Il mondo della televisione portato al cinema per un giallo che gioca a mescolare quanto avviene ai margini del set della trasmissione al centro della storia (chiamata "Delitto perfetto") con ciò che invece verrà raccontato all'interno della trasmissione stessa. L'omicidio nel quale sono coinvolti i lavoranti verrà quindi rielaborato in chiave televisiva dagli sceneggiatori della trasmissione, in calo d'ispirazione e quindi affamati di nuove idee macabre per mantenere alti gli indici d'ascolto. La vittima è l'attrice protagonista di “Delitto perfetto” (Hughes), ricattatrice a tempo perso nonché mangiatrice di uomini, che ha sedotto lo sceneggiatore (Forsythe) e il produttore (Robinson) e che...Leggi tutto da loro esige soldi e favori. Una (bella) donna senza scrupoli insomma, che come in ogni giallo che si rispetti può contare su un buon numero di interessati al suo decesso (compreso il marito, di ritorno dopo un periodo di lontananza). Le posizioni sono chiare, con Edward G. Robinson chiamato ancora una volta ad interpretare un ruolo ambiguo, unico personaggio sfaccettato rispetto al monolitico Forsythe e agli altri, semplici pedine da posizionare su uno scacchiere meno complesso di quanto si vorrebbe far credere. La fusione tra “realtà” delittuosa e finzione televisiva non pare sposarsi con grande coerenza e si naviga piuttosto in superficie, come a lasciar intendere a grandi linee come funziona il meccanismo senza preoccuparsi troppo di renderlo realmente avvincente come necessiterebbe, senza trovare personaggi incisivi che possano animare davvero un film un po' piatto anche a causa della regia non certo memorabile di Arnold (più a suo agio tra mostri e affini, dove è più facile tenere alta la tensione con espedienti spaventevoli che non attraverso il thrilling classico). Divertente scoprire quanto invadenti fossero i messaggi degli sponsor nelle trasmissioni americane del tempo (qui le sigarette "Colonial", glorificate con lunghe disquisizioni sulla qualità del tabacco), ma l'attenzione ai particolari che Robinson propugna come qualità essenziale dei loro lavori tv non sembra coinvolgere chi dirige il film vero e proprio: prova ne sia un finale sciatto risolto con troppa faciloneria. Ad ogni modo come giallo dalle sfumature noir THE GLASS WEB ha dalla sua una certa originalità e una storia studiata con intelligenza, molto ingenua agli occhi dello spettatore di oggi e tuttavia gradevolmente sviluppata.
Una ragazza viene trovata morta nel proprio appartamento. I sospetti ricadono immediatamente su uno dei suoi amanti, anche grazie al perfido depistaggio imposto dal vero autore dell’omicidio. Bellissimo e ancora estremamente attuale thriller (il potere dei mass media, l’importanza della pubblicità). La vicenda riesce a tenere altamente sulla corda lo spettatore rendendolo sempre più partecipe. La regia di Jack Arnold è svelta, concisa, ma non per questo sbrigativa. Ottimo il cast. Misconosciuto ma meritevole di tornare prepotentemente in auge.
Film confezionato in maniera molto professionale ed impeccabile dal bravo Arnold, ma che paga una sceneggiatura scontata e con pochi guizzi e sorprese per gli occhi e le orecchie dello spettatore moderno. All'epoca sarà stato sicuramente più interessante ed efficace di oggi non solo sul versante thriller ma anche per ciò che riguarda la critica ad un certo tipo di tv (che negli Usa pare fosse già in voga). Bravi i due protagonisti con Robinson una spanna sopra tutti. Passabile.
Attrice televisiva viene uccisa nel suo appartamento. La polizia ferma il redivivo marito, ma la partita si gioca tra un produttore e uno sceneggiatore che avevano accesso alle sue grazie. All'epoca attivo prevalentemente in ambito horror/fantascientifico, Arnold stavolta dirige un giallo dal ritmo veloce e originale nella critica a un certo modo di fare televisione, ma penalizzato da una sceneggiatura priva di veri scossoni (vedi la superficialità dell'epilogo). Robinson ottimo come sempre, il resto del cast è nella media così come il film.
Quando viene trovata strangolata nel suo appartamento un'attricetta che recitava in una trasmissione tv dedicata ai "delitti perfetti", i produttori del programma pensano bene di dedicarle una puntata dello show... Ad inizio carriera, fra un film sugli alieni ed un altro su un mutante, Arnold dirige questo thriller il cui unico motivo di interesse consiste nella presenza di Robinson nel ruolo di un "rifinitore" di copioni ossessionato dai dettagli, paradossale dato che è proprio la scarsa cura per gli stessi a connotare negativamente il film, unita ad una certa piattezza para-televisiva.
La televisione commerciale squarcia il diaframma che separa realtà e finzione, confondendole. Si avventa famelica su un fatto di sangue generato dai torbidi rapporti clandestini che proliferano nel proprio ventre e lo mette in scena cinicamente per monetizzarlo. Ottima l’idea, sostenuta da un cast d’indubbio valore, che esordisce in modo un po’ frettoloso e superficiale nella descrizione di caratteri e rapporti interpersonali, ma poi rallenta, addensandosi sugli eventi con maggiore presa emotiva.
MEMORABILE: Il vestito di Paula, definito "filo spinato": "Che protegge la proprietà senza precluderne la vista”.
Jack Arnold HA DIRETTO ANCHE...
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La nuova edizione A&R rende finalmente giustizia (visto che la precedente aveva l'apparato video non restaurato): il master risulta pulito, la scala dei grigi in perfetto equilibrio e la stabile nitidezza delle immagini va a braccetto con una definizione abbastanza alta. Audio chiaro/comprensibile anche se in alcuni momenti, in cui cessano i dialoghi, si presenta leggermente disturbato in sottofondo. Tra gli extra trailer, galleria fotografica e locandine.