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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/02/15 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 15/02/15 16:30 - 9009 commenti

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Bel film che illustra perfettamente come le prime vittime del fondamentalismo islamico, siano gli stessi musulmani. Visivamente parlando lo stile è molto occidentale; dal punto di vista narrativo manca forse un po' di compattezza e la sceneggiatura è frammentata in tanti episodi più o meno "piccoli", ma sempre importanti e funzionali a ciò che si vuole esprimere: e non mancano scene molto belle e momenti forti che colpiscono duro. Meritevole che, metaforicamente parlando, nella tavolozza cromatica usata non ci siano solo i bianchi ed i neri ma anche molte sfumature. Importante e coraggioso.

Bizzu 23/02/15 15:34 - 217 commenti

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Il film in sé non fa gridare al miracolo, è semplicemente l'insieme di storie degli abitanti di Timbuktu dall'arrivo della milizia dello Stato Islamico, fra l'altro raccontata con un piglio spesso troppo ruffiano (vedi la partita senza il pallone), perfetto per la notte degli Oscar e per lo spettatore "acculturato" occidentale. La cosa piu interessante del film è il ridimensionamento e la contestualizzazione dell'"esercito" ISIS e del mondo musulmano, fuori dai luoghi comuni imbastiti in questi mesi dalle varie trasmissioni televisive.

Erreesse 9/03/15 13:36 - 63 commenti

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L'irruzione politica, militare, religiosa di fanatici integralisti in una pacifica comunità islamica che vive da secoli fondandosi su ritmi e valori certi: pietà e misericordia scompaiono, la repressione sarebbe ridicola se non sfociasse in tragedia. Girato e interpretato molto bene, begli ambienti naturali, ritmo adatto alla vicenda. L'argomento trattato è della massima rilevanza, ma rimane a tratti la sensazione di un prodotto confezionato, sia pure bene e correttamente, a uso del pubblico "altro", cioè di noi.
MEMORABILE: "Quando ti ho conosciuto, Toya non c'era".

Myvincent 16/05/15 08:24 - 3726 commenti

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A Timbuktu regna il regime jihadista e il sole sembra velato da imposizioni, divieti e soprattutto condanne improvvisate. Anche cantare, ridere, giocare a calcio è motivo di scandalo. Il film descrive l'interno di un movimento che anzitutto contrappone musulmani a musulmani in nome di un Allah armato di mitra e coltello. Bella l'ambientazione "sabbiosa" e i colori acceccanti.

Caesars 27/01/16 09:57 - 3778 commenti

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Film interessante, perché ci porta a conoscere una realtà molto distante dalla nostra: la vita dei mussulmani sotto il regime jihadista e di come i comuni cittadini siano proprio i più colpiti dal fondamentalismo islamico. Però la pellicola risulta più riuscita in quello che dice rispetto al come lo dice; il ritmo è infatti molto lento, gli episodi abbastanza slegati uno dall'altro e il risultato finale piuttosto pesante. Ciò non toglie che sia un lavoro che merita la visione, ma la stessa può risultare un po' difficile.

Qpossum 6/09/16 16:53 - 39 commenti

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Sissako purissimo, inconfondibile: storie lente e frammentarie tra le dune del Sahara, personaggi più suggeriti che descritti. Rispetto ad altre opere del mauritano, però, c'è un filo conduttore più evidente del solito: l'Isis e il suo impatto sul quotidiano di una popolazione. Da un lato dei "cattivi" a volte quasi da operetta, distanti da quelli visti nei tg; dall'altro uomini e donne restii a cambiare abitudini. Un film un po' difficile da digerire, ma sa affascinare e far riflettere.
MEMORABILE: La partita di pallone.

Saintgifts 7/07/17 09:56 - 4098 commenti

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A fianco dei soprusi e della "giustizia" jihadista, tratta molto liberamente da un'interpretazione del Corano (il film fa capire bene come sia possibile stravolgere le regole scritte sul libro sacro a proprio vantaggio, cosa che vale anche per la Bibbia), c'è l'animo umano, lo stesso e con le stesse pulsioni a qualsiasi latitudine. È difficile capire perché Kidane, sapendo di distruggere la propria famiglia, si comporti a quel modo; credo che l'intenzione di Sissako sia proprio quella di far capire la complicità dei popoli nei fondamentalismi.
MEMORABILE: La donna (il genere che dimostra più saggezza nel film) che rifiuta di indossare i guanti.

Pinhead80 28/06/20 03:05 - 4719 commenti

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Anche in un angolo del mondo di per sé economicamente povero e abitato da gente pacifica che sopravvive a difficili condizioni ambientali, la malvagità dell'essere umano si manifesta in tutta la sua crudeltà. Basta infatti un regime jihadista a rendere insopportabile l'esistenza di persone che chiedono solamente di poter vedere con serenità il sorgere del sole. L'incubo si materializza attraverso perverse norme sociali da rispettare che però non riescono a spezzare tutti completamente. Un film emozionante e spietato che stringe il cuore in una morsa di disperazione. 
MEMORABILE: Il canto durante le frustate. 

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