Episodio centrale della saga Divergent, che svela chi sono i Divergenti e perché sono importanti nell'evoluzione della storia. La protagonista, come Jo di "Piccole Donne", si fa un taglio di capelli da maschiaccio e si confronta nuovamente con Kate Winslet, cattiva attraente con i tacchi alti. Oltre all'amore dei personaggi di Shailene Woodley e Theo James, assistiamo a così tanti colpi di scena che quasi si esce storditi. Non mancano le new entry, fra cui Naomi Watts, ma le scene che dovrebbero essere epiche sono girate in fretta.
MEMORABILE: I giochi reali e virtuali fra la Woodley e la Winslet.
Il secondo film della serie dedicata ai divergenti segue abbastanza fedelmente le orme del primo; schematizzando la suddivisione in classi della popolazione, la storia è basata sulle caratteristiche delle classi stesse e sui legami e contrasti tra loro. Nessuno spunto originale e scene d'azione quantomai ripetitive. La protagonista si impegna, ma è abbastanza chiaramente inadatta ad un ruolo che avrebbe necessitato maggiore carisma; gli unici motivi di interesse vengono dagli attori più "maturi" come la Winslet e Naomi Watts.
Se già si è di fronte a un lavoro di non eccezionale impatto con il primo capitolo, è davvero raro che il secondo possa smentirsi. La trama naturalmente segue a cagnolino quanto era accaduto in Divergent, riprendendo dal punto di interruzione. Tuttavia, se già prima non si era del tutto convinti ma la novità poteva lasciar al buon cuore il sentimento del perdono, ora ciò non è possibile. Forzato è l'aggettivo che meglio descrive il film, più lento nelle sequenze, meno verosimile e con una conclusione che fa cascare le braccia.
Al secondo capitolo, nonostante il cambio in regia, la solfa rimane più o meno la stessa. I divergenti sono in fuga e contro il potere (come in Hunger games) ma l'azione latita per far posto ai soliti crucci esistenziali e a una love story tra fuggiaschi. Certo ci sono begli effetti e al solito la costruzione del mondo futuristico è interessante, ma in fondo il divertimento c'è solo (e nemmeno è sicuro) per un pubblico di teenager. Woodley e James insignificanti, le tre star femminili sprecatissime. Non male l'inizio e le simulazioni.
Al secondo capitolo si capisce più che mai che tutta la serie è soltanto un prodotto per teen-agers e nulla più. Difficile che un pubblico più maturo possa trovare qualche vago interesse in pellicole del genere. Sceneggiatura che segue pari pari il primo capitolo e noia a go-go nonostante i combattimenti. Anche se la Woodley ha offerto una buona prova in Paradiso amaro, è evidente che in ruoli di questo genere ha lo stesso carisma di un peperone lesso. Peccato per il buon cast a seguito che viene sfruttato poco e male (e ci perde pure la faccia).
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DiscussioneRaremirko • 6/04/21 22:25 Call center Davinotti - 3862 interventi
Inferiore al primo (il cambio di regia pesa, anche se Schwentke non è uno stupido) ma comunque quasi discreto; più lento e bolso rispetto al prequel (anche se dura più di 20 minuti in meno!), fa vedere almeno una sexy e bruna Watts fare new entry.
Sempre buoni gli effetti speciali e sempre riusciti e suggestivi i viaggi dei protagonisti in CGI/realtà virtuale, che qualcosa devono a Matrix.