L'ombra del diavolo - Film (1997)

L'ombra del diavolo
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

THE DEVIL’S OWN è uno di quei film nati con scarsa ispirazione e non una trovata degna di nota, come se l'unico intento fosse quello di mostrare quanto bello fosse Brad Pitt, astro nascente della nuova Hollywood. Per raggiungere tale fine il regista Alan J. Pakula (già autore di una gran quantità di film “di cassetta” in perfetto stile americano) non esita a dedicare al bel Brad almeno un centinaio di primi piani. Così subito DEVIL’S OWN si rivela per ciò che è: uno spudorato veicolo pubblicitario per una attore che sulla propria bellezza basa ampia parte del buon successo (anche se come attore “vero” aveva avuto modo di ben figurare in SEVEN...Leggi tutto). Per quanto riguarda Harrison Ford invece c’è poco da dire: ormai prigioniero di un personaggio dai contorni ben delineati (sempre ligio al dovere, incorruttibile, onesto fino al paradosso) non riesce più a emergere dalla mediocrità di troppi prodotti hollywoodiani preconfezionati: le sue espressioni da “duro” le conosciamo ormai tutti, la sua estrema umanità anche. Non si capisce anzi il motivo dell’ultima frase pronunciata da Pitt: quel “Te l’avevo detto: questa non è una storia americana, è una storia irlandese” per giustificare il mancato lieto fine suona più falsa che mai; chi ha dimestichezza con film simili può immaginarsi il finale già dopo i primi quindici minuti di proiezione. Non bastano una fotografia apprezzabile e un cast d’effetto per nascondere i mille difetti di una sceneggiatura zoppicante e piatta come non se ne vedono facilmente nemmeno nei cosiddetti film di genere. Ci sono il solito trauma infantile che dovrebbe giustificare la futura crudeltà di Pitt, il poliziotto che decide di andare in pensione perché il collega ha sparato a un semi-innocente per vendetta, il sacrificio dello stesso collega, la donna “fatale” che protegge il connazionale irlandese... Diverte tra l’altro constatare come sia già la seconda volta che Brad Pitt si trova tra le mani la testa mozzata di una persona cara (era avvenuto in SEVEN). Insomma, si respira un’aria di riciclaggio dalla prima all’ultima scena. Intendiamoci: L’OMBRA DEL DIAVOLO non è inguardabile, e anzi a tratti si intravede la mano sapiente di un regista che conosce il proprio mestiere (il primo film di Pakula risale al 1969), ma resta un lavoro insipido, più adatto alle fan della “faccia d’angelo” (questo è anche il suo soprannome nel film) di Brad Pitt, attore comunque dal futuro assicurato.

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Galbo 11/12/07 05:46 - 12393 commenti

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Thriller di qualità media la cui sceneggiatura non è particolarmente originale, con un buon inizio (ambientato in Irlanda) e una prosecuzione piuttosto banale e scontata nella parte americana. Il punnto di forza di una storia che mescola l'azione ad una vicenza di rivendicazioni politiche (e che parteggia nemmeno tanto velatamente per i movimenti di liberazione irlandesi) è la buona interpretazione dei due divi Pitt e Ford supportati da un buon cast di contorno in cui spicca l'affascinante McElhone. Nulla di trascendentale ma vedibile.

Lovejoy 16/05/08 18:00 - 1823 commenti

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Bel thriller d'azione il cui massimo lo dà nelle battute iniziali, in Irlanda. Dopo si rimane su buoni livelli, anche se alla distanza cala leggermente di qualità. Pakula ha comunque buona mano, specie nelle scene d'azione e gli attori sono bravi. Sopratutto il terzetto composto da Ford, Pitt (per una volta...) e Treat Williams nel ruolo del boss di turno. Bella colonna sonora di James Horner.

Ciavazzaro 27/09/08 14:36 - 4770 commenti

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Poco interessante. Oltre a inserire nella storia il solido Harrison Ford e il commerciale (ma poco valido come attore) Brad Pitt, il regista ci offre una storia abbastanza scontata, senza veri e propri colpi di scena (mettere il colpevole in casa propria). Uno di quei titoli che si dimenticano facilmente.

Redeyes 6/02/09 20:05 - 2449 commenti

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Effettivamente Pakula non convince appieno sopratutto in virtù di un netto divario tra una prima parte decisamente piacevole ed una seconda banalotta. È innegabile che tutto il capitolo girato negli States risulti scontato fino alla fine. Gli attori svolgono il compitino senza strafare. Mediocre.

Capannelle 30/04/10 14:21 - 4411 commenti

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Thriller dallo sviluppo canonico ma di discreta confezione registica. Non parte male, sia come descrizione dell'antefatto che come descrizione del rapporto che si instaura tra il poliziotto e il giovane irlandese. L'intrigo non riserva grosse sorprese e prende poi una piega abbastanza violenta. Come da copione il personaggio di Harrison Ford, onesto Brad Pitt; alla fine è la McElhone la più meritevole.

Rambo90 8/10/10 23:33 - 7697 commenti

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Interessante come film (l'ultimo diretto dal bravo Pakula) anche per la presenza di due attori come Harrison Ford e Brad Pitt. Il ritmo è sonnacchioso ma riesce a tenere desti fino alla fine grazie al particolare legame che si crea fra i due protagonisti, uno terrorista irlandese e l'altro onesto poliziotto. Tra i due attori sicuramente vince Ford, capace di una maturità espressiva straordinaria e dotato di un carisma particolare; pitt invece si limita a mostrare il viso. Buono anche il cast di contorno per un risultato non disprezzabile.

Cangaceiro 15/10/11 14:02 - 982 commenti

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Il divo attempato e l'astro nascente insieme per un action/thriller politico di stampo semplice e classico, percorso da una vena di buonismo nonostante i morti a grappoli. Bella l'atmosfera irlandese di inizio film, peccato ci si sposti subito oltreoceano abbracciando tutti gli abusati canoni da blockbuster americano. Intrigo internazionale, amicizia/rivalità tra i due protagonisti, botti, spari e frasi fatte il tutto impacchettato decorosamente. Se ci si accontenta il film non è affatto da buttare. Pitt è in forma, Ford è il solito onesto pater familias.

Piero68 19/03/12 08:31 - 2957 commenti

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Mi sono sempre chiesto come mai un regista che non demerita come Pakula non sia mai riuscito a girare film convincenti fino in fondo. Forse l'errore sta nella scelta delle sceneggiature... come con questo caso; se da una parte il film si apprezza per l'intensità di alcune recitazioni, dall'altra demerita per la banalità della storia. Troppa retorica porta lo spettatore lontano dalla realtà e rende il tutto indigeribile. Il terrorista romantico, il poliziotto ligio al dovere oltre ogni limite, il ricco irlandese che finanzia l'IRA... Sa troppo di patinato.

Furetto60 17/03/14 09:18 - 1194 commenti

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“Non è una storia americana, questa, ma irlandese”: quella che dovrebbe essere la frase simbolo del film è in realtà una “bufala”. La storia infatti è quasi del tutto solo americana, relegando la parte irlandese a stereotipi a tratti stucchevoli (la festa in famiglia, da brividi... d’orrore). Il film si svolge in buona parte sul rapporto Pitt-Ford, figlio adottivo e padre putativo, mentre le ragioni dell’IRA, la lotta al terrorismo, gli agganci politici in USA ci sono ma troppo relegati sullo sfondo. Due ottimi attori per una trama da cassetta.

Trivex 6/11/15 09:27 - 1744 commenti

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Scena di un omicidio orribile prima. Scene di guerra urbana poi. Il terrorista va in America e un poliziotto ignaro si trova a ospitare quel "diavolo". Buona idea generale e regia ineccepibile per un film che innesta pure qualche elemento del poliziesco classico (l'attività ordinaria di pattuglia del sergente), che non guasta mai anche in prodotti del genere. Poteva venir fuori un film notevole, ma il finale è opaco. Perché quel che succede è troppo persino per un "angelo"; anche se lui - il "diavolo" - forse alla fine gli voleva pure bene.

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Daniela 19/12/16 16:03 - 12662 commenti

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Poliziotto neyworkese ospita nella sua casa un giovane proveniente dalla sua terra d'origine, l'Irlanda e stabilisce con lui un rapporto paterno, ignorando che un terrorista dell'IRA in missione per l'acquisto di armi... Soggetto interessante e confezione di pregio, soprattutto per quanto riguarda la fotografia di Gordon Villis, ma la sceneggiatura incerta e lo scarso approfondimento psicologico dei personaggi principali, oltretutto affidati a due divi qui poco convincenti, compromettono la riuscita del film, che dopo un inizio promettente scade nella routine.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 24/07/09 12:06
    Scrivano - 5591 interventi
    Milcho Manchevski fu inizialmente scelto per dirigere il film.
  • Curiosità Ciavazzaro • 2/10/09 12:20
    Scrivano - 5591 interventi
    Brad Pitt a un certo punto,a causa della pessima realizzazione della pellicola,voleva lasciare il set.
    Non potè farlo dietro pesanti minaccie di ritorsioni pecuniarie.

    Fonte:Imdb
  • Homevideo Gestarsh99 • 25/12/11 00:20
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Columbia Pictures/Sony Pictures:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 Dolby Digital: Ceco Polacco Russo Ungherese
    Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese
    * Sottotitoli Italiano Inglese Arabo Bulgaro Ceco Croato Danese Ebraico Finlandese Greco Hindi Inglese per non udenti Islandese Norvegese Olandese Polacco Rumeno Sloveno Svedese Turco Ungherese
  • Discussione Raremirko • 7/04/19 22:24
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Secondo me abbastanza sottovalutato; certo, la potenzialità offerta dalla vicenda sull'IRA (ispiratrice di più film e pure di fumetti) non è molto sfruttata, ma il film regge molto bene per tutti e 106 i minuti.

    Bene i due divi, anche se han fatto di meglio, buone regia e fotografia.

    Pakula è sempre una garanzia.