The taking - Film (2014)

The taking

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/04/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 13/04/15 00:58 - 8052 commenti

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Il film sfrutta l'abusato tema delle possessioni demoniache nonché l'altrettanto inflazionata tecnica del mockumentary/found-footage; mdp a spalla traballante, luci a faretto in stanze e anfratti bui, finta usura del filmato... A costo di tollerare questo genere di espedienti, la pellicola riserva alcuni momenti genuinamente inquietanti e più realistici della media del genere; se da un lato ci viene risparmiato il classico esorcismo, dall'altro svolgimento e finale scadono in altri cliché. Cast piuttosto convincente, ritmo un po' meno; potabile.

Almicione 23/02/16 02:11 - 764 commenti

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Found footage, mockumentary e possessione: la perfetta equazione per terrorizzare lo spettatore (e in effetti io lo sono stato)! La Ang che ci introduce brevemente il caso (saggia mossa della regia) ricorda la Velasco in Rec e le analogie si presenteranno durante tutta la visione. Le scene da documentario rovinano sensibilmente l'atmosfera che si sta creando, la quale si intensifica man mano che peggiora la "malattia" di Deborah. Si toccano buoni picchi di tensione, purtroppo rovinati da un finale in cui il soprannaturale domina sovrano.

Rigoletto 26/02/17 21:43 - 1785 commenti

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Sicuramente è una sorpresa; in barba a un ritmo cadenzato non manca di catturare l'attenzione dello spettatore, portandolo al punto di interrogare sé stesso su come si svilupperanno i fatti. La tensione generata è notevole e poco importa se viene presentato con uno stampo alla Blair Witch Project: l'ottimo lavoro di Robitel unito alla presenza di un buon cast - fra cui spiccano la Larson e la Ramsay - lo rendono visionabile ai più senza rimorsi (ma forse con qualche incubo).

Rufus68 11/09/20 22:13 - 3819 commenti

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Nonostante le tecniche siano le medesime che hanno affondato il genere horror (camera a mano, scene clou dove non si capisce una beneamata acca, registrazioni alla Paranormal activity), il film tiene sorprendentemente. Merito innanzitutto della Larson, brava a simulare la malattia e quindi la devastazione delle possessioni; merito del background narrativo diligentemente costruito (i sacrifici) e di un andamento che, pur attingendo furbescamente a parecchi blockbuster, mai cede nella tensione protraendola sino all'ultima inquadratura, forse la più inquietante.

Kinodrop 16/08/21 18:50 - 2909 commenti

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I segni dell'alzheimer sono inquietanti e perturbanti già in sé, ma se a questi si aggiunge l'insinuarsi di una possessione dall'origine e dai contorni misteriosi, allora sale al massimo l'incertezza sul come andrà a finire. Dal punto di vista formale, il regista si avvale delle molteplici tecniche cha hanno caratterizzato non sempre felicemente i nuovi horror, passando con disinvoltura dal mockumentary al misterico e al satanico, con uno squilibrio che si palesa soprattutto nel finale. A parte questo, non mancano i sussulti e si apprezza la performance della notevole Larson.
MEMORABILE: La troupe tentenna; Deborah in piena notte ritorna centralinista; Il sacco con ossa e serpenti; La fuga dall'ospedale con la bimba.

Daniela 17/08/21 00:28 - 12606 commenti

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Convinta dalla figlia per far fronte alle loro difficoltà economiche, una donna affetta da Alzheimer accetta di essere ripresa giorno per giorno da alcuni studenti universitari che intendono documentare tutte le fasi della malattia... Mockumentary piuttosto riuscito nella prima parte, resa attendibile anche dalla buona prova della protagonista, mentre perde terreno man mano che si manifestano fenomeni sovrannaturali sempre più inquietanti, perché, come spesso accade in pellicole dello stesso genere, la finzione delle riprese in diretta diventa in questi casi troppo inverosimile. 

Anthonyvm 10/10/21 01:31 - 5615 commenti

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Spiace molto durante la visione di un horror prepotentemente disturbante (col morbo di Alzheimer si ha la strada spianata) e creepy (rituali, possessioni, infanticidi) farsi distrarre dal format scelto per raccontarlo. L'intelaiatura da mockumentary legittima l'uso di musiche ed effetti sonori per gli inevitabili jumpscare, come se gli autori temessero che senza un'elaborazione mirata in post-produzione le immagini da sole (troppo vistose per sottostare alle leggi del realismo) non avrebbero avuto sufficiente forza terrifica. Una regia classica li avrebbe forse tolti dall'impiccio.
MEMORABILE: La figura nera nei quadri; Problemi alla pelle; Deborah con una gigantesca bocca da serpente in procinto di ingoiare una bimba; L'ultima inquadratura.

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