Arturo Brachetti: Brachetti che sorpresa! - Spettacolo teatrale (2015)

Brachetti il trasformista, l'erede naturale di Fregoli. Nell'identificazione dell'artista ci si ferma però troppo presto, dimenticando che gli orizzonti di Brachetti sono più ampi, e lo dimostrano le tante regie teatrali di successo curate per Aldo, Giovanni e Giacomo, ad esempio. CHE SORPRESA! non fa che confermarlo: siamo in presenza di un artista che partendo dal trasformismo (pratica in cui indubbiamente continua ad eccellere) raggiunge lidi diversi anche con l'aiuto di imponenti scenografie e ricercatezze visive inusuali, approda a uno spettacolo più completo, che al trasformismo consegna giusto una decina di minuti nel primo sketch e circa altrettanti quando Brachetti si sposta nel saloon di...Leggi tutto un immaginario film western interpretando tutti i personaggi che entrano ed escono in una sarabanda di costumi di ogni tipo cambiati a velocità supersonica! Lo spettacolo però è molto altro: mescola poesia e battutacce con frivolezza da comici navigati, con una lunga teoria di illusionismi comici che il simpatico Francesco Scimemi gestisce con intelligenza (tranne quando esagera coi giochi di parole, non sempre felici). E' lui, con la sua forte personalità, a imporsi quando in scena non c'è Brachetti, ricalcando un po' le orme dei vari mago Oronzo o Forest visti a Zelig. E' invece Brachetti a riportare lo show su livelli più “alti” giocando con le luci, divertendosi con stupefacenti ombre cinesi, librandosi in volo nel buio come uno stralunato David Copperfield. La varietà è insomma la cifra stilistica dello show, che pur non potendo offrire costantemente un divertimento di prima classe, non annoia e permette di capire quanto Brachetti proponga qualcosa di diverso dal solito cabaret prestato al palcoscenico. La qualità è come detto altalenante, certi interventi forzatamente poetici stridono con quelli di Scimemi o quelli (comunque spesso centrati) del duo Luca & Tino. Kevin Michael Moore gioca a fare l'alter ego di Brachetti nel suo viaggio in una dimensione “altra” dove questi finisce durante la disperata ricerca della sua valigetta scomparsa mentre Luca Bono completa il cast con ulteriori numeri di magia. Seri, questa volta, e in alcuni casi davvero stupefacenti. La chiusura con il cosiddetto “sand painting” (disegni sulla sabbia creati “in diretta” da Brachetti e mostrati sullo schermo alle sue spalle) chiude forse non nel migliore dei modi possibili uno show insolito e piacevole, dal sapore internazionale.

Chiudi