Lode alla regista per aver inventato un nuovo concetto, ossia il neorealismo glamour che giunge fino alla più sfrenata icona gay andywharoliana e all'icona trans alla John Waters (levando il laidume), con dialoghi che a volte toccano le vette di Renato Polselli. Il linguaggio pubblicitario alla Dolce e Gabbana rischia di fagocitare il tutto per la sua ingombranza da megattera ma la riscrittura di una nuova morale dell'egocentrismo materialista sfrenato, insieme alla revisione della Dolce vita felliniana, è autenticamente vicina alla contemporaneità.
MEMORABILE: "La tomba è troppo piccola per contenere tutto l'egoismo"; L'idea di trasformare le ceneri funebri in diamanti; L'iconoclastia del passato.
Fiction distribuita sul web, scritta e diretta da Lory Del Santo. Si fatica a credere che sia tutto vero e non uno scherzo. Siamo quasi a livelli di porno, sia per dialoghi e recitazioni "lancinanti" che per i goffi e continui ammiccamenti erotici. La trama è talmente confusa da lasciare frastornati, pare tutto un susseguirsi casuale di scene senza senso. Nel cast "brilla" un redivivo Costantino Vitagliano, che ci crediate o no l'attore migliore del lotto. Di regia non è proprio il caso di parlare. Comunque imperdibile per chi ama il trash!
MEMORABILE: La sfuriata di Costantino: "Ti devo mettere in riga!"; La comparsata di Sebastian Harrison, indimenticato "Satomi" della serie cult Love me Licia!
Dispiace dirlo ma se la scelta delle location può risultare azzeccata, la recitazione è a livelli bassissimi (Vitagliano in primis). Una produzione patinatissima e pseudo chic con dialoghi imbarazzanti, vuoti, superflui, inesistenti. Il cast è costituito da un parterre di donne avvenenti intente a fare ammiccamenti e di nerboruti modelli pronti a mostrare i propri addominali. Un erotismo pruriginoso, anticamera del nulla, pervade l'intera produzione. Doppiaggio imbarazzante.
Fotografia, riprese e montaggio tra il patinato e il dilettantesco, fighetti palestrati dal look intercambiabile che continuano a togliersi le magliette e a muovere i pettorali (da far impallidire i film di De Coteau), tettone di varie nazionalità che paiono uscite da un locale di lap-dance, recitazione scadente, trama inesistente basata su personaggi che passano il tempo al cellulare e a perder tempo su divani e balconi, doppiaggio terribile, location estere irriconoscibili. Il vuoto cosmico di un'umanità orribile.
MEMORABILE: Ogni dialogo è pressoché memorabile per bruttezza e doppiaggio.
Siamo di fronte allo zenit del trash involontario più puro; ringraziando caldamente la Del Santo per questa prova registico-autoriale e incitandola a proseguire su questa strada, non si può che rilevare la bontà di un prodotto che evidentemente rappresenta il suo concetto di mondo (o più facilmente quello che lei frequenta) fatto di asettici ambienti pseudo-borghesi, bellocci tutto muscoli (i "tronisti") e prorompenti bellezze femminili più inclini al pruriginoso che ad altro. Dialoghi e situazioni da hard tagliato. Ci piace così!
Amatorialata direct-to-youtube (ma con qualche volto noto all'amante del trash) patinato (nelle intenzioni, vista la povertà di ogni singolo aspetto) e gay-friendly, che si dipana senza soluzione di continuità tra telefonate, bellocci palestrati che si svestono e dialoghi inascoltabili. Le risate involontarie sono assicurate, ma l'opus integrale, di quasi due ore di durata, lascia ben presto trasparire la casualità del tutto finendo per tediare mortalmente. Dello stesso tenore, meglio riguardarsi il più snello e cinematografico Parentesi tonde.
Capolavoro del trash, un'opera talmente sconclusionata da risultare ipnotica. La sceneggiatura è priva di qualsiasi senso: un susseguirsi di binari morti che non portano a niente. I dialoghi sono esilaranti ("Lei ha esperienza come bodyguard?" "Sì, ho fatto il cameriere e il barman"), recitati in maniera atroce e doppiati peggio. Gli attori (si fa per dire) sono perennemente nudi e arrapati, non si capisce né di cosa campino né che ruolo abbiano, fatta eccezione per i servi filippini. Si ride fino alle lacrime. Imperdibile.
Delirio esibizionista o dadaismo involontario? Un miscuglio tra le due ipotesi, forse. Affrontare un'opera siffatta richiede, per il cinefilo onnivoro, affilate armi di pazienza e curiosità: due, al massimo tre episodi al giorno sono la dose consigliata (per non rischiare l'intossicazione). Potrebbe trattarsi di un capolavoro mancato (come fiction porno): ogni singola inquadratura, ogni scena, i luoghi, i dialoghi, le situazioni e il cast fanno pensare che solo sotto la protezione del nume tutelare dell'hard l'operazione avrebbe avuto senso.
Trionfo del nulla, ma tremendamente attinente alla realtà (quella dei ricchi e dei Vip soprattutto), giacché mostra una vita vuota nella quale conta soltanto mettere in mostra corpi perfetti, abiti firmati e sorrisi di gomma falsissimi; sorta di denuncia sociale non si sa quanto consapevole imbastita di frasi fatte e aforismi di una banalità disarmante improvvisati last minute dalla stessa regista, la quale non si cura di abbozzare un minimo di trama né di selezionare un cast che possa migliorare la situazione (il mediocre doppiaggio non aiuta). Decadente.
MEMORABILE: La colonna sonora; Gli occhi perennemente sbarrati di Vitagliano; Il "boccongino".
Ci si trova di fronte a un capolavoro del trash, conviene quindi non prenderlo troppo sul serio e goderne i numerosi difetti, dai quali qualche risata può nascere. Innegabile che il contesto rappresentato (bellone patinate e bellimbusti ingessati di una vuotezza disarmante) probabilmente non si dissoci troppo dal vero, ma è altrettanto chiaro che, se mai si fosse voluto trasmettere un qualsivoglia messaggio di satira o di critica, di fronte a tale pochezza registica e recitativa esso si scioglie come neve al sole. Guardabile solo per il tasso di umorismo involontario.
MEMORABILE: "Siniora, c'è un wuomo per lei"; La breve apparizione dello scrittore Andrea G. Pinketts.
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DiscussioneDisorder • 19/03/15 23:17 Call center Davinotti - 380 interventi
DiscussioneDisorder • 4/02/16 15:27 Call center Davinotti - 380 interventi
Finita ieri anche la seconda serie, chiamata "The Lady2: L'odio passionale". Già annunciata la terza col titolo "La perfidia patinata".
Le puntate in totale ora sono 22.
Disorder ebbe a dire: Finita ieri anche la seconda serie, chiamata "The Lady2: L'odio passionale". Già annunciata la terza col titolo "La perfidia patinata".
Le puntate in totale ora sono 22. Markus, urge visione in nottata trash ;-)
Herrkinski ebbe a dire: Disorder ebbe a dire: Finita ieri anche la seconda serie, chiamata "The Lady2: L'odio passionale". Già annunciata la terza col titolo "La perfidia patinata".
Le puntate in totale ora sono 22. Markus, urge visione in nottata trash ;-)
Entro il mese! E stavolta (forse) avremo un ospite d'eccezione!
DiscussioneZender • 5/02/16 08:48 Capo scrivano - 47729 interventi
Sì, però su davibook questo, grazie.
DiscussioneDisorder • 5/02/16 14:01 Call center Davinotti - 380 interventi
Non so se avete letto, ma nella quarta puntata compare un infiltrato de Le Iene, che si è fatto passare per aspirante attore ed è stato reclutato nel cast.
A me il dubbio che qualcosa non andasse era venuto subito, recitava troppo bene…
Guest-star delle prime tre puntate invece Maccio Capatonda!
Sì, però con l'entrata in scena di Maccio e Le Iene secondo me diventa trash volontario, mentre la prima stagione è puro trash pretenzioso e involontario. Riderò lo stesso, ma questa sorta di "inquinamento" toglie parte del fascino della serie delsantesca.
DiscussioneDisorder • 25/01/17 09:42 Call center Davinotti - 380 interventi
Segnalo che le stagioni sono diventate 3, è da poco iniziata la terza chiamata come annunciato The Lady 3: La perfidia patinata, visibile liberamente come sempre su Youtube sul canale di Lory del Santo