Surf party - Film (2013)

Surf party
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: National Lampoon Presents: Surf Party
Anno: 2013
Genere: commedia (colore)
Note: Aka "National Lampoon Presents: Endless Bummer".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Modesta avventura serale per tre giovani surfers (Chittenden, Santiago, James) di Ventura (California), due loro amiche (Scagliotti e Wachs) e un tizio più in età (Lillard) che costruisce tavole da surf. A uno dei tre (Chittenden, che è poi anche il narratore e rivive la vicenda in un lungo flashback a partire dal giorno del diploma) la tavola viene rubata proprio durante una confusa evoluzione sulle onde, e una strana donna che passa il tempo sulla spiaggia (Joan Jett, la celebre rocker degli Ottanta) gli riferisce di aver visto l'autore del furto: uno del sud, coi "pants" e il capello biondo scolpito, di cui fornisce persino la targa dell'auto. I tre inseparabili amici sanno dove cercarlo, a Los...Leggi tutto Angeles, e partono in missione punitiva con le due amiche e colui che la tavola l'ha costruita. Ciò che poi succederà colpisce più per la semplicità che per altro: detto della prevedibile, programmata imbecillaggine del trio e della appena più spiccata intelligenza delle due ragazze, chi ha un po' il compito di rendere l'avventura indimenticabile è Mooney (Lillard), il costruttore di tavole che ha deciso di sua spontanea volontà di seguire il gruppo. Non che sia particolarmente una cima, ma sa piazzare la frase giusta al momento giusto senza mai scomporsi, mantenendo più o meno calmi, quando serve, i nervi dei suoi giovani amici. I quali fanno in fondo quello che ci si aspetta: bevono, gridano, fanfaroneggiano di vendetta e rubano birra ai minimarket secondo un loro sistema non molto ingegnoso. Come? Il biondo distrae il commesso cianciando esagitato di avventure surfiste mentre un altro carica le birre sullo skate e le fa sfilare fuori. Il clou sarà l'incontro con il padre (il redivivo James Remar) del ladro di tavole: un uomo dai principi saldissimi, che stupisce tutti per la sua grande onestà e lealtà, pronto a punire il figlio a modo suo... Dal National Lampoon ci si aspettava una commedia più scatenata, più scorretta, non questa scialba storiella appena ravvivata qua e là da poche scontatissime gag, con un paio di seni al vento, un bong di fumo e qualche scorreggia giusto per metterci il copyright e dalla morale elementare che vorrebbe portare tutto su territori addirittura educativi. Grande attenzione per le musiche (c'è il supervisor), qualche brano d'impatto, sovrapposizioni a disegni (la strada da Ventura a LA), titoli di coda con il cast a sfilare... L'impostazione è insomma quella classica, ma la mancanza di veri colpi di scena nel soggetto - piatto e insulso come pochi - fa scivolare tutto in un anonimato decisamente deprecabile. Chissà, forse si voleva tentare una versione Lampoon di UN MERCOLEDI' DA LEONI...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/06/15 DAL DAVINOTTI
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