Il professore - Film (2012)

Il professore
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2012
Genere: erotico (colore)
Note: Aka "Il professore - Storia di una notte estrema".

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Roberta Gastaldi (Centorame) ha un problema: non riesce a passare l'esame di Storia dell'Arte. Il professor Giulio Giannelli (D'Aquino) pare proprio avercela con lei, anche se forse è più possibile (diciamo evidente) che la ragazza non si applichi... Lei non accetta la cosa (né di studiare troppo) e decide di passare all'azione in altro modo: forte di un fisico da sballo e di una malizia che i meno raffinati definirebbero in altro modo, avvicina il compassato professore al ristorante e sfacciatamente lo accusa senza usare mezzi termini di aver raccontato a mamma di una sua trascinante performance orale nei bagni della scuola. Lui trasecola, ammette il fatto ma dice di aver usato altre parole, con...Leggi tutto la mamma (e te credo...). Si vede che però non resta insensibile al fascino ruspante della ragazza, la quale a quel punto lo convince a un tête-à-tête in casa di lui. Accade così che il colto professore universitario (vive solo e nemmeno sa dire se è sposato o no) se la rimorchi e tra i due cominci una sfida verbale a colpi di volgarità senza fine tutt'attorno al divano del salotto: lei affonda il colpo mostrando quanto sia ben fatto il suo corpicino e spingendolo ad approfittarne, lui abbozza trovandosi ripetutamente in imbarazzo ma sostenendo comunque la conversazione. Zanetti dirige il film riuscendo a non renderlo noioso grazie alla spontanea sensualità della splendida Centorame nonché alla sua dizione dai toni acuti e l'accento marcato, che inevitabilmente presta il fianco a critiche saziando però fin dalle prime battute l'appetito del trashofilo (sarà solo un caso che la suoneria del telefono di Roberta sia un cane che abbaia?). Innegabile che ci si diverta, ma va anche detto che l'impostazione quasi teatrale del film (apertura e chiusura a parte siamo sempre all'interno della casa del prof) funziona in qualche modo per merito di una sceneggiatura curiosa e a due interpreti che sanno renderla nel modo “giusto” col loro modo di recitare piuttosto singolare: lei in primis naturalmente, ma anche D'Aquino non scherza con le sue “filosofeggiate” improvvise, degne del cognome che porta. La Centorame si muove per l'appartamento (salotto soppalcato + bagno, il resto non è dato vedere) come se fosse a casa sua: nuda o nel suo abitino nero attillatissimo, mette su un po' di musica, beve alcolici, lancia occhiate di fuoco che accompagnano proposte bollenti o ricordi d'infanzia ancor più hot epperò regge la parte, a sorpresa. Sarebbe impossibile pensare a questo film senza una coppia così bizzarramente assortita e godibile. Un colpo di scena inatteso e il finale con sorpresa non lasciano indifferenti e permettono di sorvolare su una fotografia semi-amatoriale e una messa in scena molto povera. Sicuramente un film diverso dal solito, la cui formula verrà replicata di lì a poco con PASSIONI, altrettanto “seducente” e un po' più vario.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/02/15 DAL BENEMERITO MCO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/04/15
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Mco 13/02/15 19:15 - 2327 commenti

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Zanetti utilizza la coppia Centorame-D'Aquino per imbastire una trama che punta sull'inganno. Il gioco di seduzione che porta una studentessa a finire tra le braccia del docente tremendo cela un imprevisto finale. Il linguaggio della Centorame bordeggia quello del porno e si contrappone al tono più distaccato ed elegante del suo collega. Il corpo della ragazza è mostrato a sufficienza ma, alla fin fine, il tutto non risulta così volgare come si potrebbe pensare. Anzi, spinge a qualche riflessione non banale. Guilty pleasure!
MEMORABILE: "Leccami i piedi professore dei miei c...".

Deepred89 22/04/15 16:07 - 3706 commenti

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Filmetto di imponente caratura trash, purtroppo impossibile da salvare (neppure con riserva) a causa di una confezione praticamente amatoriale e di una certa ripetitività. Per inquadrarlo in termini convenzionali, un dramma erotico quasi da camera, basato sull'insolita notte di un professore universitario (D'Aquino, notevolissimo quando deve mostrare imbarazzo) e una sua studentessa (Lucia Centorame... da vedere e sentire, nient'altro da aggiungere), pieno di ridicolo e pure con qualche sorpresina. La breve durata gioca a favore. Da non perdere.
MEMORABILE: I due improvvisi e interminabili monologhi di D'Aquino; Le scene di seduzione; Il triplo finale.

Markus 29/04/15 11:40 - 3687 commenti

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Avete presente, nei film hard, quegli imbarazzanti preamboli giustificatori del coito che andrà a seguire? Ecco, togliete l’aspetto sessuale esplicito e allungate il brodo per novanta minuti e avrete l’idea di cosa si tratta. Trash puro, di ottima qualità, di quello che fa ridere e dà emozioni vere. Inutile dire che il deus ex machina della vicenda è la protagonista Lucia Centorame che, oltre deliziare lo sguardo maschile, ci regala una vocina e un’interpretazione davvero divertente e (spero) voluta in questi termini. Non male, dopotutto!

Cotola 4/08/18 10:23 - 9043 commenti

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Oltre il trash: non tanto per la storia che è la cosa meno peggio pur se vista mille volte. Piuttosto perché il cinema è anche un atto tecnico che si fonda anche e soprattutto sulla visione. E qui, sotto quei punti di vista, c'è poco da salvare. La confezione è a dir poco amatoriale (per intenderci: la fotografia è da film porno); la regia lo stesso. E che dire della recitazione? Trovo poco professionale ed anticinematografico mettere davanti alla mdp un'attrice come la Centorame. Almeno non annoia, grazie anche alla brevità. Anzi si ride di gusto, ma in chiave di ridicolo involontario.
MEMORABILE: Le battute sessuali della Centorame. Lui " Ho il cancro"; Lei: "Mi dispiace" e dopo un attimo "Ho visto delle pesche sciroppate, ne vuoi una?"

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  • Discussione Mco • 13/02/15 19:31
    Risorse umane - 9970 interventi
    Per farsi un'idea più ampia del tipo di cinema che interpreta Zanetti è consigliabile recuperare anche l'altra opera del regista, Passioni.
    Entrambi i film mettono a nudo le debolezze dell'uomo ma non disdegnano di sottolinearne il forte legame con l'ipocrisia che si nasconde dietro apparente normalità. Inganni, trucchi, trivialità assortite e corpi nudi si rincorrono lungo un percorso che ha una sua direzione: il vizio.