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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/04/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Bizzu 2/07/15 15:45 - 217 commenti

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Le grandiose premesse c'erano tutte: un horror a sfondo "moralizzatore" come ai bei tempi del genere, con ammiccamenti a Mulholland Drive e in generale al buon cinema sulla mutazione e l'identità, da Cronenberg a Polanski. Peccato che tutto si risolva nella peggior bolla di sapone, con l'estetica da horroretto indie che prende il sopravvento e le decine di buone idee iniziali buttate alle ortiche in favore di un paio di accoltellamenti fra hipster. Troppo sbrigativo e inconcludente.
MEMORABILE: I pantaloni "effetto birra" della protagonista.

Herrkinski 24/04/15 05:08 - 8052 commenti

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Il film sembra ispirarsi alle leggende sulle sette di Illuminati dell'industria dello spettacolo e a quegli artisti che si dice abbiano ottenuto il successo tramite pratiche occulte; il classico tema del Faust, che diventa anche metafora di come l'ambizione trasforma e distrugge persone e rapporti. Tra dramma esistenziale e orrore puro; girato benissimo, musicato meglio e graziato dalla prova superlativa della Essoe. Inquietante, squarciato da momenti di violenza scioccanti ma con stile da vendere, quasi fosse un Refn in chiave horror.
MEMORABILE: Il massacro e la rinascita.

Schramm 2/06/15 17:08 - 3490 commenti

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Nel cine-firmamento sweet dreams are made of this: un letterale spirito di sacrificio, un’isterica adesione da body art ottenibile con un trait d’union coniugante l’Adjani, la Kaprisky e la De Van (grandissima è la Fuller): in fondo per brillare le stelle devono morire, no? L’antropofagia dell’(industria dell’)immagine viene riprocessata formando un asterisco coi temi portanti di Martyrs e Srpski via Thanatomorphose riletti da Cattet/Forzani, come un Fosse con le arcate dentali avvelenatissime che traduce Palahniuk, o un Refn che riscrive polanskianamente Crony. Tanta roba, forse anche troppa.
MEMORABILE: La sessione strobo-subliminale; Gli ultimi 20'.

Daniela 4/06/15 09:11 - 12606 commenti

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Aspirante attrice, Sarah lavora come cameriera ma non si rassegna alla mediocrità che la circonda e, pur di sfondare, è disposta a tutto, compreso un servizietto ad un produttore viscidone... Variante horror del patto faustiano sul tema "A che prezzo Hollywood?", con forse troppa carne al fuoco (la parte satanista è tirata via), ma molto efficace nel descrivere la metamorfosi della protagonista da bruco a farfalla mediata dalla corruzione fisica e dal superamento di ogni freno morale. Echi cinefili numerosi per un'opera curata nei dialoghi e nella colonna sonora, con una straordinaria Essoe.
MEMORABILE: La coppia di esaminatori al provino; lo sguardo lynchiano del produttore cinematografico; il nuovo look di Sarah.

Cotola 10/06/15 22:48 - 8998 commenti

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Si insinua sempre più sotto la pelle col passare dei minuti, facendosi anche non poco inquietante e disturbante. La dimostrazione di come sia possibile fare ottimi film narrando storie tutto sommato non poi così originali: a patto però di saperle rinvigorire. Perciò gran merito e lodi sperticate vanno agli sceneggiatori ma anche ai registi che avvolgono il loro film in una forma scintillante e curata sotto ogni punto di vista e di sicuro ben sopra la media. Una sorpresa inaspettata e piacevolissima che non bisogna farsi scappare.
MEMORABILE: Il personaggio della protagonista: disposta a tutto pur di raggiungere il suo scopo.

Giùan 18/10/15 14:58 - 4528 commenti

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Più un solluccheroso bocconcino per il palato (talora ben meno raffinato di quel che vorremmo) del cinefilo infoiato, che non un film pienamente riuscito. Il suo limite invalidante risultando esser la sua stessa premessa "indipendente", nella quale l'opera resta "ghettizzata" e confinata, senza riuscir a emanciparsi in qualcosa di più universale e meno prepuberalmente cinematografico. Molto deboli soprattutto le parti di raccordo, mentre i momenti forti dovevan esser gestiti meno smaniosamente. Ok il cast, con menzione d'onore ai vecchi Healy e Deszeras.

Deepred89 23/10/15 23:32 - 3701 commenti

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Per raggiungere un'élite di divi hollywoodiani che ricorda gli adepti del Profumo della signora in nero, si passa per provini misteriosi alla Serbian Film, crolli dell'ottavo grado della scala Mercalli degni di Seth Brundle e slasher a tutto splatter. Grande prova della protagonista, confezione ottima (per una volta abbiamo anche una OST decente che ben scandisce i ritmi) ma gli ingredienti sono troppi e talvolta in dosi sbagliate (trascuratissimo il rituale clou). Forse, il Maps to the stars che il Cronenberg anni ottanta avrebbe girato.

Rebis 26/01/16 10:43 - 2331 commenti

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Complesso e stratificato. Culmina - e si risolve - nella mitopoiesi divistica, ma quello che conta è ciò che precede: la mercificazione dei corpi nell'industria del desiderio, la cupa ombra dell'umana contemporaneità nell'iridescenza del mondo dello spettacolo. Accuratissimo nel layout - le esangui tinte seventies si saturano al passo con la parabola metanarrativa - non perde mai di vista le istanze di genere: anzi, le ossequia in un'incursione sanguinaria che lascia sbigottiti (il film nel film?). Essoe notevole: non era facile restare ancorati alla credibilità nel trionfo del simbolismo.

Viccrowley 18/11/15 23:50 - 814 commenti

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La storia del patto col diavolo è vecchia come il mondo. Eppure rinverdire il fustiano accordo non era semplice, data la materia iper abusata. Ci riesce questo piccolo gioiello, che trova un malsano filo conduttore tra citazioni mai ruffiane a un passo dall'atmosfera suspiriana e flirta con la poetica del disfacimento. Un Thanatomorphose inzuppato di ambizione e cupi riferimenti a una società misogina, menefreghista, pericolosa o semplicemente sbagliata. Nel mare magnum della sofferenza l'unico rimedio è rinascere (letteralmente) a nuova vita.
MEMORABILE: La metamorfosi di Sarah; I provini; Gli ultimi 20 minuti.

Almicione 5/02/16 01:35 - 764 commenti

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Finalmente qualcosa di originale, qualcosa di interessante... no, niente: solo un falso miraggio. Tipica regia e fotografia di questi anni, ma forse un simbolico uso della trama: la carriera – che è già degenerazione di un sogno – vista come vendita della propria anima ed eliminazione dei "rivali", richieste dagli imprenditori vampiri di giovani spiriti. Un'ambigua atmosfera pervade la pellicola, ma è un ambiguo che disorienta e non attrae, mentre nel finale ci si annoia sempre più.
MEMORABILE: Le prime scene sotto le lenzuola.

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Saintgifts 14/06/16 19:29 - 4098 commenti

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Quando per sfondare bisogna "accontentare" il produttore; è una storia iniziata ancor prima del cinema ma è uno sport per forti, non certo per deboli come Sarah (brava la Essoe) che, con gli amici che ha, si trova tra l'incudine e il martello. Il degrado interno viene esteriorizzato e portato agli eccessi in una seconda parte che non riesce (non vuole) mantenere le promesse e pensa solo ad accontentare the blood lovers. Un film contro l'industria del cinema e non solo di un certo cinema (vedere i ritratti delle molte stars, miti per Sarah).

Fedeerra 7/11/17 01:01 - 770 commenti

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L'horror più completo da dieci anni a questa parte. Starry Eyes si districa attraverso violente metafore contro il cinema, l'ambizione, la libertà individuale e il male di vivere quotidiano. L'andamento del film è quello del body horror, ma i riferimenti al genere slasher sono inequivocabili. Stupefacente l'interpretazione di Alexandra Essoe, che riesce a tramutare la sua implacabile fragilità in una spietata furia sanguinolenta.

Puppigallo 11/07/18 11:01 - 5250 commenti

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La sceneggiatura non è particolarmente originale (si può riassumere con l'eterna domanda "Cosa si è disposti a fare per ottenere ciò che davvero si vuole?"). Ma per fortuna, una regia di mestiere e la convincente interpretazione della protagonista, fanno sì che la pellicola abbia una discreta presa su chi segue le vicissitudini dell'aspirante attrice, pronta a tutto e...a più di tutto, visto il risvolto. Anche gli splatterofili saranno soddisfatti, specialmente nell'ultima parte: Nel complesso, non male.
MEMORABILE: "Io non sono un milione di ragazze"; I flash al buio; Vomitare vermi non è mai un buon segno, anche se qui...; Purea di faccia.

Hackett 15/07/18 07:46 - 1865 commenti

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Buon horror, fatto di sensazioni oltre che di immagini e situazioni che trasmettono una certa inquietudine. Racconto che non spicca per originalità ma che cavalca perfettamente il confine tra una storia di pazzia (potrebbe in fondo essere tutto nella mente della protagonista insicura e autolesionista) e il monito verso un mondo (il falso oro di Hollywood) che per il successo ti spinge a isolarti da tutto quello che sei. Coinvolgente e desolante.

Taxius 1/08/18 21:04 - 1656 commenti

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Una giovane attrice, per passare un provino e coronare così il suo sogno di diventare famosa, deve fare un "lavoretto" al produttore: sarà l'inizio di un incubo. Trama poco originale che gira intorno alla solita vendita dell'anima al diavolo in cambio del successo. Tutto sommato il film è però confezionato molto bene, con un'ottima interpretazione della protagonista, una bella colonna sonora e una valida fotografia. Purtroppo è il tipico pacco dalla bella confezione con nulla dentro. Molto deludente...

Pesten 5/08/18 08:58 - 784 commenti

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Dorian Gray e Faust uniti come metafora cinematografica che condanna lo show biz hollywoodiano, dove bisogna essere pronti a tutto (ma proprio a tutto) pur di entrare nell'elite. Pellicola dall'andamento altalenante, con una prima parte lenta, cerebrale, quasi lynchiana nella descrizione grigia e patetica di Hollywood che sicuramente piacerà a chi apprezza l'horror meno scontato e una seconda sanguinolenta e violenta che scontenterà i primi e darà il contentino a chi ama le cose più scontate e classiche.
MEMORABILE: Le musiche di Jonathan Snipes, synthwave di livello e nettamente migliori del film stesso.

Buiomega71 15/09/18 01:25 - 2899 commenti

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La valle delle bambole fa il crash test con Society: ne esce un'opera curiosa, ammaliante, inquietante, attraversata da una fulminante prima parte (i provini, le crisi isteriche di Sarah, il datore di lavoro, gli amici sfaccendati) per sbroccare nello splatterfeast della seconda, con ricordo del massacro di Bel Air che va da facce spatasciate a guancie squarciate fino a feroci coltellate. Dal body horror sethbrundliano, fino alla rinascita rituale, per chiudere in zona Fabbrica delle mogli, mix di androide femmineo e la Persis Khambatta di Star Trek, ultracorpo di inumana perfezione.
MEMORABILE: Naso rotto in piscina: Sarah sbotta a ridere; Sarah corrosa dal "cancro" vede se stessa come splendida star del cinema; Mignotteggiando sul metrò.

Pumpkh75 23/10/18 15:17 - 1735 commenti

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Alex Essoe (bravissima, tra ali e corna) ha ottenuto quel che voleva: è scesa a compromessi, ha venduto l’anima a Satana fatto ambizione, si è disfatta del proprio corpo rifiutato. Nel farlo, il bruco vola e la farfalla striscia: un disilluso ritratto di una società paralizzata da sogni dai quali non si vuol destare si scioglie in una metamorfosi larvale troppo contratta per poi chiudere con il terribile dubbio che possa essere la violenza (plumbea e feroce) la chiave catartica dei nostri desideri. Gli occhi brillano ma non accecano.

Minitina80 21/11/18 08:05 - 2976 commenti

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Tante volte il tema dell’arrivismo è stato affrontato al cinema e trovare una chiave di lettura che non faccia puzzare di stantio l’assunto principale non è affatto facile. La buona interpretazione della Essoa rende l’idea di quanto il desiderio di arrivare possa far perdere di vista molte cose. La critica al sistema, per quanto presente, non riesce a essere feroce, malgrado le intenzioni siano quelle. Con i minuti, invece, si alza il livello di violenza attraverso una serie di brutali omicidi che lascia poco all’immaginazione.
MEMORABILE: La testa sfondata con il manubrio.

Capannelle 12/01/19 00:44 - 4394 commenti

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Film ambizioso ma altalenante nei risultati, a distanza di pochi minuti riesce a offrire sequenze gustose e altre al limite del pacchiano. Lo stesso accade per il sonoro, ora suadente ora invadente. La metafora della manipolazione hollywoodiana e del rampantismo sociale si tramutano progressivamente in un incubo più riuscito nella trasformazione fisica della protagonista che nelle troppe e inutili coltellate del finale. Tanta carne al fuoco insomma, non sempre gestita al meglio ma meritevole di una visione.

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Jdelarge 22/05/20 17:40 - 1000 commenti

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Horror molto interessante, frutto di una regia decisamente ispirata in grado di creare, con pochi ed efficaci ambienti, un'atmosfera ben precisa. Superflua la stella satanica perché il sanguinario percorso di formazione della protagonista per diventare una diva è, di per sé, più che sufficiente a descriverne il processo di deificazione, a prescindere da implicazioni antireligiose. Bellissime le musiche e ottima la prova della protagonista.

Kinodrop 24/05/20 20:20 - 2908 commenti

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Determinata a sfondare nel mondo del cinema, Sarah è costretta ad andare ben oltre la semplice presentazione del curriculum e qualche provino, con conseguenze inarginabili e distruttive. Molto ben congegnata la prima parte relativa agli alti e bassi delle speranze della protagonista, tra ingenue prospettive e crisi isteriche, tra amici sinceri e ambiguità, mentre la svolta "faustiana" conduce a una prevedibile e affrettata soluzione con truculenta mattanza. Sceneggiatura notevole, una prova eccellente di Essoe e una lode per l'azzeccata OST.
MEMORABILE: I provini; In casa del produttore; La metamorfosi di Sarah.

Lupus73 2/05/21 16:09 - 1483 commenti

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Pellicola profondamente allegorica (un po' come Madre!) in cui si affronta il tema del successo cinematografico, la voglia di sfondare a qualsiasi costo, i sogni da realizzare per uscire da una vita mediocre, monotona ma serena; per una ragazza può comportare pesanti compromessi, come si evince dalle richieste del famelico produttore. Un'iniziazione, una rinascita che fagocita la vecchia persona e tutto il suo mondo, le sue amicizie. L'ultima parte rappresenta questi concetti ricorrendo a dello spietato splatter-horror senza mezzi termini, ma a parte lo sforzo poetico rimane poco.

Teddy 26/02/24 01:37 - 808 commenti

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La scalata al successo, la discesa negli inferi. Un'opera difficilmente classificabile, poderosa nel definire gli oscuri crismi della protagonista, immersa nel grigiore hollywoodiano e nell’esplorazione di un microcosmo malefico e occulto. Il pre-finale è un exploit gore-splatter che mette i brividi, l’epilogo è impura purificazione. Stupenda Alex Essoe. Un capolavoro.
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  • Discussione Herrkinski • 5/06/15 21:53
    Consigliere avanzato - 2629 interventi
    Grazie mille delle delucidazioni Schramm, direi che sono tutte impressioni plausibili.
  • Discussione Raremirko • 5/09/16 23:01
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Non me l'avevate mica detto che c'è pure il Marc Senter di The lost; appare poco ma è comunque bravissimo (fa il superbo e riesce a dare fastidio).

    Lui per me non avrebbe proprio nulla da invidiare ai vari Zac Efron/Pattinson, ecc..
  • Homevideo Pumpkh75 • 23/05/18 13:42
    Addetto riparazione hardware - 432 interventi
    E' tra le uscite Midnight Factory di Luglio:

    https://www.amazon.it/Starry-Eyes-Limited-Alex-Essoe/dp/B07D7B7FV3/ref=sr_1_8?s=dvd&ie=UTF8&qid=1527075677&sr=1-8&keywords=starry+eyes
  • Discussione Buiomega71 • 15/09/18 10:03
    Consigliere - 25892 interventi
    O Hollywood o morte, o meglio, quando La valle delle bambole fa un violento crash test con La fabbrica delle mogli mixato al marciume splendete che si nasconde nell'alta borghesia di Society (mutare oscenamente per il piacere di inglobare il ceto medio basso, mutare oscenamente per rinascere come splendidasplendente diva, ossia, ultracorpo di inumana perfezione, androide scintillante dagli occhi verde smeraldo che sembra uscito dalla fanta 70, come se sopra le colline di Hollywood ci fosse uno stralcio del cimitero indiano dei Micmac-non per nulla il duo registico è stato opzionato dalla Paramount per il remake di Pet Sematary- una nuova Persis Khambatta di startrekkiana memoria, cyborg senza sentimenti, assetato di sangue-l'ultimo atto degustativo prima di aprire il regalo e specchiarsi di radiosa e robotica bellezza- antitesi orrorifica del finale di Viale del tramonto in chiave incubotica-l'inizio della fine, l'inizio di una nuova , in una Hollywood che pare l'anticamera dell'inferno-)

    Prima parte fulminante, con Sarah che lavora in un untuoso fast food sculettando sui tacchi con quei pantaloncini aderentissimi e si reca ai provini nel dopo lavoro, i suoi momenti di isteria in bagno, il rapporto (e le ramanzine) del suo datore di lavoro, il tempo passato con i suoi amici fancazzisti, la sua determinazione a sfondare che rasenta la psicopatologia, mignotteggiando (tacconi, autoreggenti) al secondo appuntamento con il mefistofelico produttore e la sua segretaria imperturbabile che assomiglia a Stephen King

    La seconda prepara il terreno alla mutazione, al cancro, al marciume, al livello brundlemosca , con vomitate di vermi e profusione di sangue vaginale, perdita delle unghie e dei capelli, per poi sfociare nel massacro di Bel Air (facce spatasciate a suon di manubri da palestra, guancie squarciate, feroci coltellate e via splattereggiando), nella sepoltura/rinascita rituale con sudario annesso, misto di messa nera massonica tra Kill List e Il profumo della signora in nero , per poi risorgere dalla terra (s)consacrata della "grande baldracca" e entrare in zona Fabbrica delle mogli di ultracorpiana magnificenza, come la donna che cadde (non propiamente) sulla terra.

    Il duo ritrae una Hollywood plumbea, ben poco turistica, cupa e oscura (come la villa del produttore), fatta di strani figuri mascherati che sembrano usciti da Eyes Wide Shut, di patti "faustiani" firmati con la fellatio, e di magnetici nonchè viscidi Louis Chypher che promettono "l'immortalità" a carissimo prezzo.

    Forse mi aspettavo qualcosa di più viscerale (non che in dirittura di arrivo non lo sia), ma il finale è una gioia per gli occhi e la sequenza del naso rotto in piscina, con Sarah che sbotta a ridere mette i brividi nella sua cinica semplicità, mostrando in lei il cambiamento che stà già bussando alla porta, così come lo schiaffo improvviso che Sarah ammolla al suo datore di lavoro, fino allo stadio terminale della malattia (più che body horror sembra un "malattia movie" sul cancro che devasta il corpo) quando Sarah ormai corrosa dalla devastazione "cancerogena" vede sè stessa proiettata come una scintillante star hollywoodiana, la larva che si trasformerà in farfalla (non senza qualche sacrificio)

    Eppoi non sò, ma nella sequenza in cui Sarah maltratta un barbone fuori dagli studios della Astraeus Pictures mi è venuto in mente il John Carpenter del Signore del male (film che detesto oltretutto)

    Notevole la OST dalle sonorità carpenteriane di Jonathan Nispes che risalta l'atmosfera caliginosa e mortifera, come la puzza necrofora che emana il corpo in disfacimento di Sarah

    Facendo il contrario della frase di lancio Star 80: Hollywood l'ha distrutta, Hollywood l'ha creata

    A suo modo originale e coraggioso.

    Kevin Kolsch dedica il film al padre, scomparso durante le riprese.

    Amici io non ne ho, c'è una sola cosa che desidero da tutta la vita e loro intendono darmela
    Ultima modifica: 16/09/18 21:42 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 15/09/18 10:12
    Consigliere - 25892 interventi
    Ottimo il blu-ray edito dalla Midnight Factory

    Formato: 2.35:1

    Audio: italiano (5.1), inglese (5.1)

    Sottotitoli: italiano

    Come extra riporta: scene tagliate , galleria fotografica, dalla musica al film, provino di Alex Essoe, ma se faccio play sugli extra mi parte solo il trailer.

    Booklet di 12 paginette a cura di Davide Pulici e Manlio Gomarasca

    Durata effettiva del film in blu-ray: 1h, 36m e 47s
    Ultima modifica: 15/09/18 10:13 da Buiomega71
  • Discussione Digital • 15/09/18 10:18
    Portaborse - 3973 interventi
    Meravigliosa recensione, Buio, altro che Nocturno!
  • Discussione Buiomega71 • 15/09/18 10:21
    Consigliere - 25892 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Meravigliosa recensione, Buio, altro che Nocturno!

    Grazie Digital, troppo buono

    Non credo di essere ai loro livelli comunque :)
  • Discussione Digital • 15/09/18 10:26
    Portaborse - 3973 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Digital ebbe a dire:
    Meravigliosa recensione, Buio, altro che Nocturno!
    Non credo di essere ai loro livelli comunque :)

    Ci sei e come, anzi fossi in te mi farei prendere a lavorare per loro: innalzeresti ulteriormente la qualità della rivista. :)
  • Discussione Schramm • 15/09/18 16:09
    Scrivano - 7693 interventi
    contento ti sia (stra)piaciuto e della casa degli specchi fatta esplodere notevoli i frammenti disseminati da te intercettati e ravvisati, ai quali, fosse a parte, non avevo assolutamente pensato. un inchino.
  • Discussione Raremirko • 15/09/18 22:39
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grande Buio