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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Incredibile parata di volti noti che ruota attorno a una rivista satirica di sinistra dalla tiratura mensile di poche decine di copie (13 le vendute dell'ultimo numero). Della redazione posizionata all'interno di un'osteria scarsamente frequentata da clienti conosciamo soprattutto il direttore Dado (Tognazzi) e il vignettista Tratto (Liotti), che non sembrano poi così stressati come suggerisce il titolo. Parlano di donne e qualcuna se la portano anche a letto, fino a trovarne due con le quali sembrano poter aprire una relazione semiseria (anche se Dado incontra la sua quando questa gli entra in casa proponendogli un questionario sul sesso con aggiunta richiesta di calare i pantaloni per misurargli...Leggi tutto il pene!). Non che succeda molto anche dopo, a dire il vero: una cena con offese reciproche delle due ragazze, qualche dialogo disinibito, un po' di sesso sotto le lenzuola. Il tutto interrotto da poco simpatiche scenette in redazione, dove a tener banco è la centralinista di un improbabile "SOS sesso", presa di mira dai colleghi che la chiamano da un'altra stanza divertendosi (capirai) alle sue spalle nell'imitare vecchi maialoni. Tognazzi è un po' meglio che nelle sue prove sguaiate con Alessandro Gassman, Liotti recita sottotraccia e abbozza qualche disegno "in diretta" (le mani in realtà non sono le sue), gli altri si limitano a occhieggiare in scena di quando in quando: Natoli e la Scattini gestiscono il locale, Ingrassia con zazzera riccioluta non lascia molta traccia di sé, Alex Britti suona la chitarra con acconciatura rasta (dimostrando indiscutibile perizia, d'altra parte sua è l'intera colonna sonora), Paci prova a tirar su il ritmo con la sua verve toscana, Massimo Wertmuller si ritaglia una simpatica parte da fanfarone socialista nelle prime battute, la Russinova fa bella mostra di sé per pochi minuti, Mastandrea (non accreditato) e la Bellucci compaiono brevemente nel finale per un cameo. Nell'insieme bozzetti inconsistenti (protagonisti compresi) per un quadro depresso da commedia tipicamente anni Novanta senza ambizioni né qualità, costretta quasi sempre in interni e mai divertente come vorrebbe.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/04/15 DAL BENEMERITO KANON POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/10/15
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Kanon 14/04/15 11:12 - 604 commenti

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Qui stiamo proprio a doppio zero. Vale la pena scomodare aggettivi quali "brutto", "orrendo" o "indecente" per apostrofare 'sta cosa? No, neanche tali lemmi meritano simile trattamento. Imbarazzante carrellata di rammolliti bamboccioni perdigiorno; impensabile il poter empatizzare con tali fannulloni (anzi...), dinanzi a ciarle e volgarità da salotto alla De Filippi. Se Cappelloni intendeva mostrarci il peggio d'una generazione attoriale, beh, è andato oltre ogni più rosea aspettativa.

Panza 21/12/17 10:05 - 1834 commenti

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Sullo sfondo dell'improvvisata redazione del giornale satirico "Ecce homo" si svolgono le storie dei vari protagonisti che ondeggiando fra il più spietato menefreghismo e la più annichilente noia, come nel caso delle beghe amorose di Tognazzi e Liotti. La volontà di fare un prodotto bizzarro naufraga clamorosamente di fronte all'umorismo da verità televisiva di ultima fascia di alcuni momenti e alla regia di Cappelloni. I comprimari, fra cui riconosciamo un giovane Paci, sono allo sbando. Scattini e Natoli sprecati. Da evitare con cura.

Pessoa 28/10/21 13:11 - 2476 commenti

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Commedia poco riuscita essenzialmente a causa di una regia inesperta incapace di dare continuità e interesse a una sceneggiatura frammentaria ricca di banalità assortite che non riescono a coinvolgere più di tanto lo spettatore. Il cast, incolpevole, è pieno di volti noti ma i personaggi non sono delineati in modo soddisfacente e spesso gli sforzi degli attori si scontrano con dialoghi a dir poco inconcludenti. Qualche simpatico siparietto si perde per strada e non è sufficiente a garantire una visione priva di noia. Un film presuntuoso e abbondantemente evitabile.

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