liberarsi senza alcun vincolo: non c’è la sottile indagine patologica del PASTO NUDO cronenbeghiano, né la spensieratezza adolescenziale di TRAINSPOTTING...Leggi tutto, né tantomeno il solito gioco al massacro di tarantiniana memoria, ma piuttosto la fredda analisi di DRUGSTORE COWBOY. Gilliam affronta il fenomeno delle droghe allucinogene psichedeliche senza voler aggiungere alcuna presa di posizione personale, limitandosi a raccontare, con abuso di virtuosismi registici di alta scuola, il viaggio a Las Vegas di un giornalista (Johnny Depp, irriconoscibile) e del suo “avvocato” (Benicio Del Toro), due trentenni esplosivi, dall'inizio alla fine del film sotto costante effetto di allucinogeni. Chi stupisce subito è Johnny Depp, di una bravura straordinaria, capace di un'aderenza talmente perfetta al suo personaggio da indurre non pochi sospetti. Gilliam inventa scenografie incredibilmente complesse, allucinazioni pazzesche (per una si è servito addirittura di rettili creati dal mago degli f/x Rob Bottin) e dà sfogo allo stesso talento creativo che aveva impreziosito il suo BRAZIL. Ne è uscita un'opera per certi versi unica (pur se apparentemente molto figlia dei Novanta), penalizzata però, una volta di più, da un ritmo inesistente, tanto che il film può apparire davvero interminabile.

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Puppigallo 23/02/07 18:24 - 5258 commenti

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Titolo perfetto per un film molto coraggioso. Sembra quasi uno studio “scientifico” sugli effetti delle varie droghe. I protagonisti sono strepitosi (forse Depp vince ai punti su Del Toro). Le segnalazioni si sprecano (La camminata da Oscar dei due ultrafatti, la “medicina”, Del Toro che sbrocca in ascensore, il tappeto che sale su Depp…). Dialoghi schizofrenici doc. Unico neo: dopo un po’ ci si assuefa alla loro follia, perchè sono costantemente alterati. Resta una pellicola unica e notevole.

Fabbiu 14/05/07 13:46 - 2136 commenti

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Ma come fanno due persone imbottite di etere, mezcalina, vodka, coca e altro a guidare la macchina? L'irreale è troppo denso, nessun collasso ma solo tante infinite allucinazioni. Il film è troppo sopravvalutato, l'affronto al tema-mondo della droga è rappresentato senz'altro in maniera alternativa e originale (fantastici gli effetti visivi, riprese che ruotano e si allungano, Depp bravissimo e molte altre cose buone), ma il peso del film è notevole. Non sempre scorre fluido, a tratti è poco chiaro, a volte ripetitivo... Non ci siamo.

Renato 1/08/07 22:13 - 1648 commenti

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Uno dei migliori film di Gilliam e senz'altro il più divertente. Non ho letto il romanzo di H.S.Thompson che è alla base del film, ma di certo l'adattamento è stato fatto molto bene. Lo strano viaggio (in tutti i sensi) del giornalista Raoul Duke e del suo avvocato Dr.Gonzo è difficile da spiegare a parole (come quasi tutti i film del regista, del resto). Anche prendendola come semplice commedia vale almeno una visione, essendo piena di scene esilaranti grazie anche alle interpretazioni forsennate di Johnny Depp e -soprattutto- Benicio Del Toro.
MEMORABILE: L'ingresso dei due, strafatti di etere e mescalina, al circo Bazooko.

Malkhim 4/12/07 13:25 - 4 commenti

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A mio parere il film in realtà altro non è che la trasposizione di uno stato d'animo... quello degli hippy ormai sballati e completamente fuori controllo. Gli anni 60 sono finiti e tutto l'intero movimento che li ha rappresentati è imploso su se stesso... Benicio Del Toro e Johnny Depp non rappresentano altro che due schegge inpazzite, figlie di una realta che non esiste più... Il costante stato di allucinazione dei protagonosti non fa altro che amplificare la sensazione di estraneità degli stessi rispetto al contesto in cui si trovano.
MEMORABILE: Veramente troppe.

MAOraNza 25/03/08 18:59 - 244 commenti

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Lo stile Gilliam si consacra definitivamente con questo pout pourri surreale di allucinazioni dei protagonisti Depp/Del Toro. Come si fa a spiegare un film del genere? Paura e delirio sono gli unici sostantivi adatti a definire questa folle messinscena, una carrellata di immagini quasi montate in maniera casuale, la rappresentazione in immagini del "trip" lisergico. Un film che ridefinisce il significato del genere "on the road" con una doppia interpretazione del "viaggio"... Sopravvalutato e irritante, a tratti persino disgustoso...
MEMORABILE: "Una generazione di storpi permanenti, cercatori falliti, che non hanno mai capito il vecchio, essenziale inganno della cultura dell'acido... "

Elsup 16/09/08 08:29 - 140 commenti

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Attraverso gli stati d'animo dei protagonisti, Terry Gilliam cerca di analizzare gli effetti e le cause delle droghe pesanti nella città della droga del gioco. Variopinto e allucinato, il film risulta interessante dal punto di vista visivo, anche se la storia di per se è sconclusionata. Ma d'altronde un film sulla "fattanza" non poteva essere diverso. Molto divertente.
MEMORABILE: Eravamo dalle parti di Barsto ai confini del deserto, quando le droghe iniziarono a fare effetto.

Deepred89 24/09/08 12:17 - 3704 commenti

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Tra i vari film americani sulla droga sicuramente uno dei più visionari: allucinazioni varie, immagini distorte, attori (Johnny Depp e Benicio Del Toro, entrambi straordinari) perennemente sopra le righe, dialogi spesso senza senso, trama esile e ripetitiva. Il clima è reso perfettamente quindi, ma il film finisce per diventare, proprio per questi motivi, noioso e indigesto. La regia comunque è notevole e la scelta delle canzoni in colonna sonora è ottima.

Matalo! 25/09/08 20:44 - 1378 commenti

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Curioso fallimento tutto da vedere. Perso nei suoi giocattoloni Gilliam spesso in questo film tenta di rappresentare iperrealisticamente mostri prodotti dalle droghe che sarebbe stato meglio far intuire. Ma i due protagonisti sono impagabili (un Depp che rinuncia ai capelli e un Del Toro traboccante). Alla fine si resta un po' spaesati e non si sa bene dove il regista abbia voluto parare, ma la scena di Depp al bagno che diventa un puntino nel nero mentre si riflette sulla fine dell'estate dell'amore è un grande esempio di sintesi immagine-concetto
MEMORABILE: "Questo è ha!".

Patrick78 18/01/09 11:07 - 357 commenti

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Psichedelico e anfetaminico viaggio di Gilliam. Il problema è che questo viaggio non ha una destinazione ben precisa e dunque in pochi saranno ben disposti ad intraprenderlo. Per carità, bravissimi Depp e Del Toro, però i limiti del film sono enormi e il tutto si limita a visioni da acido e drogucce varie che andrebbero bene per uno studio di ciò che andava per la maggiore negli anni 70. Un lavoro abbastanza inutile che si snoda in una sceneggiatura povera e ripetitiva. Gilliam sa solo proporci i due attori che si drogano, drogano e drogano ancora...

Galbo 20/01/09 16:55 - 12380 commenti

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Tra le opere più "disturbanti" e allucinate del regista Terry Gilliam,è un "on the road" movie lisergico. Il film decisamente visionario appare però realizzato fuori tempo massimo, rappresentando una società e un ambiente ormai decisamente anacronistici e dal valore quasi esclusivamente cronachistico. Bravi i due attori principali. Demodé.

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Xamini 21/03/10 02:12 - 1247 commenti

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Senza aver ben chiaro per dove proceda, per quale ragione e se possa arrivare a mostrare questa luce alla fine del tunnel, lo spettatore finisce per adagiarsi sull'allucinazione e prendere l'intero film come una sequenza (apparentemente) interminabile di fotografie. La linea comune è l'allucinazione, perversa, che passa dalle intenzioni del regista alle eccellenti interpretazioni dei due protagonisti (spaziale Depp! Ricci, Maguire e Diaz vagamente maltrattati). Cercargli un significato, allo stesso modo che raccontarlo, è un po' ucciderlo. Va visto.

Mickes2 13/03/11 16:53 - 1670 commenti

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Gilliam o lo odio (Brazil) o lo amo. Fondamentalmente questo film è una cavolata, ma il modo in cui viene raccontato da Gilliam, con la sua regia sopraffina, piena di virtuosismi tecnici, splendidamente allucinogena, girato in maniera fortemente sperimentale per rendere al meglio le percezioni alterate dei protagonisti con inquadrature vorticose e stranianti, lo rende un film bellissimo. Anche grazie a due grandi e sballate intepretazioni come quella di Benicio Del Toro e Johnny Depp.

Tommy3793 7/03/12 15:31 - 72 commenti

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Divertente, ma anche fantastico ed onirico, proprio come uno di quei trip che ti fai (dicono) se prendi qualche funghetto giusto. Un film sulla droga che, grazie a due interpreti fantastici e a qualche visionario viaggio mentale, riesce nell'intento di stupire e far sorridere. Personaggi fortemente particolari, situazioni assurde e di sfondo Las Vegas: un mix perfetto per creare un cocktail di esplosiva spassosità, follia e delirio. Se poi dietro la telecamera c'è Terry Gilliam e davanti ci sono i pazzeschi Depp e Del Toro, ancora meglio.
MEMORABILE: "Come tuo avvocato ti consiglio di noleggiare una decappottabile velocissima e ti servirà della cocaina".

Nando 13/06/12 16:34 - 3810 commenti

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Lo smodato uso di sostanze stupefacenti di ogni risma è alla base di questo pazzo film in cui le stranezze sono costantemente in agguato. I due protagonisti regalano momenti allucinantemente memorabili, ma lo sviluppo narrativo alla fine appare monocorde e si osservano solo situazioni estreme dovute appunto al consumo di droga ed alcool. Straniante.

Daniela 11/06/14 08:47 - 12622 commenti

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Las Vegas andata e ritorno per un giornalista e il suo amico avvocato, che si fanno di tutto il fumabile, inghiottibile, aspirabile, sniffabile possibile e anche impossibile... Coloratissimo trip molto (troppo?) anni settanta, che all'inizio sorprende nella sua programmatica follia, ma genera presto assuefazione, risultando ripetitivo, anche se restano impresse certe sequenze che mostrano il talento visionario di Gilliam. Più del volenteroso ma troppo manierato Deep, colpisce il Gonzo allucinato di Del Toro.
MEMORABILE: Il bar-rettilario, la corsa in jeep avvolti nella polvere

Nancy 16/07/14 02:58 - 774 commenti

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Atmosfere lisergiche che fanno rigirare la trama su se stessa, in un vortice di trip mentali e deliri sintetici, sempre sul lieve confine tra la felicità estrema e il panico assoluto. È un viaggio nella mente e nei suoi istinti più beceri: Las Vegas città artificiale per eccellenza, ideale per provare ogni possibile sostanza artificiale del pianeta. Gilliam non poteva mettersi alla regia di un film più nelle sue corde, alla fine, e il merito gli è stato ampiamente riconosciuto facendo di questo sconclusionato film un cult assoluto. Allucinato.

Belfagor 18/08/14 11:22 - 2689 commenti

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Più che un film on the road questo è un trip, fra allucinazioni, caos e distacco dalla realtà. Il talento visionario di Gilliam, unito alle prove dei due protagonisti (Depp camaleonte e un ancor più bravo Del Toro) regala alcune sequenze davvero efficaci, ma nel complesso il film avanza con fatica. Si ha l'impressione di procedere sempre lungo la stessa strada, seguendo un programma (droga, alterazione, distruzione, postumi) facile e ripetitivo. Sarà un cult, ma lo trovo sopravvalutato.
MEMORABILE: Il bar giurassico; La suite allagata; La cameriera terrorizzata nel bar.

Jandileida 2/08/14 08:52 - 1560 commenti

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Viaggio al centro del Sogno Americano: quando l'onda della Summer of love s'era inevitabilmente rotta sui duri scogli della realtà, Thompson decideva che Vegas e la mescalina (tra le molte altre) potevano dare un (non) senso al tutto. E il re dell'assurdo Gilliam non poteva esimersi dal tuffarsi con foga in questa nebbia viola tirando fuori dal cilindro un lungo trip fatto di sperimentazioni e sequenze che rimangono impresse nella retina il tutto condito da un retrogusto amaro di occasione persa, di mondo al tramonto. Grandissimi Depp e Del Toro.

Paulaster 3/12/15 10:18 - 4389 commenti

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Gilliam riesce nell’impresa di raccontare un trip di quelli pesanti in modo scanzonato e lasciando i protagonisti senza briglia. Basato sull’assunzione di ogni sostanza assomiglia a un vademecum sugli effetti da dipendente. Momenti esilaranti specie con la mimica di Del Toro e la sua panza prominente, mentre Depp si affida di più a faccette diffidenti. Come ogni sballo ha i suoi momenti di down dovuto anche a una durata che porta a ripetere le situazioni. Qualche aiuto visivo con storpiature facciali e colori vivaci per descrivere lo sballo.

Il Dandi 7/02/18 18:39 - 1917 commenti

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La trasposizione in immagini del lisergico "gonzo-journalism" di Hunter S. Thompson paradossalmente è, forse, il più attendibile biopic mai realizzato sull'epoca. Il grottesco (e il comico) che altrove lasciano perplessi qui non inficiano minimamente la credibilità di una condizione di alienazione perenne, al contempo individuale e collettiva: quando la cultura dell'iniziazione percettiva (l'Lsd) incontra quella dell'edonismo sfrenato (Las Vegas) il superamento dei limiti è assicurato. Superba la mimetica interpretazione di Johnny Depp.
MEMORABILE: "White Rabbit" dei Jefferson Airplane nella vasca da bagno; "Lei è Lucy, dipinge ritratti di Barbara Streisand"; "Questo è... ah!"

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Taxius 20/10/18 15:56 - 1656 commenti

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Viaggio allucinato nel mondo della tossicodipendenza e dell'alcool con protagonisti un irriconoscibile Johnny Depp e uno svalvolato Del Toro. Il film di Terry Gilliam non ha una vera e propria trama ed è semplicemente un evolversi di situazioni sempre più folli, diventando così imprevedibile proprio come chi è sotto l'effetto di quelle sostanze. Pur presentando qualche momento di stanca, il film è molto divertente e scorrevole. Da oscar la sequenza con Tobey Maguire. Notevole!

Bubobubo 5/03/19 16:05 - 1847 commenti

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Divenuto ben presto film culto grazie all'appariscenza della coppia di protagonisti e alla rincorsa all'accumulo delle situazioni eccessive (il che dona al prodotto un andamento ciclico, quasi da poema beat, che affascina e irrita in pari misura), sotto il cappello dell'esagerazione nasconde una profonda vena amara, ben esemplificata dal violento (e quasi incongruente) scontro finale alla tavola calda. A suo modo, l'epitaffio di un'era e di una generazione, quella post-sessantottina, rimasta intrappolata nei propri sogni. Va dosato.

Keyser3 4/04/20 23:09 - 444 commenti

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Rutilante e psichedelica immersione in un'America underground che non c’è più e alla quale si guarda un po' con nostalgia, vicina ai lavori di Tarantino e dei Coen per ritmo e situazioni. Sorprende il lavoro immenso fatto da Johnny Depp, la cui somiglianza con Thompson è pressoché totale (vedere per credere). Del Toro si rivela nondimeno un’ottima spalla, folle e imprevedibile al punto giusto. Soundtrack ovviamente spettacolare, ricchissima di brani che hanno fatto la storia del rock.
MEMORABILE: I monologhi di Duke, che annunciano con amarezza il naufragio del sogno americano di un'intera generazione.

Enzus79 3/08/20 10:42 - 2873 commenti

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Due amici (tossicodipendenti) viaggiano verso la "città del peccato", Las Vegas, e si troveranno in situazioni farsesche, confuse e al limite dell'irreale. Pellicola delirante e a tratti visionaria, seppur la trama non sia granché e la ripetitività di alcuni momenti annoi. Johnny Depp e soprattutto Benicio Del Toro sono irresistibili. Colonna sonora discreta.
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  • Discussione Finzi • 28/10/08 18:59
    Galoppino - 116 interventi
    Ricordo bene questo film. I protagonisti sembravano proprio ubriachi, in palla dall'inizio alla fine. Secondo me non facevano apposta, eran proprio così. Forse avevano bevuto
  • Homevideo Gestarsh99 • 12/11/11 14:53
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Cecchi Gori HV:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
    * Sottotitoli Italiano NU
  • Discussione Ruber • 4/12/13 19:14
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Troppo bello questo film, l'ho rivisto oggi!
    I tre pallini sono assolutamente meritati, io gliene darei anche uno in più.

    Ho letto bene la storia di Thompson, è pazzesca: un pazzo ma anche un grande artista giornalista e scrittore. Il tutto è nato ieri pomeriggio quando guardandomi una puntata con il mysky dello show "Affari di famiglia" una signora portava a far valutare per cercare di venderla una copia autografata da Thompson di "Paura e disgusto a Las Vegas"; lei ci aveva passato un weekend con lo scrittore prima che morisse per scrivere questo libro, raccontò di lui e delle sue stranezze (non scrisse neanche una riga nel weekend perchè pensava che qualcuno lo spiasse da fuori!) quindi mi sono incuriosito e sono andato a leggermi la sua storia e a vedermi il film. Come scrittore e soprattutto come personaggio molto eccentrico lo paragono a Truman Capote.
    Ultima modifica: 5/12/13 08:49 da Zender